iOggi la cerimonia del passaggio di consegne tra la città pesarese, capitale italiana della cultura 2024, e Agrigento. Dall’Auditorium Scavolini di Pesaro, Ziberna commenta: “Più dell’anno che ci attende la soddisfazione maggiore è arrivata con la candidatura. Due comunità che si volgevano le spalle per la storia che le ha divise, anziché guardarsi con diffidenza hanno iniziato a collaborare. Il 2025 è l’anno che segna il primo passo verso quelli a venire e che continua lo sdoganamento del confine orientale, vittima di una storia di confine e di tragedie come quelle delle foibe, dell’esodo e delle persecuzioni fasciste verso la minoranza linguistica slovena”.     Per quanto riguarda l’anno da capitale europea, il sindaco di Gorizia afferma che “l’investimento principale sarà verso la coesione e la collaborazione internazionale”, tenendo comunque conto “degli investimenti già fatti, per 140 milioni di euro, in turismo e infrastrutture, così come gli oltre 1.000 eventi programmati”. La capitale europea inoltre “prenderà spunto dal progetto 50×50 ideato da Pesaro: renderemo protagoniste le province e tutti i Comuni, per un giorno o per una settimana, a seconda della cultura che avranno da raccontare – aggiunge -. L’importante è che non ci sia omologazione, bensì una somma delle caratteristiche di tutti i soggetti coinvolti”.

“Con la capitale europea della cultura 2025 si scrive una storia, quella che vede relazionarsi l’Italia del nord est con la Slovenia, sdoganando una storia di confini e conflitti”: così il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, in riferimento all’anno da capitale europea che interesserà Gorizia e Nova Gorica dall’8 febbraio.

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