«Ognuno di noi ha nel cuore un Sud. Le parole di Andrea Di Consoli sono la carne e l’urlo dei nostri Sud», Mario Desiati

Dimenticami dopodomani è un libro inclassificabile. Forse è una raccolta di poesie; più probabilmente, un libro di racconti in forma poetica. A fine lettura, tuttavia, si ha la sensazione di aver letto un romanzo: il romanzo sentimentale e viscerale di un uomo del Sud ormai adulto dilaniato da nostalgie, sensi di colpa, desideri, paure. In questo libro ci sono tutti i temi cari all’autore: l’identità meridionale, la solitudine, l’amore e il disamore, l’essere padre, l’ossessione della memoria, il tarlo della morte.

E sempre emerge un tono da resa dei conti, un corpo a corpo con il senso di una vita, un canto urgente e necessario, febbricitante – di scrittore con la fronte calda. Con Dimenticami dopodomani Andrea Di Consoli ha dato ennesima prova della sua vocazione di “irregolare”, assai distante dalle mode correnti e da furbizie editoriali. Ha composto un canzoniere realistico e struggente, di grande forza espressiva, rappresentativo della sua generazione. Un libro a cuore aperto, diretto, senza orfismi, reticenze e non detti. Duro e dolcissimo allo stesso tempo.

Andrea Di Consoli è nato nel 1976 a Uster, in Svizzera, da genitori lucani. Dal 1987 al 1996 ha vissuto in Lucania. Dal 1996 vive a Roma. Tra i suoi libri: Discoteca (2003), Lago negro (2005), Il padre degli animali (2007), La navigazione del Po (2007), La curva della notte (2008), Quaderno di legno (2009), La commorienza. La misteriosa morte dei fidanzatini di Policoro (2010), La collera (2012), Il miracolo mancato (2016), Diario dello smarrimento (2019) e Tutte queste voci che mi premono dentro (2021). È autore di alcuni documentari, tra cui Mater Matera (2015), e ha scritto il soggetto e la sceneggiatura del film La notte più lunga dell’anno (2021), diretto dal regista Simone Aleandri.

COMMENTA