Grande navigatore, umanista, uomo di scienza come d’azione, Giovanni da Verrazzano è ricordato principalmente per il viaggio oltreoceano che lo portò nel 1524 per primo occidentale nella baia di New York, e quindi ad esplorare le coste orientali degli attuali Stati Uniti d’America. A lui è dedicato il libro firmato dal giornalista scrittore Marco Hagge e intitolato Giovanni da Verrazzano. Navigatore e gentiluomo (pp. 176, € 16, con illustrazioni di Bruno Solís). Il volume, con una brillante e appassionata prefazione di Eugenio Giani, che a breve avrà anche la versione in lingua inglese, sarà presentato martedì 12 dicembre alle 18.00 al Teatro Niccolini di Firenze (Via Ricasoli, 3-5) alla presenza dell’autore, che dialogherà col responsabile Relazioni e Progetti internazionali del Teatro della Toscana Riccardo Ventrella. L’incontro, introdotto dall’editore Antonio Pagliai e dal presidente della Fondazione Giovanni da Verrazzano Luigi Giovanni Cappellini, è il primo di una serie di momenti che celebreranno il Cinquecentenario (1524-2024) dei viaggi del Verrazzano. Questo percorso è stato voluto dalla Fondazione sopra citata, che ha raccolto per questo un prestigioso Comitato d’Onore che annovera Il Presidente della Regione Toscana, il Console Generale degli Stati Uniti d’America, il Sindaco della Città di Firenze e Presidente dell’Area Metropolitana e il Sindaco di Greve in Chianti, sulla falsariga delle personalità che che vollero e ottennero l’intitolazione del Ponte sull’Hudson River. Gli eventi previsti viaggeranno sull’asse Firenze-New York, con una serie di occasioni anche oltreoceano che toccheranno diverse tematiche, tutte volte ad attualizzare e raccontare questo personaggio nei modi più vari.
Certamente il momento più rappresentativo delle celebrazioni sarà il 17 aprile 2024, in occasione del Verrazzano day, ma eventi e attività a tema, che toccheranno anche l’ambito sportivo, saranno organizzati durante tutto l’anno della ricorrenza. Tra le altre iniziative è previsto anche un programma speciale nelle scuole, per portare ai più giovani il valore dell’incontro tra culture diverse nel rispetto e la dignità reciprocamente riconosciuta, valore veramente raro per l’epoca, ma che il nostro Giovanni da Verrazzano aveva ben caro.
Il 17 aprile 1524 Giovanni da Verrazzano è il primo occidentale a mettere piede in quella che oggi è la baia di New York. Essendo al servizio del re di Francia la battezza “Baia di Santa Margherita”, come la sorella di Francesco I. Al ritorno da quel viaggio non avrà trovato quello che i suoi committenti auspicavano, ovvero il famoso passaggio verso le Indie, ma avrà esplorato tutta la costa atlantica americana, dalla Florida all’Isola di Capo Bretone, scrivendo un’importante pagina di storia.
Non è facile ricostruire la vita di Giovanni, visti i tanti documenti perduti (poi per fortuna ritrovati!) o contraffatti, equivoci e scambi di persona, polemiche e strumentalizzazioni politiche. Le ricerche svolte da Marco Hagge fanno luce sulla sua biografia attraverso un’accurata analisi delle fonti, in particolare su documenti autografi come la relazione sul viaggio che lo porterà sul litorale atlantico degli attuali USA. Dopo un’indagine sulle conoscenze geografiche nel XV secolo, da cui emergono figure fiorentine di spicco come il geografo Paolo dal Pozzo Toscanelli o Amerigo Vespucci, la narrazione abbraccia la storia di Giovanni, offrendo il ritratto di un viaggiatore coraggioso che fu anche un abile politico e imprenditore, una penna più che raffinata, nonché un personaggio dalle spiccate doti umane: evidente, ad esempio, è il rispetto che portò agli indigeni, con i quali trattava da pari a pari. “Un caso più unico che raro”, ammette Hagge, “nella storia delle scoperte geografiche”. Uomo brillante e attivo, inserito a pieno titolo nella vita pubblica e in una rete ben strutturata di relazioni politiche, Giovanni da Verrazzano fu grande geografo e marinaio, ma veramente espressione massima della figura del navigatore-umanista.
Marco Hagge si è laureato in Lettere alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Ha lavorato alla RAI per oltre quarant’anni, occupandosi prevalentemente di beni culturali ed ambiente, curando 22 edizioni della rubrica «Bellitalia». È stato sindaco di Greve in Chianti (Firenze) dal 2004 al 2009. Insieme al fotografo paesaggista Andrea Rontini ha realizzato per Polistampa nel 2022 il volume La strada infinita. Storie, percorsi, paesaggi nelle terre di Greve in Chianti.