Il vino è sempre stato declinato al maschile: il barolo, il chianti…. un vino non sono mai riuscito a declinarlo così, la barbera!

E in Piemonte senti spesso chiamarlo la barbera. Nella cantina dell’azienda vinicola But di Costigliole d’Asti ce ne sono due di Barbera, di annate diverse, figlie di quella tradizione che considera questo un vino donna. A complicare la comprensione di chi si accosta a queste bottiglie, il fatto che si chiami But, il sopranome del nonno dell’attuale proprietario. Quindi un nome maschile dato ad un vino femmina!

E di nuovo un accostamento alle donne con lo Strameij d’Pinota, il moscato da vendemmia tardiva, che ricorda la nonna del proprietario, la quale raccoglieva queste uve stramature per mangiarle con il pane, e che, come questo vino, era tenace, forte ma anche dolce.

La donna che si ritrova anche nelle etichette disegnate da un’amica, stilizzata ma sempre sensuale, uscita da un grappolo d’uva per presentare il suo vino!

L’azienda But la trovi tra le colline di Costigliole d’Asti, precisamente a Fontanavì, un posto dove non capiti per caso e devi sapere come arrivarci, tra cascine e stradine strette, dove ci vivono le stesse famiglie da sempre. Tradotto dal piemontese il toponimo significa fontana della vite, fontana di viti, in poche parole il legame con le viti che sono ovunque e che caratterizzano queste colline. Chi coltiva i vigneti, lo ha fatto da sempre e così i loro genitori e i nonni e tutti gli avi fino alla notte dei tempi. Come i nonni di Flavio, But e Pinota, e i suoi genitori, Nella e Renato, che ancora collaborano con lui nella gestione per trasmettere i segreti appresi e coniugare tradizione e modernità nelle operazioni di coltivazione e di vinificazione. Insieme guardano il cielo per sperare in un tempo clemente, insieme gioiscono alla fioritura, insieme attendono con trepidazione che il mosto diventi un ottimo vino.

 Barbera d’Asti DOC But 2007, in purezza,  si veste di un colore rosso rubino carico, fruttato e tipico al naso, in bocca si presenta ben strutturato, evidente l’alto tenore alcolico, austero. Da abbinare a piatti importanti di cacciagione e carni rosse, formaggi stagionati e vino da meditazione.

Barbera d’Asti DOCG But 2009, in purezza, maturato in acciaio e quindi in piccole botti in rovere francese e americano, per passare poi  in bottiglia, rosso brillante il vestito, al naso subito più fresco e fruttato del fratello maggiore e leggera vaniglia del legno, in bocca complesso e rotondo, di corpo e lunga persistenza. Da abbinare a piatti di carne rossa, selvaggina e formaggi stagionati.

Monferrato Dolcetto DOC Spaccavetro 2010, in purezza. Il Dolcetto, antico vitigno autoctono del Piemonte, possiede una sua prestigiosa collocazione in una limitata area a sud di Asti. Tipicamente di pronta beva per la sua gradevolezza dovuta alla naturale contenuta acidità fissa. Di colore rosso violaceo, al naso frutta rossa, intenso in bocca con armonia gustativa e nota finale di mandorla amara, lunga persistenza degli aromi. Abbinamento con primi e secondi piatti non di pesce.

Strameij d’Pinota, vino da uve stramature o, come si dice adesso, da vendemmia tardiva. 15 gradi %, 100% moscato, affinato in inox e poi in bottiglia. Di un giallo carico dovuto alla maturazione dell’uva in vigna. Profumi di frutta secca come l’albicocca. Tipico in bocca, ampio e persistente, ottimo l’equilibrio del dolce con l’acidità. Come lo descrive Flavio, è l’incontro equilibrato fra dolcezza e alcolica passionalità femminile. 
Manualità e tempi lunghi di affinamento, rendono questo vino particolare, testimone della calda estate del Monferrato, una sorpresa preziosa da riservare a chi ha gusti decisi: come Pinota da cui prende il nome!  U. Bellò

http://www.fontanavi.com                http://www.frazionesantanna.com