Bicicletta e turismo di lusso rispondono ad alcune delle principali richieste del viaggiatore contemporaneo – sostenibilità e benessere, paesaggio e territorio – che si riflettono su un mercato sempre più in espansione: lo dicono i numeri che vedono il settore del cicloturismo sempre più protagonista con un valore stimato in 50 miliardi nell’Ue e in 7,4 solo in Italia. Sono i conti di Ecoluxury Fair, la fiera internazionale dedicata alla Travel Industry, presieduta da Enrico Ducrot, CEO Ecoluxury e Viaggi dell’Elefante.
In un mondo del turismo ormai sempre più costruito su misura del consumatore, il segmento che lega biciclette e viaggi di lusso è una nicchia particolarmente articolata e alto spendente, come dimostrato dagli studi di settore che hanno quantificato fino a 10mila euro la quota che i cicloturisti possono arrivare a spendere in una settimana organizzata da operatori specializzati. Allargando il raggio d’orizzonte, ci troviamo di fronte a un settore dalle prospettive ancora tutte da scoprire: “La bikeconomy – spiega Gianluca Santilli, presidente e ideatore dell’Osservatorio Bikeconomy – vale 500 miliardi ed è anche lusso e moda. In particolare, il cicloturismo sta esplodendo perché attivo, esperienziale e sostenibile. L’Italia ha potenzialità enormi ma non c’è ancora la sufficiente consapevolezza per poterle sfruttare adeguatamente”.
Secondo l’ultimo rapporto di Banca IFIS (dati 2022), sono stati 6,3 milioni i turisti che hanno utilizzato la bicicletta durante le vacanze in Italia, producendo una spesa di 7,4 miliardi di euro. Un flusso destinato a incrementarsi con strutture di alta gamma sempre più attrezzate per le esigenze degli appassionati. Un’intersezione ben individuata da Ludovica Casellati, ideatrice di Luxury Bike Hotels: “L’idea di realizzare una collezione di hotel a 4 e 5 stelle forniti di servizi per i ciclisti nasce da una considerazione: il cicloturista, che sia un appassionato sportivo o un semplice amatore, è tendenzialmente alto spendente”.
Frontiere che continuano a spostarsi fino a coinvolgere realtà che fino a qualche anno fa sembravano del tutto estranee al fenomeno del cicloturismo. “Esiste ormai da diversi anni ed è in forte crescita un mercato premium – evidenzia Davide Lauro, co-fondatore di Officine Mattio – legato al mondo della bicicletta di alta gamma che coinvolge una fascia di appassionati, che precedentemente si dilettava con altre discipline sportive”. Si tratta di un “un movimento – prosegue – che osserviamo, che valutiamo con attenzione e che permette di indirizzare in nuovi mercati i prodotti Officine Mattio che oramai risultano riconosciuti e richiesti a livello mondiale, attirando anche ciclisti in aree in forte crescita e sviluppo”. L’interesse nei confronti “di un prodotto di alta gamma come le biciclette si declina anche in ambito turistico. Sono molteplici le strutture e i tour operator che scelgono le biciclette Officine Mattio permettendo ai propri clienti la scoperta dei territori, della cultura locale e dell’enogastronomia a bordo di una bicicletta italiana!“.
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