Se pensate di entrare in un museo per sfuggire al caldo delle prime ore del pomeriggio scordatevelo: il MNAC è un vero rapimento, resterete dentro fino a sera. E’ il più importante museo di Barcellona ed è un luogo che non potete assolutamente perdervi. Arrivarci è facile, si trova si trova ai piedi della collina del Montjuïc, nel Palazzo Nazionale (Palau Nacional), uno sfarzoso edificio in stile neobarocco, costruito nel 1929 in occasione dell’Esposizione Universale.

E’ diviso in sezioni: arte Romanica-Medievalearte Goticaarte Baroccaarte Rinascimentalearte Moderna alle quali si aggiungono la  fotografia, la numismatica, i  disegni e le mostre di carattere temporaneo.

In questo articolo, data la quantità e l’importanza delle opere, vi raccontiamo le prime tre. Iniziamo dalla collezione di arte romanica: è tra le più ricche al mondo. Troverete affreschi originali di grande pregio, installati su interni di chiese appositamente ricreati. Nella sale dedicate al romanico, dalla 17esima alla 26esima, la pittura murale è la grande protagonista. Notevole è l’eccezionale lavorazione dei metalli, così come le sculture in legno e pietra.

La sezione d’arte medievale si è arricchita con la collezione di Antonio Gallardo Ballart, imprenditore, appassionato collezionista e amante dell’archeologia che ha rafforzato la posizione del Museu Nacional come polo internazionale di riferimento: murales romanici e gotici, opere di origine catalana, come il frammento di Bellcaire d’Empordà, grandi artisti come i fratelli Serra, Lluís Borrassà e Bernat Martorell e pezzi dal resto del mondo ispanico, come il frammento di pittura murale di Tubilla del Agua e il pannello legato a Nicolás Francés.

I primi nomi appartenenti all’arte catalana compaiono con l’arte gotica, dal XIII al XV secolo: pittori come Jaume Huguet, Lluís Dalmau, Bernat Martorell e Lluís Borrassà e scultori come Jaume Cascalls e Pere Sanglada. Troverete in questa sezione le pale d’altare, ma anche sculture e pergamene. Notevoli le stazioni tattili nella collezione di arte gotica con i pannelli divisi in due zone: nella parte superiore ci sono informazioni generali in Braille, nella inferiore la possibilità di regolare il volume.

Una sala è dedicata a Bartolomé Bermejo, uno dei più importanti pittori della corona di Aragona, fondamentale nella storia artistica della città. Il suo arrivo si deve all’arcidiacono Luis Desplà che nel 1490 lo incarica di dipingere nella sua cappella privata la Piedad Desplà. Due anni dopo muore a Barcellona Jaume Huguet, il massimo rappresentante della pittura tardo gotica e così Bermejo trovò in Desplà la complicità di un mecenate che esercitava una leadership culturale basata sulla introduzione dei valori rinascimentali e sul recupero dei modelli classici.

Nella sezione Rinascimento vedrete l’evoluzione dell’arte europea dal XVI al XVIII secolo. Le opere di Joan de Burgunya, Ayne Bru e Antoni Viladomat figurano accanto a grandi artisti nazionali e internazionali: Tiziano, El Greco, Velázquez, Rubens, Il Verrochio, Damià, Forment e altri capolavori dell’età dell’oro spagnola. La collezione è poi arricchita da cinquanta dipinti di maestri europei dal XIV al XIX secolo donati dal politico e mecenate Francesc Cambó (Verges, 1876 – Buenos Aires, 1947). Altra collezione importante entrata nel 2004 è la Thyssen-Bornemisza di Barcellona, con opere gotiche che introducono il Rinascimento, ma anche con la scultura medievale, il barocco spagnolo e la pittura mitteleuropea.

Troviamo in questa sezione capolavori italiani ed internazionali, dal Canaletto a Mattia Preti, da Rubens a Stomer.

Le sale che ospitano la collezione del Rinascimento e del Barocco ospitano quadri che arrivano da collezioni private e sono strutturate in spazi tematici impostati con coordinate contestuali tecnologiche che danno un effetto di vasi comunicanti. Un processo di accumulazione straordinariamente ricco, avvenuto nel corso del tempo, e non sistematico, cone le opere disposte a modellare un discorso dinamico aperto e ricettivo che include gli elementi culturali, sociali e ideologici nei quali le opere si collocano. Una soluzione perfetta per spingere lo spirito critico ed incoraggiare la libertà di pensiero e la gioia del piacere intellettuale.

In questa fase si moltiplica il numero dei supporti materiali e dei dispositivi artistici dove vengono dipinte le immagini religiose alle quali veniva accordato all’epoca un potere miracoloso e pratiche di idolatria e superstizione. In Catalogna la dinamica artistica dell’epoca adotta un linguaggio molto eclettico e molte correnti artistiche si coniugano alle tradizioni figurative.

L’iconografia barocca converte la rappresentazione del martirio in immagini di culto e di devozione attraverso le quali i fedeli possono vedere esempi virtuosi. L’arte catalana nel Barocco si caratterizza per le sue formule autonome ma con l’arrivo del XIX secolo il panorama si diversifica con l’arrivo di pittori e scultori che spinsero l’influenza del movimento neoclassico. La scultura di Damià Campeny riflette l’ assimilazione del linguaggio classicista.

Ed ora una pausa caffé prima di andare a scoprire la collezione di arte moderna (segue nel prossimo articolo). Al centro del MNAC si trova infatti, nella Sala Ovale, uno spazio gastronomico per le tapas e i drink. Accanto troverete il ristorante Òleum offre un menu settimanale e suggerimenti giornalieri e, come vedete dalle foto, c’è ovviamente uno spazio gioco per i bambini.

Si ringrazia Turisme de Barcelona (http://www.visitbarcelona.com) per il supporto nell’ingresso ai vari musei della città. Vi consigliamo di rivolgervi a voi per strutturare bene e in modo semplice la vostra vacanza.​

Testo e foto di Anna Maria De Luca

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