Un reportage tra Gent e Anversa, lungo il fiume Schelda, alla scoperta dei castelli delle Fiandre. Dopo Gent, andiamo oggi al castello di Laarne, uno dei castelli più belli e meglio conservati del Belgio. Da Gent seguiamo quindi il corso della Schelda che prosegue nella provincia delle Fiandre Orientali verso il Rivierpark Scheldevallei e più a valle alla scoperta del castello di Laarne. Luoghi che hanno un grande valore storico, sociale e culturale, oltre che economico a livello locale, ricchi di storie da raccontare e componenti fondamentali del patrimonio storico e culturale delle Fiandre.
Il castello di Laarne si trova nel Comune di Laarne, nella provincia fiamminga delle Fiandre orientali, famoso per la sua congregazione delle streghe. Nell’Archivio di Stato di Beveren i registri raccontano di sei processi alle streghe avvenuti nell’autunno del 1607: cinque donne condannate al rogo e un uomo esiliato da Laarne, accusati da Lord van Laarne. Dal 2007 si tiene a Laarne una suggestiva rievocazione del processo: The Witches Guild mantiene viva questa storia e funge da ambasciatore per la congregazione.
Ha circa settecento anni il castello di Laarne. Passato di famiglia in famiglia per centinaia di anni, nel 1796 scampò alla distruzione durante l’occupazione dei Sansculot ma la campana cadde, la torre principale crollò ed anche la cappella fu danneggiata. Un tempo aveva anche un fossato. Dopo l’importante restauro del 1962, ora funge da Museo. Il mastio del castello è stato eretto da Pietra di Balegem e ha due piccole torri angolari con guglie in pietra.
Il ponte levatoio fu col tempo sostituito da un ponte fisso a tre archi e da un edificio frontale barocco ed al posto delle mura di collegamento tra le torri di difesa ci sono oggi zone residenziali con ampie finestre a crociera.
Risale al 1294 dC la prima citazione del castello. A quest’epoca risalgono le torri rotonde appuntite e l’imponente mastio quadrato. Nel corso dei secoli si susseguono varie aggiunte e ricostruzioni. La fortezza si trasforma in una confortevole residenza estiva o “maison de plaisance”. Nel 1673 Laarne viene elevata al rango di baronia e la proprietà assume l’aspetto attuale: l’ingresso principale viene spostato in paese, un lungo vicolo lo collega alla chiesa e quattro padiglioni vengono aggiunti al cortile.
All’interno, scopriamo la quotidianità nel Medioevo. Non si usavano le forchette, spiega la nostra guida, perché avevano tre denti come il tridente del diavolo. La selvaggina era la carne più apprezzata e la cottura preferita era l’arrosto: non esistevano la cottura al forno e gli umidi.
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Nel XVII secolo il castello era diventato una gettonata residenza estiva per i nobili. Oggi respira ancora la grandezza di quel tempo: mobili eccezionali, arazzi, dipinti e la rinomata collezione europea di argenti di Claude Dallemagn, famosa in tutta Europa.
Con gli anni, il castello andò sempre più in rovina e cosi nel 1943 l’organizzazione senza scopo di lucro Associazione reale delle città residenziali storiche del Belgio si dichiarò disponibile ad assumersi gli oneri del restauro.
Nel ’53 l’ultimo proprietario del castello, Robert-Jean Christyn, conte de Ribaucourt, donò all’associazione il castello quasi completamente in rovina. Dal 1962 il nuovo presidente dell’associazione, il cavaliere Joseph de Ghellinck d’Elseghem, sotto la direzione dell’architetto Paul Eeckhout, iniziò lavori su larga scala e nel 1967 il castello fu aperto al pubblico.
De Ghellinck fece ridisegnare il piano terra del castello con mobili, arazzi e dipinti per lo più seicenteschi. Durante il suo mandato, il signor e la signora Claude Dallemagne hanno donato al castello la loro rinomata collezione europea di argento. Da allora i 446 ornamenti d’argento sono esposti in una sala appositamente attrezzata al primo piano. La coppia si trasferì in un appartamento lì fino alla morte di Claude nel 1986.
In seguito, quando il presidente del vzw Historisch Woonsteden, prins Alexandre de Merode, nominò sua moglie come custode del castello, furono restaurati il vecchio corpo di guardia, il vestibolo, la cappella, la loggia, il tetto, il cortile interno, le mura, i cortili, l’ala nord, i padiglioni e nel 1996 arrivò il prestigioso premio Slot Europe Nostra.
L’Armeria Robert de Ribaucourt è stata decorata e aperta al pubblico dal maggio 2012. I Gravendries di De Pessemier dedicarono molti anni a ricostruire gli archivi e le librerie: i libri del XIV secolo sono stati cosi restaurati, classificati e inventariati.
(foto di copertina: Copyright Anna Maria De Luca)