Quello del romanzo storico è un genere amato da molti, e che incuriosisce altri, spesso in cerca di consigli per un buontitolo. Come non è facile scriverne, infatti, altrettanto difficile può essere trovarne uno davvero buono: coinvolgente, accurato, che ci faccia viaggiare nel tempocon il giusto equilibrio fra verità e finzione.
Curiosamente, la critica si è dimostrata talvolta impietosa verso questo filone letterario, tanto da fargli meritare una apologia: in questo volume l’autore, con la“scusa” di dimostrare i punti di forza ed’interesse del romanzo storico, ce ne offre un’ampia prospettiva ripercorrendone le caratteristiche, i fondamenti strutturali e la strada percorsa sin dai suoi albori. In questa appassionata arringa in difesa si riflette sulla differenza fra il romanziere e il cronista, fra il realismo e la ricostruzione: una distanza più o meno sottile che ha ilpotere di avvicinarci in modi diversi alla Storia.
Un genere, questo, che negli ultimi anni in Europa sembra godere di una rinascita e un’accelerazione, anche grazie a un rinnovato impegno degli scrittori, e il cui punto di forza sta nel poter allargare quasi all’infinito il numero di storie possibili: faccio ponte con il passato e scelgo quello che mi pare e quando mi pare. Possiamo quasi paragonare il romanzo storico a una macchina del tempo che ci consente di guardare indietro. La sua unica vera criticità sta nella implicita contraddizione che lo identifica: “romanzo” (componimento letterario che narra una vicenda in tutto o in parte immaginaria) e “storico” (della storia, ovverosia reinterpretazione di parte della storia e ricostruzione di un fatto realmente esistito). Categorie che dovrebbero fare a pugni tra loro? In un romanzo storico, invece, vengono tranquillamente mischiate. Dalla Prefazione di Patrizia Debicke Van der Noot.
CARLOS GARCÍA GUAL (Palma di Maiorca, 1943) è professore emerito di Filologia greca dell’Università Complutense di Madrid e specialista di antichità classica, mitologia, filosofia e letteratura. Insignito due volte del Premio nazionale di traduzione, ha pubblicato numerosi libri e collabora con diversi media. È membro della Real Academia Española.
Prefazione di Patrizia Debicke Van der Noot. Traduzione di Roberto Russo. Pagine 44, 7,50 euro. Graphe.it
Dal 26 gennaio in libreria