Iniziativa del Comune di Ravenna, che il 14 aprile riunisce a convegno le 18 “concorrenti” italiane per discutere quale ruolo deve avere questo titolo e con quali modalità partecipare alla selezione. Fra gli interventi è previsto anche quello del Ministro per i Beni e le attività culturali, Lorenzo Ornaghi
Quale città italiana sarà la Capitale Europea della Cultura nel 2019, quando toccherà appunto al nostro Paese l’ambito titolo comunitario? E’ presto per dirlo – le candidature si potranno presentare ufficialmente fra qualche mese – ma intanto le aspiranti si danno sportivamente appuntamento a Ravenna il 14 aprile, per discutere insieme la formula della manifestazione e, se possibile, anche modalità comuni per partecipare alla selezione.
A questo punta il convegno nazionale « Capitale europea della cultura: quale modello per l’Italia e per l’Europa? », cui sono state invitate tutte le città che hanno manifestato l’intenzione di concorrere all’imminente bando di candidatura: Amalfi, Bari, Bergamo, Brindisi, Carbonia, Catanzaro, L’Aquila, Lecce, Mantova, Matera, Palermo, Perugia e Assisi, Siena, Siracusa, Torino, Urbino, Venezia e Ravenna appunto, la città che per prima, nel 2007, comunicò alle istituzioni europee la propria volontà di candidarsi, e che per prima si è mossa operativamente a tal fine.
La giornata di lavori prevede una sessione mattutina con gli interventi di Lorenzo Ornaghi, Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Salvatore Caronna, eurodeputato bolognese, Neil Peterson, Consulente di Liverpool 2008 – uno dei più affermati casi di successo tra le capitali europee della cultura – e Kathrin Deventer, membro del Gruppo Strategico di “A Soul for Europe”. Chiude la prima parte del convegno Antonio Gnoli, giornalista di Repubblica, che parlerà della ‘Cultura italiana verso il 2019’.
Nel pomeriggio la parola passa ai rappresentanti delle città che aspirano ad aggiudicarsi il titolo per il 2019, che animeranno una tavola rotonda.
I lavori saranno coordinati da Ilaria Iacoviello di SkyTG24.
«L’obiettivo principale – spiega Alberto Cassani, coordinatore della candidatura di Ravenna 2019 – è realizzare un tavolo di confronto, il primo finora, fra chi, con modalità e gradualità diverse, ha espresso in questi mesi e anni la volontà di candidarsi»
I lavori saranno coordinati da Ilaria Iacoviello di SkyTG24.
«L’obiettivo principale – spiega Alberto Cassani, coordinatore della candidatura di Ravenna 2019 – è realizzare un tavolo di confronto, il primo finora, fra chi, con modalità e gradualità diverse, ha espresso in questi mesi e anni la volontà di candidarsi»
A Ravenna il progetto verte non sulla città soltanto ma su un territorio diffuso comprendente buona parte della Romagna: infatti, sostengono la candidatura anche la Provincia, la Regione Emilia-Romagna, i Comuni di Cesena, Forlì e Rimini e tutti i comuni ravennati.
Il convegno, che si svolgerà nelle Artificerie Almagià, ambisce a individuare regole e strumenti trasparenti per il lungo percorso che porta all’assegnazione del titolo (candidature entro il 2013; scelta nel 2015), affinché la competizione fra le aspiranti avvenga nel modo più leale possibile; e a delineare il modello di candidatura più rispondente ai criteri fissati dall’Unione Europea e che meglio potrà rappresentare l’Italia nel 2019.
Il convegno, che si svolgerà nelle Artificerie Almagià, ambisce a individuare regole e strumenti trasparenti per il lungo percorso che porta all’assegnazione del titolo (candidature entro il 2013; scelta nel 2015), affinché la competizione fra le aspiranti avvenga nel modo più leale possibile; e a delineare il modello di candidatura più rispondente ai criteri fissati dall’Unione Europea e che meglio potrà rappresentare l’Italia nel 2019.