Roma, 28 marzo 2023. È stato presentato oggi, presso la Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami a Roma, il volume Carcer Tullianum. Il Mamertino al Foro Romano, edito da L’Erma di Bretschneider e curato dall’archeologa Patrizia Fortini e da Alfonsina Russo, direttrice del Parco archeologico del Colosseo.

Il libro presenta la storia e i risultati delle indagini di scavo e i lavori di restauro che hanno interessato, nel tempo, il Carcer Tullianum, complesso monumentale romano di Età Repubblicana (IV a.C. – II a.C.), giunto sino a noi pressoché integro. Gli interventi sono frutto della collaborazione tra Ministero della Cultura e Vicariato di Roma, in accordo con l’Opera Romana Pellegrinaggi che gestisce il sito, per il recupero e la valorizzazione di un complesso che rappresenta uno dei monumenti più importanti per la storia di Roma e del Cristianesimo.

All’incontro hanno preso parte Monsignor Remo Chiavarini, Responsabile dell’Opera Romana Pellegrinaggi; Monsignor Pasquale Iacobone, Presidente della Pontificia commissione di Archeologia Sacra; Fulvio Cairoli Giuliani, Accademico dei Lincei e Professore emerito di Rilievo e Analisi tecnica dei monumenti antichi presso Sapienza Università di Roma; Andrea Augenti, professore di Archeologia medievale presso l’Università di Bologna.

“L’incontro di oggi rafforza sempre di più la collaborazione tra il Parco archeologico del Colosseo, il Vicariato di Roma e l’Opera Romana Pellegrinaggi nel comune intento di valorizzare uno dei più importanti complessi monumentali della Roma antica, il Carcer Tullianum. Peraltro il volume, che da oggi è a disposizione del più vasto pubblico, è il frutto di una lunga e articolata ricerca multidisciplinare, portata avanti da un’equipe di studiosi d’eccellenza, a conferma dell’impegno del Parco archeologico del Colosseo nello studio e nella valorizzazione dello straordinario patrimonio archeologico dell’area centrale di Roma che non smette mai di sorprendere per la sua infinita ricchezza storica e culturale, centro dinamico di irradiazione di progetti e di conoscenza ha dichiarato Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo.

Un luogo unico, condensato di storia e cultura, rappresentativo di Roma nel suo scorrere nel tempo. Qui è possibile toccare con mano le tracce del susseguirsi di diverse civiltà, vivendo la meraviglia della crescita e dello sviluppo che ognuna di esse ha contribuito a portare: dalla Roma Repubblicana a quella Imperiale fino al passare alla Roma Cristiana, le cui tracce attraversano oltre 2000 anni. Il Carcere è luogo molto venerato fin dall’inizio della cristianità. La scoperta degli affreschi conferma questa venerazione che ricorda la carcerazione dell’Apostolo Pietro. Per la Pietà dei romani si aggiunge la presenza di un Crocifisso, che diventa per alcuni secoli, uno dei più venerati della città. Poi nel tardo Rinascimento, per opera della potente confraternita dei falegnami, la costruzione della chiesa di San Giuseppe. Per molti romani, questo luogo è anche legato alla celebrazione del loro matrimonio. Ciò lo rende, nonostante le difficoltà per raggiungerlo, ancora un luogo vivo ha dichiarato Monsignor Remo Chiavarini, Responsabile Opera Romana Pellegrinaggi.

Il Carcer Tullianum è situato al di sotto della seicentesca chiesa di San Giuseppe dei Falegnami con annesso Oratorio. La funzione originaria della struttura era quella di carcere destinato a rinchiudere i colpevoli di reati puniti con la morte, dal momento dell’arresto sino alla loro esecuzione.

Dal punto di vista topografico il Carcer Tullianum faceva parte del Foro Romano, il cuore della città  dove si concentrava la vita politica, giudiziaria, giuridica, e religiosa: la Curia, il Comizio, i Tribunali, la Piazza del Foro.  

Secondo la letteratura cristiana nel Tullianum sarebbe stato recluso anche San Pietro. Ed è in questa circostanza che il Principe degli Apostoli compie il miracolo di far sgorgare una sorgente dal pavimento della segreta per impartire il sacramento del Battesimo ai suoi carcerieri e agli altri prigionieri reclusi.

Nei secoli successivi il complesso monumentale continua a vivere trasformato in luogo di culto cristiano, che, dal XII secolo, è dedicato agli Apostoli Pietro e Paolo con la chiesa di San Pietro in Carcere. Questa rimarrà sempre aperta al culto anche dopo la costruzione della sovrastante chiesa San Giuseppe dei Falegnami del XVI secolo.

Il Carcer Tullianum e le strutture rinvenute dopo i recenti scavi fanno oggi parte del percorso espositivo del Museo che ne racconta la complessa storia, arricchito da apparati didattici multimediali che si avvalgono delle moderne tecnologie informatiche e 3D e consentano al pubblico di calarsi nello spirito del luogo. Gli stessi apparati possono essere goduti dai lettori del volume, che oggi è stato presentato, grazie ai codici a barre riportati nella parte della pubblicazione dedicata appositamente al Museo del Carcer Tullianum.

COMMENTA