La vera storia del capolavoro ritrovato

di Gabriele Dadati

Baldini + Castoldi, Milano 2020, euro, pagine 224

Gli occhi che mi fissavano dalla tela non erano seducenti, ma buoni. Ed erano l’unica cosa… l’unica cosa viva, sì, viva, che rimaneva della mia famiglia.

“Il Ritratto di signora è stato uno dei più grandi misteri del mondo dell’arte da quando il dipinto è scomparso nel 1997. Ora è misteriosamente riapparso, ma chi l’ha rubato e come? La saga continua…” New York Times

Piacenza, dicembre 2019.

Sono trascorsi dieci anni da quando si è spento Stefano Fugazza, l’indimenticato direttore della Galleria d’Arte Moderna “Ricci Oddi”, e fervono i preparativi per la mostra che lo celebrerà. A curarla è stato chiamato Gabriele Dadati, che era il più stretto collaboratore dello studioso nell’ultimo periodo della sua vita.

Quando l’allestimento è ormai concluso, avviene l’impensabile: a distanza di ventitré anni dal furto, fa la sua ricomparsa in città Ritratto di signora di Gustav Klimt. Un capolavoro divenuto celebre nella primavera del 1996, quando si scoprì che il maestro viennese aveva inspiegabilmente dipinto due volte la stessa tela, e che fu poi sottratto al museo pochi mesi dopo in maniera rocambolesca.

La notizia fa il giro del mondo. Dal «New York Times» alla BBC, da «Le Figaro» allo «Spiegel»: tutti ne parlano. Sembra quasi un risarcimento ideale per la memoria dello storico dell’arte, che a lungo aveva convissuto con il dolore e l’umiliazione per quella vicenda.

Ma chi rubò l’opera? Chi l’ha restituita ora, infilandola in un sacco della spazzatura e nascondendola in una nicchia sporca e umida? E prima ancora: chi è la donna ritratta da Klimt?

Qualcuno è depositario delle risposte a tutte queste domande. Con lui, all’indomani dell’inaugurazione, Dadati trascorrerà una lunghissima giornata. Scoprendo nelle sue parole una vicenda incredibile e struggente che inizia nella Vienna del 1910, attraversa tutto il Novecento e arriva fino a noi. Tra verità e menzogne.

Gabriele Dadati (Piacenza, 1982) ha pubblica­to vari libri, tra cui Sorvegliato dai fantasmi (2006, finalista come Libro dell’anno per Fahrenheit di Rai Radio 3) e Piccolo testamento (2011). Nel 2009 ha rappresentato l’Italia nel progetto «Scritture Giovani» del Festivaletteratura di Mantova.

Presso Baldini+Castoldi sono usciti i roman­zi L’ultima notte di Antonio Canova (2018), finali­sta al premio Comisso, e Nella pietra e nel sangue (2020).

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