Dalla musica di Hollywood alla stube delle ceramiche, dal calore del panificio al freddo della neve: sono molto diversi tra di loro, hanno storie diverse, vivono in mondi diversi, ma quando si parla di Natale per ognuno di questi altoatesini, il proprio mondo cambia… e diventa un momento di ricordi, di ritorno alle origini, di riscoperta di ritualità lontane piene di fascino.
Giorgio Moroder
La “stube” è casa mia, il mondo è la mia vita
Giorgio Moroder è nato ad Ortisei in Val Gardena, vive a Los Angeles, ma due volte all’anno, una di queste il Natale, ritorna nella sua valle d’origine. Il compositore, autore di canzoni, vincitore di Oscar e di Grammy è un’autodidatta, ma il suo ingegno lo ha portato ad influenzare in modo determinante la disco-music globale degli anni ’70. La famosa canzone “love to love you baby” interpretata da Donna Summer, ormai un classico di ben 17 minuti, ha lanciato Moroder nell’olimpo dei grandi della musica moderna. Ha lavorato con David Bowie, Elton John, Barbara Streisand, ha composto gli inni delle Olimpiadi di Los Angeles e di Seoul, ha vinto 100 disci d’oro e di platino. Le sue ultime collaborazioni sono con Beyonce e Jessica Simpson.
i: www.moroder.net
Thea Schuster
La “stube” come laboratorio per Natale
Thea Schuster modella l’argilla per hobby, producendo soprattutto palle per l’albero di Natale. Ma non sono palle comuni: ogni palla è il risultato di un percorso personale con il committente. “È questione di feeling“, spiega l’autodidatta di Vezzano in Val Venosta. Solo così Thea Schuster riesce a sviluppare le proprie idee, le proprie creazioni che in questo modo ricevono un tocco speciale. “Ogni oggetto è dotato di una forte aurea”. Per Thea Schuster è importante essere soddisfatta di quanto ha creato. Le sue opere d’arte ogni anno decorano l’albero di Natale del ristorante stellato Kuppelrain a pochi chilometri da casa sua.
i: Fam. Schuster, tel. 0473 742197, cell: 3391885686, mail: befehlhof@akfree.it
Richard Schwienbacher
Il calore della tradizione nello “Zelten”
È la specialità che i bolzanini da sempre mangiano a Natale: lo “zelten” è molto di più di un semplice pane dolce. Fin dal Medioevo dalle ricche città commerciali dell’area mediterranea spezie e frutti esotici trovavano la loro via verso nord, attraversando l’allora poverissimo Alto Adige. Solo commercianti, borghesi e nobili di Bolzano avevano accesso a mercanzie preziose e spezie inconsuete. Nasce proprio anche dall’inventiva dei bolzanini, dalla loro voglia di mescolare sapori diversi, spesso sconosciuti ed inusuali, con ingredienti locali, questo particolare dolce, un tempo un prodotto di grande lusso, che ci si poteva permettere solo una volta all’anno, nel giorno più importante, il Natale.
Tante cose sono cambiate da allora. Richard Schwienbacher, panettiere di mestiere e di passione, ogni anno produce “zelten” seguendo le ricette tradizionali, facendo rivivere ogni anno la perfetta simbiosi gastronomica tra alpino e mediterraneo.
i: www.ultnerbrot.it
Ivan Gross
Ci vuole il freddo per fare bianco il Natale
Da dieci anni Ivan Gross è “l’uomo della neve”, responsabile perché l’innevamento delle piste avvenga nel modo giusto e nel momento ideale. Nessuno dei 1.400 cannoni da neve prodotti ogni anno esce dalla fabbrica senza che Ivan Gross lo abbia visto e provato. Alla Technoalpin, leader mondiale per l’innevamento programmato, gli standard tecnici sono altissimi: produrre la neve della migliore qualità con il minor consumo energetico possibile. Per garantire piste sempre perfette per tutta la giornata, per assicurare l’inizio puntuale della stagione invernale e per allungare la voglia di sciate fino in primavera, Technoalpin ha puntato con grossi investimenti soprattutto sulla competenza alpina e sul know how di montanari appassionati.
i: www.technoalpin.com