Trieste affacciata sul mare, dal mare ha accolto navi e merci. Dobbiamo quindi soffermarci sul ruolo della città di Trieste nel panorama nazionale e internazionale del caffè, ruolo che affonda le radici nella storia di qualche secolo fa e che oggi sembra essersi consolidato da vari punti di vista, quello culturale, quello del costume e quello del business. la storia del caffè a Trieste va dall’introduzione dei primi chicchi trasportati via terra da Venezia verso la fine del ‘600. L’evento fondamentale per questa evoluzione è stata l’istituzione del porto franco agli inizi del ‘700. Trieste è quindi per antonomasia “la città del caffè” e i triestini sono legati al caffè anche da uno speciale uso di terminologia, e hanno creato un vero e proprio codice, che al visitatore si presenta come un rompicapo: cosa saranno mai un “capo in b” o un “goccia“? Entrare nei Caffè storici di Trieste vuole dire immergersi nella Trieste di oggi e del passato e allora ecco il “Caffè degli Specchi”, affacciato direttamente sulla bellissima Piazza Unità d’Italia che si rispecchia verso il mare. Vale sicuramente la pena sedersi ai tavolini e godersi con calma lo spettacolo della piazza. Il Caffè Tommaseo conserva ancora l’atmosfera del tipico locale viennese, era il posto prediletto di molti artisti e scrittori che animarono la Trieste Mitteleuropea. Nel Borgo Teresiano possiamo scegliere il Caffè Stella Polare, dove soleva sedersi lo scrittore irlandese James Joyce. E se volete incontrare i letterari e artisti del nostri tempi il Caffè San Marco fa per voi, dove in un ambiente ricco di storia non è difficile incontrare Magris intento a lavorare alla stesura di un libro.
La cucina tipica di Trieste risente principalmente degli influssi austriaci, veneti e friulani. Diffuso l’utilizzo di spezie ed erbe aromatiche, in particolare della noce moscata, del cumino o kümmel, della maggiorana, dell’alloro e del rosmarino. Molto diffuso anche l’uso del kren (radice di rafano), dal gusto pungente ed inconfondibile. Tra i primi piatti di tradizione mitteleuropea troviamo la jota (minestra di fagioli, crauti e patate), i gnochi de pan e i gnochi de susini chiaramente eredità della dominazione asburgica come i capuzzi (crauti acidi), struccolo de pomi (strudel di mele), Krapfen. Da non dimenticare iI tipico prosciutto cotto in crosta di pane, dolce e delicato. … Arriva a Trieste nel 1870, quando la città è ancora sotto dominio asburgico.
Tra i vini del Carso vi sono il Terrano, la Malvasia e il Refosco. Per celebrare la produzione vinicola è stata istituita la Strada del Terrano, che, da Opicina a Sistiana, conduce nelle principali località di produzione vinicola. Fermandoci in una frasca lungo la Strada assaggiamo questo vino aspro e corposo, come i vini di una volta. Accompagnato a pane e salame o formaggio è lo spuntino di mezza mattina…. e anche del pomeriggio! Per inciso, sulla strada del Carso si trova il paese di Prosecco, oggi in disputa con Valdobbiadene per la primogenitura del famoso vino. Intanto Trieste nel 2012 sarà la sede del Festival internazionale del Prosecco. Come location, vi è l’ipotesi di ospitare il Salone nel Magazzino 26, il primo edificio recuperato del Porto Vecchio di Trieste, inaugurato da poco per ospitare la “Biennale diffusa”. UB 2011
www.barcolana.com www.comune.trieste.it
http://www.triesteturismo.net/ita/teran
http://www.bed-and-breakfast.it/citta.cfm?citta=Trieste
ttp://www.trieste.com/vacanze/itinerari/caffe.html
http://www.provincia.trieste.it/web/guest/curiosita/ricette-triestine