Un’iniziativa che parte dal cuore di una delle regioni italiane a più alto indice di emigrazione
Ridare vita alla casa dove suo nonno, nei lunghi inverni al mare, intrecciava cesti e dove sua nonna ha cresciuto sei figli: è questo l’obiettivo del progetto “Luisa e Gaetano house” lanciato da Anna Maria De Luca, una figlia dell’emigrazione che non vuole rassegnarsi all’oblio che il tempo destina agli antichi luoghi quando non c’è più nessuno che se ne prende cura. Per raggiungere questo obiettivo, ha pensato di chiedere aiuto al popolo della rete, lanciando un progetto di crowdfounding finalizzato ad ospitare nel suo luogo dell’anima chi vorrà aiutarla. E’un posto particolare, un angolo di sogno scelto in passato da santi ed eremiti per rifugiarsi a meditare e ritrovare il contatto con sé e con la natura. È ancora come un tempo, silenzioso e selvaggio, racchiuso tra i quattro elementi che lo energizzano: il fuoco del vulcano di Guardia, i fondali del mar Tirreno, la terra, l’aria che sa di mare e di odori antichi.
“Accedere ai fondi europei è arduo, fondi privati non ne ho e quindi ho pensato che l’unico modo per far si che i sacrifici dei miei nonni non finiscano sotto un cumulo di pietre sia chiedere aiuto al popolo della rete, in particolar modo a chi è emigrato ed ha l’Italia nel cuore. Vorrei che questo posto fosse percepito come un rifugio familiare per chi vorrà aiutarmi. Penso sia perfetto per chi vuole dipingere, creare, pensare, rilassarsi, costellare, fare yoga, percorsi di crescita personale e altro ancora”.
E’un progetto che affonda le radici nell’emigrazione e per questo chiede aiuto anche oltreoceano per realizzare quel che secondo lei può essere la vocazione del luogo: aiutare le persone a tornare a se stesse attraverso il contatto con la natura. Parte della sua famiglia, emigrata in Argentina, fu uccisa dal regime militare perché combatteva per la libertà del Paese in cui aveva deciso di vivere. L’altra metà, emigrata nel nord Italia, si ritrovò invece vittima dei tedeschi, con suo nonno deportato in Russia e sua nonna convinta per sette anni di essere vedova. “L’identità dei luoghi e l’identità delle persone non sono due concetti molto distanti. Una casa, cosi come una persona, nasce cresce e muore. Per molti anni mi sono occupata di vittime innocenti e diritti umani e continuo a farlo. Con la stessa passione con la quale ho usato finora la penna per strappare all’oblio chi ha perso la vita da innocente voglio ora chiedere al web di aiutarmi a strappare dall’oblio un luogo che rappresenta l’identità non solo mia ma di tutti quelli che, come me, hanno alle spalle storie di distacchi, partenze, emigrazioni”.
E’un luogo energetico, un posto che può donare nuova linfa, idee ed energie a chi lo vive. Per questo Anna Maria considera un peccato non condividerlo. “Continuare a tenerlo chiuso significherebbe privare molta gente della possibilità di vivere una esperienza positiva per la propria vita. Se ognuno contribuirà anche solo con cinque euro, il sogno dei miei nonni Luisa e Gaetano, due persone semplici e sagge, si potrà realizzare”. Una struttura creata con il contributo di tutti e che quindi tutti dovranno sentire un po’ propria, vocata ad accogliere chi vuole lavorare sulla memoria e sull’identità condivisa, stratificata, non degli spazi ma dei luoghi. L’antica casa – si trova a Fuscaldo Marina, in provincia di Cosenza – adagiata su una collina davanti al mare. Se state cercando un posto per creare, meditare, costellare, rimettervi in contatto con la terra, guardate il progetto (https://www.indiegogo.com/projects/luisa-and-gaetano-s-dream#/). Chi non potrà contribuire economicamente potrà andare lì di persona per riscoprire anche la bellezza del lavoro manuale e condiviso, progettando e creando insieme.
Il link al progetto è https://www.indiegogo.com/projects/luisa-and-gaetano-s-dream#/
Sito: http://luisaegaetano.house/it/ (anche su Twitter e Facebook)