“…Non è un fatto stupefacente che nessuno prima abbia scritto su questo?”
(Winckelmann)
Paestum, nome latinizzato del termine Paistom con il quale venne definita dopo la sua conquista da parte dei Lucani, è un’antica città della Magna Grecia chiamata dai fondatori Poseidonia in onore di Poseidone, ma devotissima a Era e Atena. Si ritrova in età più recente come Pesto, nome mantenuto fino al 1926, quando venne ribattezzata nella versione attuale. L’estensione del suo abitato è ancora oggi ben riconoscibile, racchiuso dalle sue mura greche, così come modificate in epoca lucana e poi romana.Intorno al 600 a.C. la colonia greca di Sibari diede vita, a sud della foce del Sele, alla città di Poseidonia.
L’area territoriale della città, ubicata nella parte meridionale della grande pianura alluvionale del golfo di Salerno attraversata dal Sele, è delimitata a nord dal fiume stesso, a est dai primi rilievi collinari tra cui i monti Calpazio, Sottano e Soprano, a sud dalle colline di Agropoli e si prolunga fino al mare ad occidente.
La pianura è, inoltre, solcata dal Capodifiume che lambisce a sud la città, e dai fiumi Solofrone e Testene.
Dopo i greci arrivarono i Lucani , quindi i Romani e poi ne seguì una lenta decadenza a causa anche dell’impaludamento del territorio. Riscoperta oggi Paestum è una piccola località nel Golfo di Salerno. La sua stazione ferroviaria si trova vicino ai templi, ma non esiste un vero e proprio nucleo cittadino, dato che Paestum è solo la zona archeologica appartente al Comune di Capaccio. Detto ciò si può comprendere perché molti turisti stranieri conoscono poco o per niente questa località. Tuttavia si tratta per loro di una vera e propria lacuna culturale, dato che a Paestum si trovano uno accanto all’altro i tre templi greci (dorici) meglio conservati al mondo. E’ grazie a questa attrattiva archeologica che qui è possibile trovare diversi alberghi anche a 4 e 5 stelle, attrezzati per villeggiatura, cerimonie e congressi, dove non mancano mai gli ospiti, che ne affollano gli spazi in periodi non esclusivamente di alta stagione. Il fatto che qui siano stati costruiti tre templi dimostra che Paestum sino dalle sue origini (550-450 a.C.) fu un importante centro di commerci e scambi culturali, merito anche della sua posizione strategica, vicino alla foce del fiume Sele nel Golfo di Salerno.
In questa piana vivono le bufale da cui si ricava il latte destinato alla produzione delle mozzarelle di bufala, fra i primi prodotti tipicamente italiani a cui la Commissione Europea decretò la registrazione DOP (Denominazione di Origine Protetta) a fine maggio del 1996. Formaggio fresco a pasta molle e filata, a sfoglie sottili sovrapposte da una crosta sottilissima, caratterizzata da un colore che va sul bianco porcellanato, da un sapore caratteristico e dall’inebriante profumo dato dai fermenti lattici vivi. Proprio sulle mura di Paestum si trova uno dei caseifici che produce formaggi dal latte di bufala. Masseria Lupata è una piccola azienda a cui fanno capo un migliaio di capi, alimentati con un mangime speciale composto da mais, fieno e erba medica. E come ogni giorno da cento anni il latte che viene portato in caseificio è trasformato nella migliore mozzarella e nei formaggi tipici della zona: burrata e burrini, provole e caciocavallo, scamorze, burro e ricotta. La lavorazione accurata e la qualità del latte appena munto garantiscono ottimi risultati tanto che Masseria Lupata è considerata al vertice dei caseifici della mozzarella di bufala della zona di Paestum. Non è un caso che il titolare consegni la sua mozzarella anche in Vaticano, e che ogni giorno un camion viaggi fino a Milano per portare ai clienti e ai migliori Hotel della zona la freschezza e la bontà dei formaggi di Masseria Lupata. Un’altra medaglia di cui Masseria Lupata può fregiarsi è di essere fornitore ufficiale dell’Hotel Principe di Savoia sempre a Milano.
…La mattina dopo, per tempissimo, trattammo per vie impraticabili e qua e là paludose fino ai piedi di due belle montagne, attraversando canali e ruscelli e incontrando bufali dall’aspetto di ippopotami e dagli occhi selvaggi e iniettati di sangue.” (Wolfgang Goethe)
Vincenzo Barlotti era allevatore di bufali, poi decise di aprire anche un caseificio suo riscontrando un buon successo, oggi a capo del l’azienda troviamo Raffaele che si dedica anima e corpo al suo lavoro. Oltre alla qualità Masseria Lupata ha la fortuna di essere affacciata sulle mura della città antica nei pressi di Porta Marina, cioè dal lato che guarda il mare, e così le mozzarelle di Raffaele fanno “storia”! (U.B.) http://www.masserialupatabarlotti.it
Masseria Lupata partecipa a Salotti del Gusto, nelle strutture del Fanes Group a San Cassiano/Alta Badia, 22/23/24 giugno 2013.