Dal 26 gennaio in libreria. La memoria minerale che si nasconde in un manufatto antico comincia molto prima che il pezzo sia forgiato, eppure il metallo vi prende una forma che cristallizza per sempre un tempo e un luogo. Il pugnale portato da un uomo dell’età del Bronzo, la fibula che chiudeva il suo mantello sono fermi, conservati in una teca di museo, e testimoniano ciò che possiamo sapere su quell’era. L’archeologia e la storia ci aiutano a capire e contestualizzare, ma possono peccare di un eccesso di astrazione: per comprendere realmente che cosa significasse fabbricare quel pugnale, che strumenti servissero, forse anche quali pensieri si pensassero, bisognerebbe provare a farlo. Un archeometallurgo, quale è l’autore di questo libro, è in grado di compiere quel passo che scavalca i secoli, riportando in vita quella memoria: dopo approfonditi studi e un apprendistato da artigiano Alessandro Pacini ha imparato e coltiva l’arte di riprodurre gli oggetti in metallo, utilizzando con scrupolo filologico le tecniche antiche.

Passeggiate nell’orto metallurgico è un forziere di conoscenze pra­tiche e astratte che grazie alla perizia e all’intelligenza dell’autore giova a rammentare quanto debba il consorzio civile all’amalgama della materia e dell’immateriale, gli umanesimi mondiali ne sono i figli tante volte immemori e infedeli. (Dal preambolo di Grazia Marchianò)

ALESSANDRO PACINI, artigiano orafo specializzato in archeometallurgia, si è laureato in Lettere e Filosofia all’Università di Firenze con una tesi sulle pietre preziose al tempo dei Medici. Dal 1994 sperimenta le tecniche metallurgiche dell’antichità. Dal 1998 al 2006 ha collaborato con Edilberto Formigli alla direzione dei seminari di archeometallurgia di Murlo (Siena). È stato per dieci anni docente incaricato presso la Scuola di Alta Formazione dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Ha partecipato come relatore a convegni internazionali di archeometallurgia e pubblicato monografie e contributi in riviste di settore

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