Il 2023 si sta per chiudere e l’ufficio del Turismo di Spagna fa il punto. Racconta quello che in quest’anno è successo e lancia una sfida per il 2024: continuare a credere in una strategia che, avvalendosi di 1.858 milioni di euro sui 3.4 miliardi a disposizione per turismo, punta in maniera netta sulla sostenibilità, come si evince dal Piano Strategico di Marketing triennale promosso da Turespaña.
Le azioni finora intraprese, quali la collaborazione sinergica con la rivista Green Me, il lancio della campagna “Ti Meriti la Spagna Green” nonché il riconoscimento di Lonely Planet all’interno del “Best in Travel 2024”, che fa della Spagna la prima destinazione sostenibile, sono esempi lampanti da aggiungere alle altre attività portate avanti dell’Ente. E allora ecco la formazione per gli addetti ai lavori, la promozione di importanti anniversari quali i 50 anni della morte di Picasso, la presentazione del Piano Nazionale del Turismo Enogastronomico e il recente accordo con BINTER che ha fatto nascere la campagna “I colori delle Canarie”, per il mercato Italia, volta a raccontare le mille sfaccettature della destinazione. Insomma, un lavoro costante e ben consolidato che viene ripagato dai risultati delle ultime rilevazioni in termini di flussi turistici dichiara Gonzalo Cebellos – Direttore dell’Ente spagnolo del turismo di Roma.
La Spagna, infatti, è sempre più una meta visitata dagli italiani e l’Italia è uno dei principali mercati di riferimento. Gli ultimi dati di ottobre 2023 parlano di 4.206.543 visitatori con un +20,6% rispetto all’anno precedente e una spesa che si attesta a + 20,1%. La percezione del paese è sempre al top e rispetto ai suoi competitor del Mediterraneo è oltre nove punti di vantaggio sulla Grecia. Risulta inoltre al primo posto quando un italiano “cerca un alloggio”, seguita da Francia e Grecia.
Dopo un’estate importante, un’aumento delle vendite invernali del 70%, grazie a tour operator quali Alpitour, l’ultima ricerca di Sojern, sui trend di viaggio per il mese di ottobre 2023, ha dimostrato, nonostante una leggera flessione, che la ricerca dei voli per la Spagna c’è in maniera stabile per tutto l’anno, con una tendenza alla destagionalizzazione della pianificazione del viaggio che è comunque inferiore alla settimana. Infine, sebbene la prenotazione da mobile sia in crescita, i viaggiatori italiani continuano a utilizzare il desktop per prenotare, soprattutto l’alloggio. E la Spagna è sempre più ricercata, dati in crescita anche causa situazioni di crisi che riguardano il Medio Oriente.
Ma quali sono la principale motivazione di viaggio? La cultura, la gastronomia, il sole e la spiaggia, il turismo attivo e gli itinerari, quindi un turismo più redditizio e che contribuisce alla sostenibilità sociale, economica e ambientale della destinazione proprio quella a cui l’Ente del Turismo di Spagna sta puntando, allineandosi ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’ONU nell’agenda 2030.
Ma in cosa è sostenibile la Spagna? Nell’ambiente. 1/3 del suo territorio sono spazi protetti, ha la maggior superficie aderente alla rete Natura 2000 promossa dell’EU (il 27%), è il primo paese al mondo secondo l’UNESCO per numero di riserve della Biosfera (53), ha 44 spazi naturali accreditati con la Carta Europea del Turismo Sostenibile.
Ma poi non è finita qui. Le città spagnole si contraddistinguono per essere “walkable cities”, la rete dei treni ad alta velocità è la più estesa d’Europa con ben 3.152km, il 47% dell’energia generata proviene da fonti rinnovabili, è il secondo paese in Europa a produrre energia eolica e solare, tanto che il piano di modernizzazione e competività turistica ha stanziato 170 milioni di euro per progetti di efficienza energetica per le imprese turistiche. E per quel che riguarda l’aspetto sociale la Spagna sta attuando piani specifici per progetti che sviluppino responsabilità sociale nelle imprese, creazione di osservatori e maggiore uguaglienza di genere. Non a caso il paese accoglie il 20% del turismo LGBTQIA+ d’Europa e punta molto sull’inclusività e sull’accessibilità di tutti.
La Spagna inoltre sta lavorando a ben 175 progetti di sostenibilità turistica, questi facenti parte della III Convocazione straordinaria del programma “Piani di Sostenibilità Turistica in Destinazione 2023” e finanziati integralmente con i fondi Next Generation EU del Piano di Recupero.
Tra questi, “Teruel Rural” in Aragona, volto a promuovere la competitività del territorio. Si punta su prodotti turistici basati sull’identità rurale stabilendo sinergie con zone limitrofe più note, al fine di generare lavoro di qualità e contrastare spopolamento e invecchiamento. Tra le azioni introdotte il “Dino Experience” – basata sull’eccezionale patrimonio paleontologico del territorio – o il ripristino ambientale e la promozione dei servizi ecosistemici legati al Chopo Cabecero (una specie endemica di pioppo).
E ancora a Gandía (Valencia) è previsto un progetto volto alla valorizzazione della fragilità degli ecosistemi marini e terrestri della costa, al recupero delle antiche lagune, al ripristino dei fondali marini, alla rigenerazione delle dune costiere, nonché al miglioramento del comfort climatico contro il caldo estremo lungo la costa, principale punto di afflusso turistico, con l’aumento di spazi verdi e la creazione di rifugi climatici. Ma non è tutto. In Galizia, invece, è stato istituito il Consorcio de Turismo Ribeira Sacra, unprogetto incluso nel “Piano Nazionale del Turismo Blu/Sole e Spiaggia” per migliorare la mobilità in un territorio caratterizzato da canyon, i cui punti di interesse sono molto distanti gli uni agli altri. Tra le azioni spiccano l’avvio di servizi navetta verso le aree di imbarco per le rotte fluviali, la conversione dei percorsi escursionistici in percorsi di mobilità sostenibile non motorizzati o l’istituzione di un laboratorio di esperienze per la creazione di nuove offerte turistiche.
All’interno dei piani di sostenibilità ci sono poi delle azioni e progetti dedicati alla creazione di esperienze turistiche, possibili grazie ad un un budget da cento milioni di euro. L’idea è quella di aumentare la percezione del brand “Spagna” oltre i confini nazionali. Tra questi il “Ruta QueRed, Queserías Artesanas de España” che intende mostrare come le piccole latterie/ caseifici, grazie alle nuove tecnologie e alle soluzioni di efficienza energetica ed economia circolare, siano in grado di adattarsi ai tempi e di conferire maggior valore e sicurezza alle loro produzioni, diventando così dinamizzatrici dei territori in cui sono inserite. Questa iniziativa, che unisce formaggi, territorio, natura, sviluppo trasversale e settore agroalimentare, è promossa da QueRed e aspira a diventare un’esperienza turistica innovativa.
Pensando poi su quello che succederà, la Spagna sta già muovendo i primi passi su dove andare a porre l’accento per il 2024.
Valencia sarà la capitale del verde, grazie al premio assegnato dalla Commissione Europea che valuta gli sforzi delle città per migliorare ambiente e qualità della vita per cittadini e turisti. Oviedo sarà invece capitale gastronomica spagnola per la sua infinità varietà nel food e ancora occhi puntati su il Cammino della Croce e le celebrazioni del Giubileo di Caravaca de la Cruz. Ma anche l’arte avrà il proprio spazio con Eduardo Chillida (sono i 100 anni dalla sua nascita) e il logo di Turespaña creato da Mirò 40 anni fa.