Vi portiamo oggi nella casa dove sono nate le avventure raccontate da Wilhelm Busch, universalmente considerato l’antesignano dei fumetti. La sua storia per bambini, tradotta in tutto il mondo, narra di due amici, Max e Moritz, che ne combinano di tutti i colori. 

 

Sette episodi di humor nero in rima baciata, più un prologo ed un epilogo, che ripercorrono l’amicizia tra Wilhelm Busch e il figlio del mugnaio, Erich Bachmann. 

Le malefatte Max e Moritz, che inventano senza rimorso scherzi crudeli a danno di innocenti personaggi avranno un epilogo netto: vittime della loro stessa cattiveria, i due monelli  vengono rinchiusi in un sacco, macinati e portati dal mugnaio in pasto alle oche.

Ecco dove questo sarebbe avvenuto: nel mulino che funziona ancora come allora, con la pesante ruota che aziona il treno di ingranaggi, come si fa da secoli. Esattamente come ha scritto  Busch: “Il letto traballava per gli ingranaggi delle ruote del mulino e l’acqua che cadeva scorreva nei miei sogni”. Le grottesche illustrazioni, opera dell’autore stesso, hanno contribuito non poco al successo dell’opera che ancor oggi viene apprezzata, nei paesi di lingua tedesca, come libro educativo per l’infanzia. 

Oggi il Wilhelm-Busch-Mühle è diventato un monumento. Dentro c’è il museo del mulino e il racconto della vita di Wilhelm Busch, oltre all’antico sistema di macinazione. Per scoprire questo suo mondo e sperimentare di persona il rombo del mulino, basta prenotare una visita guidata:

 
 
 
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