L’Expo del turismo culturale della Sardegna – oltre 21 tour operator provenienti da tutta Europa (in particolare Germania, Francia, Olanda, Belgio, Repubblica Ceca, Spagna, Gran Bretagna e Slovacchia) che incontrano oltre 60 aziende isolane – si sposta oggi a Pula con un momento culturale davvero importante, frutto di un “gemellaggio” tra la fondazione Barumini Sistema Cultura, che con il suo presidente Emanuele Lilliu è il motore di tutto l’Expo, e la Fondazione di Nora, entrambe ai vertici dell’appeal dl turismo culturale in Sardegna. Secondo i dati comunicati oggi, nel 2021, anno penalizzato dagli effetti della pandemia, si sono registrati 47. 300 ingressi a Barumini e quasi 45.500 a Nora per un totale di circa 960 mila euro, cifre che possono senza dubbio essere accresciute. Barumini, con Su Nuraxi, e Pula, con l’area archeologica di Nora, rappresentano infatti un’opportunità di crescita e sviluppo per tutto il territorio, come dimostrano le presenze turistiche, ma anche per l’ occupazione e la creazione di nuovi servizi e attività volte ad un turismo attento, responsabile e sostenibile”.
Le due fondazioni si occupano di tutta una serie di aspetti garantiti dalle quattro università della Sadegna che ogni anno si occupano di campagne di scavo. Presente in Expo anche la Soprintendenza, nella persona della responsabile di Cagliari, Pilo, per sottolineare la necessità di una tutela non in in emergenza ma costante e l’importanza del tavolo interistiruzionale tra le due fondazioni, i Comuni, la Soprintendenza e la Regione per la difesa del patrimonio culturale.
La Fondazione Barumini sta consolidando l’azione di promozione delle sue bellezze storiche e archeologiche puntando a generare nuovi flussi turistici dall’Italia e dall’estero (come è stato evidente nelle recenti partecipazioni alle fiere di Londra e Paestum): con la Soprintendenza e l’Università degli studi di Cagliari, che parte dal laboratorio già attivo a Barumini, ha annunciato la costituzione di un corso di laurea in restauro anche grazie alle opportunità che Casa Zapata offre ai futuri restauratori.
“Il grande patrimonio che custodiamo – ha commentato Emanuele Lilliu, anima e motore di tutto il progetto – deve essere protetto e divulgato attivando sul territorio sinergie che vedono tutti i Comuni protagonisti. Barumini lavora su questo a 360 gradi, tutto l’anno, e trova nell’Expo il culmine del suo progetto. Per questo l’Expo è imperdibile e caratterizzato dal suo aspetto di internazionalità: la nostra isola deve sapersi aprire alla comunità internazionale ed intessere rapporti di stretta collaborazione e connessione con le altre importanti realtà del panorama nazionale, in particolare con i più importanti centri della cultura dell’Archeologia. Per questo, anche quest’anno, abbiamo voluto coinvolgere i rappresentanti di livello mondiale per questo settore per portare avanti dei percorsi di valorizzazione comuni”.