La Provincia di Carbonia Iglesias apre il nuovo anno con il lancio della nuova edizione della SI Card, il pass che permette di scoprire le sorprendenti bellezze del territorio in modo pratico ed economico grazie ad agevolazioni, sconti, riduzioni o gratuità per le numerose risorse turistiche e attrazioni aperte al pubblico nel territorio del Sulcis Iglesiente che aderiscono all’iniziativa.
Da 28 dicembre sono 40 nel 2012 i siti di interesse culturale, storico, naturale ed enogastronomico di questo angolo di Sardegna presenti nella nuova edizione della SI Card, valida per tutto il 2012.
È possibile richiedere gratuitamente la card presso gli uffici di informazione turistica della Provincia, presso le maggiori strutture ricettive e presso tutte le risorse turistiche che hanno aderito all’iniziativa, unitamente alla possibilità di richiederla comodamente online dal sito del Sistema Turistico Locale Sulcis Iglesiente www.sulcisiglesiente.eu e tenersi così sempre aggiornati su tutti i vantaggi offerti ai possessori della card su altri prodotti e servizi proposti dagli operatori del territorio.
Insieme alla SI Card, si riceve un interessante e pratico libretto informativo, scaricabile anch’esso dal sito sulcisiglesiente.eu, dove trovare dettagli ed informazioni relativi alle 40 attrazioni che hanno aderito all’iniziativa, tra siti minerari e archeologici, musei storici e etnografici, aziende vitivinicole e siti di interesse naturalistico.
Oltre alle attrazioni più conosciute del territorio e già presenti lo scorso anno come il Centro Italiano della Cultura del Carbone, il Museo Archeologico di Villa Sulcis a Carbonia e le Cantine del territorio rinomate per la produzione di pregiati vini, tra le new entry del 2012 i siti minerari gestiti dall’IGEA (Porto Flavia, Grotta di Santa Barbara e Miniera San Giovanni, Galleria Villamarina e Miniera Monteponi, Galleria Henry e Miniera di Planu Sartu, la Mostra Permanente delle Macchine da Miniera a Masua), il Villaggio Nuragico di Seruci, la Torre spagnola di Portoscuso e molti altri ancora.
Numerosi gli operatori del territorio Provinciale coinvolti, che hanno mostrato interesse nell’aderire al progetto offrendo uno sconto sul prezzo del proprio pacchetto/offerta/escursione a chi mostrerà la Si Card al momento dell’acquisto del servizio stesso.
La Sardegna è il più grande Parco Geominerario al mondo nato nel 1997 e riconosciuto dall’UNESCO ed è proprio nel Sulcis Iglesiente che si concentra l’area più estesa per varietà e diffusione delle attività minerarie.
I suoi giacimenti metalliferi, uniti a quelli di carbone, barite e argilla bentonitica lo hanno reso uno dei territori più interessanti e ricchi dal punto di vista dell’archeologia industriale e mineraria.
Il paesaggio del Sulcis Iglesiente appare immobile, si avverte un senso di sospensione tra presente e passato, tutto è circondato da silenzio. Tra profonde valli che scorrono in mezzo a montagne severe, appaiono ad un tratto come fantasmi gli antichi edifici di quelle miniere che hanno cambiato la vita di migliaia di uomini, che in esse lavoravano e vivevano. Per raggiungere questi luoghi, oggi, si attraversano paesi solitari dove il turista non passa certo per caso ma che custodiscono le più fervide tradizioni agro-pastorali del popolo sardo.
Ben 113 delle 165 miniere dismesse su tutta l’isola si trovano qui, tra le scogliere e un mare color turchese, testimoni silenziose di un’epoca in cui si estraevano piombo, zinco, stagno, rame, ferro, argento e, naturalmente, carbone. Ecco perché, chi visita la provincia di Carbonia Iglesias, non tarderà a scoprire che qui si snodano interessanti itinerari legati alla civiltà mineraria e all’attività estrattiva praticata fin da epoca nuragica ma che nell’Ottocento ebbe uno sviluppo tumultuoso e raggiunse l’apice durante il Fascismo.
Un mondo affascinante i cui segni tracciati nelle varie epoche sono racchiusi nel Parco Geominerario, Storico e Ambientale della Sardegna, il primo di questo tipo realizzato al mondo, riconosciuto nel 1997 come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
Le tante miniere del Sulcis Iglesiente non più sfruttate per l’estrazione, infatti, rappresentano importanti mete per chi ama la storia dei popoli, l’archeologia industriale, la natura in tutte le sue manifestazioni. Vi facciamo quindi conoscere alcuni di questi gioielli architettonici che potrete visitare con accesso agevolato e sconti riservati ai possessori della SI Card 2012, la carta utile e pratica attraverso la quale potrete scoprire le bellezze di questo affascinante angolo del sud-ovest sardo, e soddisfare la vostra sete di vacanza e convenienza con numerose agevolazioni, riduzioni e gratuità.
Grande Miniera Serbariu e CICC – Carbonia
Tra gli anni ’30 e ’50 del Novecento, la miniera di carbone di Serbariu – unica miniera di carbone del Sulcis Iglesiente – ha costituito una primaria risorsa energetica per l’Italia. Di notevole interesse la visita delle principali strutture minerarie, quali la lampisteria, la sala argani e la galleria sotterranea. Attualmente ospita il Museo del carbone ed il Centro Italiano della Cultura del Carbone (CICC). Il percorso museale consente ai visitatori di rivivere la giornata lavorativa tipo dei minatori e seguire il processo di trasformazione del carbone in preziosa fonte energetica. Inoltre, nel padiglione delle ex officine si trova il Museo Paleontologico e delle Scienze Naturali.
Porto Flavia – Iglesias
Importante gioiello di ingegneria dell’attività mineraria del Sulcis Iglesiente, Porto Flavia venne costruito nel 1924 da Cesare Vercelli che, scavando la montagna per circa seicento metri e per risolvere il problema del carico delle barche (note come bilancelle) utilizzate per il trasporto dei minerali a Carloforte, ideò un sistema d’imbarco diretto. Un complesso sistema di gallerie sovrapposte in cui un nastro trasportatore riceveva i minerali dai depositi per trasferirli direttamente nella stiva delle navi da carico.
Dopo aver percorso le gallerie di carico e scarico dei materiali, vi troverete ad ammirare e contemplare uno spettacolo unico e indimenticabile: il Pan di Zucchero di fronte a voi, il mare a strapiombo sotto i vostri piedi, il cielo terso, la vastità del paesaggio, l’intero Golfo di Gonnesa fino all’Isola di San Pietro.
Non molto distante si trova il Museo delle Macchine da Miniera che, con le sue oltre 70 macchine e le sue attrezzature specifiche per lavori minerari, rappresenta la testimonianza di una evoluzione industriale di grande prestigio, cresciuta nel sottosuolo e fuori dai clamori esterni, così come, da sempre, sono abituati a fare i veri minatori. Qui sono conservati i vagoni adibiti al trasporto personale, carri di perforazione, vagoni meccanizzati per i minerali e molte altre curiose attrezzature.
Miniera di Rosas – Narcao
Le prime notizie di attività mineraria nell’area della miniera di Rosas a Narcao risalgono ai primi decenni dell’Ottocento, rimasta attiva ininterrottamente dal 1851 al 1980 e che nel 2007 è stata dichiarata Bene Culturale. Dal giacimento, molto complesso sotto l’aspetto geominerario, si estraevano prevalentemente piombo, zinco e ferro. Recentemente la miniera di Rosas è stata riqualificata per fini turistici e l’opera di restyling ha interessato la laveria e tutti gli edifici del villaggio della miniera, oltre alla realizzazione di un museo della civiltà mineraria negli ex-edifici industriali, la creazione di un percorso didattico-espositivo e di un parco naturalistico per le attività turistiche con visite guidate al patrimonio botanico e faunistico della zona.
Miniera di Malfidano e Galleria Henry – Buggerru
Nella miniera piombozincifera di Malfidano, attiva dal 1870 al 1977, attorno alla quale nacque il centro abitato di Buggerru, è possibile visitare la gigantesca e spettacolare Galleria Henry, la più importante struttura della miniera, di dimensioni monumentali per consentire il passaggio di una locomotiva a vapore che, grazie ad una avveniristica rete ferroviaria, permise di soppiantare i lenti ed onerosi trasporti dei minerali con i muli. La Galleria Henry si inerpica straordinariamente sul dorso di una falesia a strapiombo sul mare, attraverso piccole gallerie e camminamenti scolpiti nella roccia.