Grande successo di pubblico, al teatro Argentina, per Silvio Orlando che interpreta Ciarlatani, scritto e diretto dal madrileno Pablo Remón, vincitore del Premio Nacional de Literatura Dramática 2021. La chiave è evidente sin dall’inizio – un David di Donatello vinto da un’attrice che non era neanche in lista, abituata a lavorare in spettacoli per bambini mentre aspira al grande successo, un premio che non spettava certo a lei – e continua dipanandosi in storie che si intrecciano in modo onirico accavallando i piani della realtà e del sogno.
Orlando, con alle spalle la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, il Premio Pasinetti miglior attore alla 65ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia per Il papà di Giovanna, tre David di Donatello, tre Nastri d’argento, due Globo d’oro e due Ciak d’oro, ritorna all’Argentina con una intenzione: “Con “Ciarlatani” voglio far sapere che ognuno di noi deve a un certo punto interrogarsi e analizzare la propria vita. Disponendosi in piena coscienza ad accorgersi, se così fosse, d’aver fallito. Sappiamo purtroppo che ogni fallimento è doloroso, che tentiamo di rimuoverlo, e che all’opposto abbiamo seri problemi a misurarci con l’umiltà”.
Ciarlatani è un lavoro complesso che mette in scena una satira sul mondo dello spettacolo, ed una riflessione sui ruoli che ricopriamo dentro e fuori la finzione. Protagonisti un’attrice di teatro, Anna Velasco alla ricerca del grande personaggio che la porterà al successo, ed un regista di film commerciali, Diego, che sta per iniziare una grande produzione con star internazionali. Ma un incidente cambia tutto. Diego, in ospedale, ripensa alla sua carriera e decide di scrivere uno spettacolo sulla figura del padre di Anna, Eusebio Velasco, regista di culto degli anni ’80, scomparso e isolato dal mondo. Le due storie di Anna e Diego proseguono così in parallelo: cinematografico il racconto di Anna, con un narratore guida, dove sogno e realtà si confondono; teatrale la storia di Diego, in spazi più realistici, una pièce in capitoli con una struttura vicina al romanzo.
Orlando passa con disinvoltura dal ruolo di regista a quello di bambino, sempre credibile ed assolutamente naturale nella sua interpretazione. Il palco è casa sua, evidentemente. L’attrice protagonista è stata invece sostituita, per un imprevisto che le ha impedito di recitare, da una giovane Nina Pons (tra le protagoniste del film La seconda via di Alessandro Garilli) che, nonostante abbia dovuto entrare in scena con il copione (come ha detto Orlando all’inizio dello spettacolo, ha dovuto impararlo in un giorno), è riuscita a cavarsela bene. Una produzione Cardellino srl, in coproduzione con Spoleto Festival dei Due Mondi, Teatro di Roma – Teatro Nazionale. Scene di Roberto Crea, alle luci Luigi Biondi, ai costumi Ornella e Marina Campanale, aiuto regia Raquel Alarcón, foto di Guido Mencari.
In scena all’Argentina fino al 17 marzo (martedì e venerdì ore 20.00 mercoledì e sabato ore 19.00 giovedì e domenica ore 17.00 lunedì riposo).
Anna Maria De Luca