Non è necessario aspettare il 2 ottobre, Giornata Mondiale dell’Architettura, per fare una visita molto speciale alla città più antica del Tirolo. Antichi monumenti d’arte, edifici storici, portici medievali caratterizzano il paesaggio urbano dell’antica città vescovile e sono testimoni dei grandiosi architetti che vi hanno operato nel corso dei secoli. La cattedrale con il chiostro adiacente, la Hofburg barocca, le imponenti case cittadine nelle strade e nei vicoli e le locande storiche si susseguono come in un museo all’aperto. Ma non c’è nulla di polveroso o di obsoleto, come si potrebbe pensare. Dalla grande architettura del passato si è sviluppato un nuovo Zeitgeist che conserva e aggiorna l’antico o costruisce anche il nuovo per integrarlo armoniosamente nel contesto storico.
Architettura come stile di vita urbano e sensazione di vacanza
Che si tratti di una ristrutturazione, di un ampliamento o di una nuova costruzione, di una scuola, di un’accademia, di una sede aziendale, di un albergo o di una struttura per il tempo libero: Bressanone è diventata una roccaforte per gli appassionati di architettura. L’architetto Othmar Barth (1927 – 2010), nato a Bressanone, ha osato fare il salto nella modernità già nel 1962 con la costruzione dell’Accademia Cusanus in cemento e mattoni a vista. L’accademia è stata costruita dietro l’edificio barocco del Seminario Maggiore nel centro storico della città ed è stata riaperta come centro culturale ed educativo nel 2020 dopo quattro anni di ristrutturazione da parte dello studio d’architettura MoDus Architects.
Non lontano dalla centrale piazza del Duomo, la demolizione di un edificio diocesano ha lasciato spazio alla nuova Biblioteca Civica progettata dallo studio di architettura Carlana Mezzalira Pentimalli, fondato nel 2010 degli architetti Michel Carlana, Luca Mezzalira e Curzio Pentimalli. Tra e con gli antichi edifici circostanti dell’ex tribunale, dell’ex ufficio delle imposte e dell’ex carcere, la biblioteca civica rappresenta un ideale “albero della cultura” i cui rami si sviluppano in spazi aperti e in vari ambienti interni.
I Portici Minori ospitano la locanda Fink dal 1896. Ora la quarta, giovane generazione, Florian Fink e sua moglie Petra, hanno convertito l’edificio, che risale al Medioevo ed era in precedenza un monastero, con un grande senso della storia combinato con un elegante spirito del tempo e una sensibilità per la sostenibilità. Nell’agosto 2023, il nuovo Fink Restaurant & Suites, progettato dall’architetto Stefan Gamper, apre le sue suggestive suite ai piani superiori e il ristorante al piano terra, dove le antiche ricette monastiche sono ora reinterpretate per offrire raffinate delizie culinarie.
L’Hotel Badhaus, un progetto nel fitto tessuto urbano, tra le case storiche di Bressanone, si articola in una corte interna con l’obiettivo di rivalorizzare una parte del centro storico e renderla accessibile al pubblico. Gli architetti dello studio bergmeisterwolf creano un collegamento con i vicoli e le piazze storiche del centro esponendo passaggi e nuovi assi. Il nuovo edificio, che ospita 20 camere, una suite e un bar, è suddiviso in diverse strutture inferiori e una superiore. Il cortile interno apre spazi di dialogo e nuove prospettive sulle antiche case cittadine esistenti.
Nuotare con vista sui tetti e sui siti culturali del centro storico? L’Adler Historic Guesthouse, come suggerisce il nome, risale alla storica locanda Goldener Adler e ora guarda al futuro dopo essere stata ristrutturata e ampliata verso l’alto per fare spazio alla nuova area spa e benessere sul tetto. Anche qui lo studio bergmeisterwolf ha dimostrato molta sensibilità e raffinatezza nel gioco tra architettura antica e moderna.
Al Ponte Aquila, direttamente sulle rive dell’Isarco, si trova il quartiere più antico di Bressanone, Stufles. Qui si trova la residenza nobiliare Lasserhaus del XV secolo, sottoposta a vincolo, con la sua facciata straordinariamente decorata, che sarà presto inaugurata come nuovo Arthotel Lasserhaus. Il restauro e la riprogettazione sono stati realizzati dallo Studio Vudafieri Saverino Partners di Milano. All’interno delle mura storiche, gli ospiti potranno presto soggiornare in tre suite, sei camere doppie – due delle quali sono camere d’artista – e una camera singola.
Alla periferia nord del centro storico, proprio accanto all’amatissima piscina e al centro benessere Acquarena, si trova la palestra di roccia Vertikale. Subito dopo il suo completamento nel 2012, l’edificio progettato dallo Studio Arch. Wolfgang Meraner ha ricevuto il Premio Architettura Alto Adige 2013. Una facciata unica a più strati con effetto moiré lascia passare la visuale: gli scalatori vedono il paesaggio, gli spettatori dall’esterno vedono gli atleti. La sostenibilità è stata presa in considerazione nella pianificazione del progetto più di 10 anni fa con uno speciale concetto climatico per la facciata che consente la ventilazione e l’accumulo di calore.
A pochi passi dalla Vertikale, ha sede la nuova Scuola di Musica di Bressanone progettata dallo Studio Carlana Mezzalira Pentimalli e realizzata nel 2021. Il cemento rosso porfido della facciata esterna, le linee pulite, le grandi finestre, la piazza e l’ampio cortile formano un’unità che coniuga elementi caratteristici del passato a visioni moderne di una città in transizione.
Un grande platano vecchio deve restare: Questo è stato il mandato dato allo studio MoDus Architects quando è stata progettata la nuova sede del Tourist Info. Così è stato creato un edificio che si snoda attorno all’albero, quasi abbracciandolo e quindi anche rispettandolo. Solo vetro e un open space continuo nel seminterrato dove gli ospiti possono ottenere informazioni su Bressanone, mentre il piano superiore è stato rivestito in cemento bianco a vista dall’esterno. L’edificio, con le sue curve ampie, è sormontato da una guglia che si innalza nel cielo, conferendo all’edificio un senso di leggerezza.
Qui di seguito elenchiamo altri progetti che hanno ridato vita a vecchi edifici nel centro storico della città o nelle immediate vicinanze o che hanno posto nuovi accenti attraverso la demolizione e la nuova costruzione:
– Locanda Decantei (Pedevilla Architects) nella via Hartwig
– Alter Schlachthof (Studio IMOYA, Arch. Liebich Jörn-Henrik Martin e architetta d‘interni Claudia Luisa Unterhauser) nel vicolo Macello
– Vinothek Vitis (Studio bergmeisterwolf, Arch. Michaela Wolf und Arch. Gerd Bergmeister) nel vicolo Duomo
– Soley Suites (Studio bergmeisterwolf, Arch. Michaela Wolf, Arch. Gerd Bergmeister e Arch. Christian Schwienbacher) nella via Mercato Vecchio
– Brix.01 Lidoparc (Markus Tauber Architectura) nella via del Laghetto
– Villa Mayr (Studio bergmeisterwolf) nella via del Paese a Varna
L’architettura è caratteristica anche della zona industriale a sud del centro storico di Bressanone. Othmar Barth progettò e realizzò parzialmente anche l’edificio dell’azienda Durst, contemporaneamente all’Accademia Cusanus (negli anni ’60). Nel 2019 Durst, l’azienda di sistemi di stampa digitale ormai attiva e conosciuta in tutto il mondo, ha ampliato la sua vecchia sede a sud di Bressanone e l’ha ridisegnata in un nuovo gioiello architettonico. Il progetto dello studio Monovolume architecture + design degli architetti Patrik Pedò e Juri Anton Pobitzer consiste nel vecchio edificio amministrativo ristrutturato con laboratori, spazi espositivi e un auditorium, a cui è stata collegata una torre laterale di sei piani. Una caratteristica particolare e unica è il rivestimento della facciata con un impressionante effetto pixel.
MoDus Architects ha progettato la sede di Damiani Holz&Ko nel 2011. Come potrebbe essere altrimenti se non rendere immediatamente riconoscibile sulla facciata la diversità della lavorazione del legno, mettendo insieme in modo efficace elementi in legno ondulato. La struttura in legno e legno lamellare dell’edificio è quindi anche ecologica e sostenibile, come dimostrano anche gli standard energetici KlimaHaus Gold Nature e KlimaHaus Work&Life raggiunti.
Lasciando Bressanone in direzione nord, una deviazione verso l’Abbazia di Novacella è chiaramente d’obbligo per gli appassionati di storia e architettura. Nell’ampia area dell’abbazia è possibile toccare con mano la storia dell’arte di molti secoli. Antico e nuovo si fondono qui in un’unità armoniosa, dove ogni stile si distingue per la sua unicità. L’ultimo intervento architettonico risale al 2021 e riguarda l’ampliamento del museo dell’abbazia e la nuova area di ingresso. La riprogettazione è stata affidata allo studio MoDus Architects, che ha provveduto non solo alla ristrutturazione, ma anche alla demolizione e alla ricostruzione di tre edifici. L’ingresso del museo a due piani è stato ricavato nel punto in cui sorgeva l’ex magazzino. L’antico lavatoio è stato trasformato in un’imponente scalinata con torre d’ascensore. È stata inoltre aggiunta una costruzione a ponte che offre una vista panoramica dell’intera abbazia e del paesaggio circostante. Un altro edificio è stato restaurato ed è ora utilizzato per eventi e seminari, con uno spazio creato al piano superiore per mostre temporanee.
Una fortezza, tanta storia e tanto, tanto spazio libero. La più grande struttura storica dell’Alto Adige, il Forte di Fortezza, fu costruita in soli cinque anni, tra il 1833 e il 1838. Dopo che l’esercito italiano ha lasciato il sito solo nel 2003, sono stati eseguiti ampi lavori di ristrutturazione dagli architetti Markus Scherer e Karl Walter Dietl. Qui si sono già tenute la biennale d’arte Manifesta7 nel 2008 e la Mostra Provinciale dell’Alto Adige nel 2009. Da allora si sono susseguite diverse mostre ed eventi.