È da qualche anno che gli appassionati di ciclismo sono abituati a vedere, in vetta alle classifiche dei ranking internazionali e dei grandi giri, così come per le Grandi Classiche, i nomi di ciclisti sloveni: da Matej Mohorič, che ha trionfato alla Milano-Sanremo nel 2022, a Primož Roglič, Medaglia d’Oro a Tokyo, tre volte vincitore alla Vuelta e una al Giro nel 2023, fino al vero e proprio cannibale di questa generazione di ciclisti: Tadej Pogačar, uno schiacciasassi sia nelle corse di un giorno che nei grandi giri, impegnato in queste settimane a sbalordire una volta di più il mondo con una performance eccezionale al suo esordio nel Giro d’Italia, con l’obiettivo mai nascosto di ripetere l’impresa di Pantani del 1998, ovvero quella di collezionare, nello stesso anno, la Maglia Rosa e quella Gialla del Tour de France.
Ma qual è il loro segreto?
Per scoprirlo, siamo andati a casa loro, lungo le vie della Slovenia, così belle da pedalare ovunque, che un po’ tutto il paese può essere considerato una grande pista ciclabile. E questo è sicuramente il primo elemento a colpire l’occhio del ciclista: la cura del fondo stradale, fondamentale sia per la sicurezza che per godersi, nel relax più totale, la ricchezza e la diversità paesaggistica di questa piccola Repubblica, mentre le ruote scorrono sull’asfalto come sul velluto.
Il secondo elemento è l’aria pulita che si respira pedalando su strade quasi mai trafficate, che porta con sé ora il profumo del Mediterraneo, ora quello della vegetazione alpina e prealpina.
Il terzo è la varietà, che si ricollega al secondo: come cambiano i profumi, cambiano anche gli scenari e i tipi di percorso, che in poche decine di km passano da arcigni passi alpini, fino alle colline ventilate del Carso e alla piana della Pannonia. Questo rende il Giro di Slovenia (dove il leader indossa una Maglia Verde!) una delle gare più interessanti del calendario UCI World Tour, scelta ogni anno a giugno dai migliori ciclisti al mondo in preparazione del Tour de France. L’ultimo elemento è forse lo stile di vita a misura d’uomo: qui si cerca di vivere senza la fretta di strafare, lentamente o počasi, come dicono in Slovenia, consapevoli di chi si è e del luogo da cui si viene. Si viene da una terra viva, che ribolle di sorgenti termali e dove le acque irrigue nutrono i suoi frutti prelibati, che diventano poi gli ingredienti di una cucina semplice e nutriente. Perché è partendo da questa semplicità, dalla sua profonda conoscenza, che si cresce davvero. Così un giovane ciclista diventa un campione, così la semplice cucina slovena di campagna diventa gourmet.
La Slovenia in bicicletta: Green Gourmet Route e Green Wellness Route.
Non bisogna essere certo Roglič o Pogačar per saltare in sella, allacciare il casco e godersi le meraviglie dei percorsi ciclabili della Slovenia, né più e né meno di quanto bisogna essere grandi chef per apprezzarne la cucina, o mineralisti, per riconoscerne le straordinarie proprietà delle acque termali, enologi, per il vino e così via. Qualunque sia la vostra passione, il modo migliore per attraversare la Slovenia sono le due ruote. Il marchio di qualità Slovenia Green, sviluppato dall’Ente Sloveno per il Turismo con l’obiettivo di certificare le buone pratiche del turismo sostenibile, ha disegnato due itinerari ciclistici che attraversano le più importanti aree del paese, focalizzati su due tematiche fondamentali: il turismo termale (Slovenia Green Wellness Route) e il turismo enogastronomico (Slovenia Green Gourmet Route).
Un percorso ciclistico per rimettersi al mondo: la Green Wellness Route
Ptuj, Dobrna, Rogla, Čatež, Laško e molte altre rinomate località termali slovene: tutte attraversate da un unico itinerario cicloturistico. La Green Wellness Route è un percorso ad anello di 16 tappe della lunghezza media di 40 km ciascuna, con partenza e arrivo a Lubiana. Le tappe giornaliere, che si dirigono prima nel montuoso nord nel paese, poi verso le pianure della Pannonia e infine tra le colline meridionali (terra di ottimi vini), sono progettate in modo che nel pomeriggio ci sia abbastanza tempo per divertirsi e coccolarsi negli oltre 10 centri termali migliori della Slovenia centro-orientale. E poi, dopo una bella pedalata, il potere rigenerante delle acque e dei trattamenti si sente anche meglio!
In sella, di verde e di gusto: la Green Gourmet Route
Più che un percorso cicloturistico, la Green Gourmet Route è un fil rouge, anzi, un filo verde che collega in undici giorni tutte le località del paese che hanno ricevuto la certificazione Slovenia Green Destination. Alternando tratti in bici più o meno impegnativi a collegamenti in treno, Slovenia Green Gourmet Route attraversa alcuni dei panorami più spettacolari di tutto il paese, dal Carso, al Collio e al Vipacco a ovest, fino alle colline del sud-est al confine con l’Ungheria. C’è un motivo, però, se nel nome questo itinerario ha la parola gourmet: la Slovenia si è imposta, negli ultimi anni, quale destinazione di eccellenza dal punto di vista enogastronomico, entrando di prepotenza nell’olimpo della cucina mondiale. In ciascuna tappa, il percorso propone sempre alcuni tra i ristoranti che meglio esprimono la cucina del territorio, insigniti peraltro dell’etichetta di qualità Slovenia Green Cuisine, che ne certifica l’utilizzo di prodotti locali e le ricadute positive sulla comunità.
I percorsi Slovenia Green Gourmet Route e Slovenia Green Wellness Route sono realizzati su misura per i cicloamatori, lontano dalle strade principali e con il giusto dislivello, attraverso molti posti lungo il tragitto che vale la pena visitare. Non è detto che il percorso vada fatto tutto insieme: in combinazione con i treni, è possibile pianificare gite nel fine settimana o percorrerne prima una metà e poi partire alla scoperta del resto del percorso.
Tra strada e Mountain Bike nella Slovenia di montagna: Juliana Bike!
Quando si sente forte il richiamo dello sterrato e delle ruote “grasse”, dalla Slovenia risponde Juliana Bike: un percorso ad anello di 7 tappe che si spiega su un totale di 290 km che permettono di esplorare le strade ai piedi delle Alpi Giulie. Partenza e arrivo sono a Bohinj, sulle sponde del lago più grande del Paese, mentre tra le tappe intermedie spiccano Kranjska Gora e il passo di montagna di Vršič, noto anche come “la salita dei russi”, costruito praticamente a mano dai prigionieri di guerra durante il primo conflitto Mondiale. Da questo passo, contraddistinto da ben 50 tornanti numerati proprio come la più famosa Alpe d’Huez, si raggiunge la Valle del’Isonzo, il fiume smeraldino che lambisce le località di Bovec e Tolmino, prima di rientrare a Bohinj dopo la frazione da Zakojca a Podbrdo.