Si è conclusa, con una cerimonia di premiazione ricca di ospiti e sorprese al Teatro Civico della Spezia, l’edizione 2023 del Premio Chatwin. Presentata dalla direttrice artistica Luciana Damiano e dal giornalista del Touring Club Italiano Stefano Brambilla, l’iniziativa è stata dedicata a Ermanno Salvaterra, grande scalatore e amante della Patagonia (proprio come Chatwin) scomparso qualche mese fa.
Sul palco del teatro spezzino, scenografato con un’installazione di Claudio Papola, sono stati conferiti numerosi riconoscimenti ad illustri personalità di rilievo del panorama culturale italiano ed europeo il cui lavoro artistico è improntato alla letteratura di viaggio.
Il Premio Chatwin “Viaggi di carta” Opera Prima è andato allo storico e scrittore Gianni Dubbini Venier, per l’opera prima al libro L’avventuriero, Sulle tracce di Nicolò Manucci da Venezia allo stretto di Hormuz (Neri Pozza): “Un’opera realizzata con caparbia, coraggio e grande energia, che coniuga con straordinaria armonia una solida ricerca storica e un coinvolgente reportage di viaggio, un percorso di oltre cinquemila chilometri in cui ricostruisce, osserva e vive da viaggiatore contemporaneo le antiche rotte percorse da un giovane veneziano, Nicolò Mannucci. Un racconto impreziosito dalle fotografie di Angelica Kaufmann, reso avvincente da una prosa fluida e brillante”.
Il Premio Chatwin al miglior libro di viaggio edito nel 2022, è stato assegnato allo scrittore e viaggiatore Colin Thubron per il suo ultimo lavoro, Tra Russia e Cina: Lungo il fiume Amu (Ponte alle Grazie): “Un libro coraggioso ed autentico, in cui la rievocazione degli scontri tra Manciù e Cosacchi si alterna alla cronaca di alloggi decadenti e amicizie estemporanee. Il richiamo di grandi personaggi storici che attraversarono quelle terre si intreccia con la descrizione minuziosa del paesaggio che lo circonda, un affresco ricco e completo di una regione che sta alla periferia del nostro mondo e della nostra attenzione”.
Il Premio Chatwin alla carriera “Una vita di viaggi e passione letteraria” è stato consegnato allo scrittore e viaggiatore olandese Jan Brokken, in questi giorni in un tour italiano per promuovere la sua ultima opera dal titolo La suite di Giava (Iperborea Edizioni). Un riconoscimento attribuito “Per il suo tratto inconfondibile in cui l’arte della scrittura e l’anima del viaggiatore restituiscono al lettore una dimensione in cui spazio e tempo sono scanditi da una visione appassionata ed attenta; per la capacità di riprodurre luoghi, atmosfere, storie di vita di grandi personaggi e di gente comune guidando verso nuove prospettive di lettura; per la sua capacità di indagare la geografia culturale e la storia, partendo da una visione più stretta e personale per estenderla all’universale”.
Il Premio Chatwin “Viaggi in punta di matita” è stato ritirato dal fumettista, sceneggiatore e regista Igor Tuveri, in arte Igort: “Per aver fatto volare, lontano, la mente e i desideri, per la gentilezza del suo paesaggio artistico; per aver raccontato storie con il suono nascosto delle cose, per aver soffiato sui manga come un vagabondo dei segni. Per aver regalato immagini come un giramondo pronto a superare i confini sfumati tra il bene e il male”.
Il Premio Chatwin “Un Mondo da salvare” è andato al botanico, saggista e divulgatore Stefano Mancuso “Per aver aperto una nuova visione sul mondo vegetale, insegnandoci in modo fresco e dirompente come le piante siano esseri intelligenti e sensibili, capaci di scegliere, imparare e ricordare; per il suo impegno nella ricerca; per l’instancabile attività di divulgazione che individua nell’osservazione del mondo vegetale la ricerca di soluzioni semplici e innovative per la costruzione di un futuro sostenibile”.
Il Premio Chatwin “L’occhio assoluto” è stato invece assegnato al fotografo e storyteller Davide Monteleone (presente in collegamento remoto): “Un occhio assoluto nella scelta del tema, del luogo, del momento e nella perfetta composizione di ogni immagine, nella sua evoluzione artistica, dal viaggio al reportage, alla ricerca visuale, Davide Monteleone continua ad essere un esploratore delle società e delle culture del mondo, raccontando storie complesse e profonde che spingono a riflettere e che sempre riescono a coinvolgere lo spettatore nella narrazione”.
In chiusura, sono stati consegnati i premi ai primi classificati delle sezioni “fotografia” e “narrativa” del concorso 2023 selezionati da una giuria presieduta quest’anno dal fotografo Francesco Cito e dallo scrittore Andrea De Carlo.
I migliori scatti di viaggio sono stati quelli di Valentina Brancaforte con Habitat Mongolia: “Cinque fotografie per portarci in Mongolia, un mondo lontano e non solo in termini di chilometri. Lo sguardo di Valentina Brancaforte spazia dagli orizzonti illimitati a scorci di vita quotidiana, mostrandoci piccoli segni di modernità accanto a gesti e tradizioni millenarie. Con un bianco e nero sobrio, che non si concede ad eccessi, le sue fotografie ci lasciano percepire l’infinito dilatarsi dello spazio e del tempo, in una regione che è al centro dell’Asia, ma distante da tutto”.
A vincere la sezione narrativa è stata invece Clara Valenzani con il racconto “Cuore di ruggine” in cui “È evocativa la sua descrizione dei suoni, degli odori, delle voci all’interno del vecchio treno sferragliante che attraversa con il suo carico umano le steppe dell’Asia centrale, collegando tra loro villaggi sperduti nelle grandi distese. L’autrice sa descrivere bene le immagini e sensazioni contrastanti del viaggio: l’estraneità e la familiarità, la stasi e il movimento, il caldo e il freddo, la velocità e la lentezza, il pieno e il vuoto. Ed è vivida l’immagine del tracciato di binari come una ‘lunga e sottile ferita che non sanguina’ mentre taglia il paesaggio senza tempo di quei luoghi lontani”.
Per la sezione fotografia gli altri due classificati sono stati Giuseppe Sabella con Romania e Massimo Di Nonno con L’Arca; per la narrativa seconda è arrivata Angela Mori con Un sogno lungo 143 stazioni e terze ex aequo, “Aspetto un tiglio” di Andreina De Tomassi e “Vi salverà il futuro” di Anna Magli.
L’evento è stato arricchito dagli accompagnamenti musicali del chitarrista Massimo Azzarini e dalle letture dell’attrice Elena Mele, della Compagnia degli Evasi.
Durante la serata sono intervenuti, per i Saluti Istituzionali e la consegna di alcuni dei premi, il Sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini e la vicesindaca, Maria Grazia Frijia.
Chiusa ieri, infine, alla Mediateca Regionale Ligure “Sergio Fregoso”, la mostra CAMMINANDO PER IL MONDO. In viaggio con i vincitori del Premio Chatwin, a cura di Maurizio Garofalo con i reportage dei primi classificati delle precedenti edizioni del Premio Chatwin. La Mediateca, spazio multimediale di condivisione culturale, è stata anche la cornice dell’apprezzato laboratorio di scrittura, con un gruppo di studenti dei Licei Classico Costa e Scientifico Pacinotti, VIAGGI A KM0 alla scoperta del territorio, a cura di Andrea Bocconi, e di due partecipatissimi incontri: PATAGONIA, IL GRANDE SOGNO – aperto da un videomessaggio di Jovanotti – e VIAGGIARE, IERI OGGI E DOMANI che ha visto testimoniare le proprie esperienze sull’argomento Maurizio Furgada, scrittore e autore del libro Patagonia sulle tracce di Chatwin, Luigi Marfé, docente di Letteratura di viaggio dell’Università di Padova, Gianluca Diana, giornalista e documentarista di viaggi, Colin Thubron, presidente onorario del Premio Chatwin e Claudio Pelizzeni, scrittore e artefice del blog “Trip Therapy”.
L’appuntamento con Il Premio Chatwin è per il 2024, con l’apertura del bando di concorso.
Tutte le informazioni su www.premiochatwin.it
Il Premio Chatwin – camminando per il mondo è un’iniziativa organizzata dall’Associazione Culturale Chatwin, con il contributo di Regione Liguria e Comune della Spezia, il sostegno di Fondazione Carispezia e il patrocinio del Ministero della Cultura. Partner è Trenitalia, società capofila del Polo Passeggeri del Gruppo FS; Media Partner il Touring Club Italiano; sponsor l’azienda Lunae.