Vi raccontiamo oggi la nuova strategia turistica 2030 per l’Emirato: aumentare il numero di visitatori da quasi 24 milioni nel 2023 a 39,3 milioni entro il 2030, con una crescita del 7% su base annuale ed portare il peso del settore del turismo e dei viaggi nel PIL degli Emirati Arabi Uniti, dai circa 49 miliardi di AED nel 2023 ai 90 miliardi di AED all’anno entro il 2030.
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Approvato dallo sceicco Khaled bin Mohamed bin Zayed Al Nahyan, principe ereditario di Abu Dhabi e presidente del Consiglio esecutivo di Abu Dhabi, il progetto, guidato dal Dipartimento di Cultura e Turismo di Abu Dhabi (DCT Abu Dhabi), prevede la nascita di178 mila posti di lavoro entro il 2030, il raddoppio (da circa 3,8 milioni nel 2023 a 7,2 milioni nel 2030) dei visitatori internazionali che pernottano, l’aumento delle camere d’albergo (da 34.000 nel 2023 a 52.000) e il miglioramento delle case vacanza per diversificare le opzioni di alloggio.
Chi sta lavorando sulla strategia 2030?
No, non è mago Merlino, ma una catena di soggetti altamente qualificati: il DCT Abu Dhabi, il Dipartimento per lo sviluppo economico di Abu Dhabi (ADDED), il Dipartimento dei comuni e dei trasporti (DMT), la Abu Dhabi Airports Company (ADAC) ed altri importanti stakeholder governativi e privati che svolgono un ruolo strategico nel dare vita alla visione turistica di Abu Dhabi. I risultati del 2023 fanno chiaramente comprendere come nell’Emirato ciò che altrove sarebbe impossibile diventa presto realizzabile: sono aumentati del 27% gli ospiti degli hotel e del 54% gli ospiti internazionali, con una ricaduta sul PIL degli Emirati Arabi Uniti pari a 49 miliardi di AED.
Chi sta puntando agli Emirati?
Nel 2023 la maggior parte degli arrivi internazionali sono stati da India, Russia, Regno Unito, Cina e Regno dell’Arabia Saudita. Complici i 150 eventi organizzati in un anno dall’emirato, le sue spiagge incontaminate, i siti culturali come Qasr Al Hosn, Qasr al Watan e la Grande Moschea Sheikh Zayed, che hanno attirato più di 8,7 milioni di visitatori. Partecipazioni record sono state determinate dalle offerte in musei, festival culturali e mostre d’arte, in particolare al Louvre Abu Dhabi e alla prima mostra d’arte pubblica Manar Abu Dhabi.
Settore chiave di sviluppo è il turismo congressuale che ha portato un aumento del 44% degli eventi MICE (Meetings, Incentives, Conferences and Exhibitions): 960.000 delegati in 2.477 eventi, con un aumento dei ricavi del 21% nel settore alimentare e delle bevande, anche grazie ad eventi di punta come il MOTN Festival, il Gran Premio di Abu Dhabi di Formula 1 Etihad Airways, l’Al Hosn Festival e il Liwa Festival.
Come? 26 iniziative chiave su quattro pilastri strategici
Quattro pilastri strategici costituiscono la base dell’approccio globale di Abu Dhabi per realizzare i suoi ambiziosi obiettivi turistici e promuovere la crescita sostenibile nel settore:
Promozione e Marketing: DCT Abu Dhabi raddoppierà i suoi sforzi di promozione e marketing, espandendo la sua portata internazionale da 11 a 26 mercati e rafforzando la sinergia all’interno dell’ecosistema turistico di Abu Dhabi. Stabilirà inoltre partnership globali strategiche con organi di stampa e marchi noti per collaborazioni di alto profilo, creando contenuti accattivanti e specifici per il mercato attraverso vari punti di contatto.
Infrastrutture e Mobilità: aumentare la disponibilità di camere d’albergo in varie categorie, comprese le opzioni accessibili e di lusso, il glamping e gli agriturismi. Attraverso preziose collaborazioni, l’Emirato sta puntando a migliorare le strade, i trasporti pubblici e le infrastrutture, semplificando i viaggi all’interno e aumentando l’afflusso di visitatori attraverso una maggiore capacità di posti di volo con compagnie aeree sia locali che internazionali.
La semplificazione di visti, licenze e regolamenti: in collaborazione con le agenzie governative competenti, piattaforme e processi migliorati ridurranno i tempi per tutte le richieste e i permessi, per migliorare la facilità di fare affari e attrarre investimenti.
