Fabrizio a 42 anni perde improvvisamente, nell’arco di una mattinata, tutte le certezze che gli avevano dato stabilità e tranquillità; lavoro, moglie, casa e mezzi di sostentamento. La sua forza interiore e la sua innata volontà di agire gli permettono però, fin da subito, di risollevarsi voltando pagina e di proiettarsi verso un avvenire di successo personale e sociale ma in una nuova consapevolezza di libertà interiore da qualsiasi conformismo. Durante la vicenda assistiamo a fatti drammatici, talvolta comici e ad un bisogno del protagonista di scavare dentro sé stesso per trovare la sua personale “verità”. Il lettore scoprirà strada facendo le motivazioni del titolo Quisquiliae e verità vivendo intensamente le emozioni di Fabrizio, fino a giungere ad un finale sereno e rassicurante.
Incipit. Mi trovavo sul marciapiede sotto casa ad attendere il taxi, probabilmente l’ultimo della mia vita. Vestito, forse ancora per poco, in maniera ricercata, potevo sembrare lo stesso professionista di sempre, rispettato e di gradevole aspetto. La titolare della camiceria di fronte mi rivolse un luminoso saluto carico di considerazione e simpatia mentre la tragica realtà, ben diversa dalle apparenze, era celata nel profondo del mio animo e ribolliva provocandomi violente palpitazioni cardiache. Intanto, arrivato il taxi, meccanicamente, senza avere una méta né un vero impegno od obbiettivo da perseguire, dicevo con voce incolore all’autista: «Buongiorno, per favore mi porti in piazza Duomo angolo via Mazzini». «Va bene se la lascio poco più avanti, direttamente in piazza dove c’è il nostro posteggio? Sa, sulla Mazzini non c’è spazio e poi passa il tram che deve girare in via Orefici». «Ok, faccia come crede» risposi totalmente incurante della sua garbata richiesta, mentre la macchina si muoveva agilmente tra le più eleganti vie di Milano e il caro paesaggio urbano, con le vetrine scintillanti, i portici, i monumenti, le aiuole fiorite, i tram colorati, scorreva rapido intorno a me distorcendosi fino ad annebbiarsi per l’incalzare delle lacrime gonfie, ma non ancora cadute, che mi riempivano gli occhi. Quella mattina, al mio risveglio, non avrei certo potuto immaginare di essere in procinto di vivere la giornata più sconvolgente della mia vita.
CLAUDIO MARZORATI, nato a Milano da genitori pianisti, svolge attività concertistica come violinista. Si dedica anche alla scrittura e in tale campo ha ottenuto importanti riconoscimenti. Ha pubblicato: nel 2003 la raccolta di fiabe Buonanotte Sofia, nel 2012 quattro fiabe vengono rappresentate con commento musicale di Milena Salerno, nel 2017 ha pubblicato una fiaba premiata al Concorso Historica edizioni, nel 2021 è uscito il suo romanzo Collegamento, che nel 2022 ha ricevuto una menzione d’onore al Premio letterario “Peppino Impastato” e nel 2023 è stato tradotto in inglese.
Pagine 128, prezzo 14 euro, in libreria dal 15 aprile Armando Editore