Nel 2004, Rob Lilwall ha deciso di lasciare il suo lavoro di insegnante di geografia in Inghilterra e fare qualcosa di molto più rilassante… ha preparato pochi e improvvisati bagagli e ha fatto un volo di diciotto ore (la sua bicicletta lo avrebbe raggiunto di lì a poco) arrivando sulla costa più orientale della Siberia. Ha poi trascorso i tre anni successivi cercando di tornare a casa pedalando dapprima in compagnia di un amico, poi, arrivato in Giappone, in solitaria. Per la strada si è accampato a meno quaranta gradi nella tundra siberiana, ha trascinato la sua bici attraverso le giungle in Papua Nuova Guinea e ha sfidato i passi desolati e solitari dell’Afghanistan. È stato ospitato da circa duecento persone, è stato derubato e anche rapinato da uomini armati, ha rischiato ’assideramento e contratto la malaria; ha d’altro canto avuto la fortuna di incontrare, lungo gli 8350 chilometri che ha percorso sul sellino, la sua anima gemella… in Cina! Durante la sua avventura ha speso i risparmi di una vita – 8000 sterline – ma grazie alla pubblicazione del libro ne ha raccolte 23.000 per sostenere l’associazione Viva – together for children che dal 1996 aiuta i bambini del Terzo Mondo.
Con il compagno attraversano la Suberia orientale, il territorio tragicamente segnato dalle deportazioni, dai gulag e dai morti, tanto che il tragitto da loro percorso è comunemente definito “la via delle ossa“. Incontrano quasi sempre gente cordiale che li invitano a casa, al caldo e offrono loro sempre una tazza di tè, salvo un solo episodio di rapina, ma è l’eccezione che conferma la cordialità del popolo russo.
Pedalano e ascoltano musica oltre ad un corso di russo su CD, ma per loro il russo resta una lingua sconosciuta.
Rob Lilwall: In bici dalla Siberia a casa.
traduzione di Max Mauro
Prezzo: € 19,00 ISBN: 9788865490396