La ricerca ha lo scopo di evidenziare il contrasto fra l’isolamento recanatese e la spaziatura degli interessi di Leopardi verso il mondo intero, a dispetto delle difficoltà che un intellettuale italiano di provincia nell’Ottocento doveva affrontare per tenersi aggiornato. In particolare, l’attenzione si concentra sull’effetto più o meno consapevole della cultura inglese sulla meditazione leopardiana, in cui il confronto con il pensiero di filosofi, estetologi o letterati anglosassoni restituisce un’accezione nuova e una trattazione originale. Offrendo stimoli per un aggiornamento sull’influenza di Leopardi alla produzione letteraria inglese successiva, lo studio si concentra sulla risposta del poeta recanatese agli autori inglesi precedenti o a lui contemporanei, in una sorta d’intervista ideale.
SILVIA GIROMETTI ha conseguito due lauree presso l’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, dove da anni lavora come bibliotecaria: dalla prima, in Lingue e letterature straniere moderne, sono scaturiti un contributo nel volume Saggi leopardiani (Napoli, Regina 2005) e questa monografia, mentre dalla tesi della laurea magistrale in Arti visive è nato Scimmie nell’arte (Mantova, Il Rio 2019) a cui sono seguiti Partita d’artista (2021) e Bambini, arte e società (2024), entrambi per Il Rio. Parallelamente ha pubblicato una serie di articoli su riviste specializzate in ambito biblioteconomico e ha conseguito un master su Diritto e fiscalità dei mercati internazionali dell’arte. La passione per l’arte le deriva forse dall’essere figlia del pittore William Girometti, del quale nel 2024 si celebra il centenario della nascita, in occasione della quale l’autrice ha curato il volume Rigore e metamorfosi. William Girometti. Una vita dedicata all’arte (Mantova, Il Rio 2024).