Per la prima volta in traduzione italiana il racconto della rivoluzione russa del 1917 attraverso le parole della giornalista canadese Florence Macleod Harper. Inviata a San Pietroburgo nel dicembre del 1916 dal settimanale «Leslie’s Weekly», Harper fu testimone diretta e cronista dello scoppio della rivoluzione e di ciò che accadde fino alla presa del potere dei bolscevichi. Nel suo resoconto si mescolano le impressioni di una giovane inviata speciale al confronto con uno dei più drammatici rivolgimenti della storia e tutto il sapore di una scrittura sempre freschissima e ironica, veritiera e intensamente partecipata. Il suo resoconto è una delle pochissime testimonianze di una donna di quanto accadde in quei mesi, fra cortei, scioperi, scontri a fuoco, carestie e tragedie al fronte. Rimasto quasi dimenticato per decenni, riporta oggi alla lettura tutto il sapore di un periodo storico che avrebbe cambiato la storia.
Introduzione. Sono stata fortunata ad arrivare in Russia durante il vecchio regime trovarmi lì durante l’inizio di quello nuovo. Ho detto che sono stata fortunata. Non era fortuna; era solo un semplice «presentimento» scozzese. Quando salpai da Vancouver nel dicembre del 1916, c’erano molti altri posti più interessanti della Russia dal punto di vista delle «notizie» ma il mio «presentimento» era troppo forte. Convinsi il «Leslie’s Weekly» del mio punto di vista, e così, chiudendo le credenziali nella mia vecchia sacca, iniziai questo viaggio interessantissimo. Le mie istruzioni erano di lavorare con Donald C. Thompson, il fotografo di guerra dello staff del «Leslie’s». Di conseguenza, rimasi con lui durante molte sommosse e combattimenti di strada, nonché durante le visite al fronte. Durante i nove mesi in cui mi trovai in Russia, le condizioni furono pessime per tutto il tempo. Il cibo era scarso e di qualità mediocre e dovetti sopportare molte cose sgradevoli. Ma ne valse la pena. Dimenticammo tutti i disagi nell’osservare la tremenda, pietosa tragedia che si rappresentava davanti ai nostri occhi. Per tre anni l’esercito russo combatté in condizioni inimmaginabili per il popolo americano […] Non c’erano ambulanze per portare i feriti agli ospedali. Erano meno di seimila su un fronte di milleduecento miglia, mentre in Francia c’erano sessantamila ambulanze su un fronte lungo un quarto. Quando gli uomini arrivavano agli ospedali si verificava una pietosa mancanza di rifornimenti, che causava morti e amputazioni inutili. I vagoni merci usati come treni-ambulanza rendevano impossibile assistere gli uomini lungo il percorso. La storia dei tre anni di lotta della Russia è una storia di un paziente eroismo contro un tradimento della peggior specie (F.M.H).
Florence Macleod Harper (1886-1946) era una giornalista e inviata speciale di appena 27 anni al momento del suo viaggio in Russia. Fu una delle pochissime donne presenti ai fatti. Inviò articoli di cronaca per il proprio settimanale e descrisse solo quanto poteva osservare direttamente con i propri occhi. Non si conoscono molti altri dettagli della sua vita dopo il rientro in Canada e solo la ricerca storica più recente ne ha riscoperto il libro come una delle fonti più autentiche e attendibili sulla rivoluzione russa e forse anche l’unica ad aver testimoniato anche quanto accadde, in quei mesi, sui campi di battaglia del fronte orientale.
# Collana di testi narrativi di autori italiani e stranieri, per tornare ad assaporare il piacere della lettura e la scoperta di nuovi confini della letteratura.