Lo ha ribadito nelle numerose interviste di ieri e lo ribadisce oggi in conferenza stampa: le donne candidate nel Consiglio Centrale sono state elette tutte e dunque questo era il momento: qui ed ora per innovare e premiare l’impegno di una donna. E l’impegno di Facchini nella SAT è palese: da quasi 20 anni lavora alacremente dentro per creare quelle aperture e quelle relazioni che in questi anni hanno contribuito a identificare in SAT anche un punto di riferimento per la formazione e la crescita culturale dei soci, delle sezioni, delle Commissioni.
I laboratori Alpini, i Colloqui al Rifugio, i Corsi di Formazione sulla Pianificazione Territoriale sono opera sua, come opera sua è la Convenzione provinciale che ha dato vita al Laboratorio Alpino e delle Dolomiti Bene Unesco che vede coinvolti: SAT; Trento Film Festival, Muse e Step. E’ stato creato lo Spazio Alpino SAT che già durante il primo anno di attività ha totalizzato circa 6.000 visitatori in occasione di mostre, incontri, proiezioni, presentazione di libri e laboratori.
In passato il lavoro di Anna Facchini fianco a fianco con Claudio Bassetti nella Commissione Tutela Ambiente Montano ha portato importanti contributi di approfondimento sui temi ambientali: il convegno sui cambiamenti climatici del 2007 (ripreso 10 anni dopo nelle Tesi di Moena), il convegno Montagna e Sci del 2015, il convegno sui “Grandi Carnivori” e su “Montagna e bici” nel 2010.
Dal 2015 nella Commissione Cultura e Biblioteca da lei presieduta siedono rappresentanti del mondo accademico e degli enti museali trentini ed hanno collaborato con la Commissione l’Istituto Culturale della Val di Sole, L’Istituto Ladino di Fassa, l’Eco Museo delle Giudicarie, i quali hanno portato nel triennio 2015-2018 un significativo contributo in termini di contenuti di divulgazione, di intreccio relazioni e di progettualità.
Anna in tutti questi anni non ha mai cercato visibilità, né rincorso incarichi prestigiosi, ma si è sempre caricata nello zaino una considerevole mole di lavoro, è una donna pragmatica, che assomma in uno straordinario connubio competenza e passione, unite ad una cifra culturale, ma anche economico-finanziaria, importanti. Prerogative oltremodo utili e spendibili in SAT per gestire 34 rifugi di proprietà, 87 sezioni, 10 Commissioni, 5.500 km. di sentieri e la passione di 27.000 soci, che guardano a SAT come ad un capo cordata ideale, capace di tracciare la via per un futuro di pace, di solidarietà e di riconoscimento di quei valori che i padri fondatori del Sodalizio misero al primo posto nella costruzione di un percorso che ha segnato 146 anni di storia.
I temi della prossima consiliatura
Hanno fatto capolino stamane in conferenza stampa, al dilà delle dichiarazioni di formare una squadra coordinata e riguardano gli aspetti ambientali, quindi tutta la trattativa in corso al tavolo di lavoro istituzionale per l’accesso dei biker sui sentieri, sulla quale ha tracciato tutti gli aggiornamenti Claudio Colpo autorevole componente della Commissione Sentieri.
La questione culturale di un approccio consono e rispettoso nei confronti della montagna dove sottolinea Facchini “saremo se non proprio cani da guardia di razza, comunque sentinelle, perché certe iniziative non diventino una moda”, oltre alla ricerca di nuovi linguaggi che possano coinvolgere i giovani.
C’è la grande partita dei rifugi dove “il punto fermo – ha sottolineato Giorgio Tamanini, componente della Commissione Rifugi – rimane una connotazione di presidio per alpinisti ed escursionisti, non un albergo a cinque stelle. Le ristrutturazioni mirano a creare ambienti confortevoli, ma non rapportabili per questioni di ubicazione a strutture ricettive di fondo valle”.
Ed in questo contesto gli occhi sono puntati sul rifugio Boè in ristrutturazione appena si scioglierà la neve, con un intervento triennale, dove la Provincia ha investito quasi 4 milioni di euro, spalmati su un piano finanziario decennale. Molto attesa anche la ricostruzione del rifugio Tonini andato distrutto a seguito di un incendio del dicembre 2016, del quale è in corso la fase di progettazione.
Il prossimo Consiglio Direttivo avrà dunque il compito di stilare le priorità sulle quali iniziare a confrontarsi e a lavorare, nel frattempo fino a quando sarà necessario le 10 Commissioni in essere resteranno attive, in attesa della verifica sulla disponibilità di presidenti e componenti dei vari gruppi di lavoro, di continuare nel percorso tracciato. Il consiglio centrale di giovedì 24 aprile ha eletto una squadra con a capo Anna Facchini (11 voti a favore, 6 voti per Roberto Bertoldi, una scheda bianca ed un componente assente), ed in questo modo Facchini vuole interpretare il suo ruolo: un lavoro di squadra, coeso, consapevole e motivato. “Roberto Bertoldi per quanto riguarda il tema sezioni e scuole di alpinismo – ha sottolineato la presidente – Elena Guella per quanto concerne l’ambiente, rappresentano due valide risorse per proseguire l’attività, un triennio che mi piacerebbe condurre all’insegna dell’armonia e dello spirito di collaborazione”.