Ambientato tra Rio de Janeiro e Salvador de Bahia, Il Samba di Priscilla trascina con il ritmo del thriller in luoghi incantevoli ma anche pericolosi. Protagonista del libro è la giornalista brasiliana Priscilla Amorim. Innamorata della sua terra e del suo mestiere, Priscilla si butta a capofitto in un’inchiesta pur sapendo che dovrà affrontare un mondo immorale e senza scrupoli. È lei il personaggio principale del romanzo noir che si ispira a fatti di cronaca realmente accaduti. Il primo è la scomparsa in Brasile nel 2012 del milanese Mario Bergamaschi, ma l’elenco degli italiani scomparsi in Brasile è lunghissimo. E poi, nel 2013, ci sono le dimissioni dello storico capo della Federcalcio internazionale, il brasiliano João Havelange che, in seguito alla divulgazione del cosiddetto “Dossier ISL”, è stato accusato di aver intascato tangenti dal Qatar per l’organizzazione dei mondiali 2022. Come mai il Qatar ha ottenuto l’organizzazione dei mondiali di calcio del 2022? Come ha fatto a superare la concorrenza di nazioni calcisticamente molto più evolute? Perché i vertici della Fifa, Sepp Blatter e il presidente onorario João Havelange, si sono dimessi? E perché anche l’ex capo della Confederazione brasiliana di calcio Ricardo Teixeira ha dovuto fronteggiare le stesse accuse di malversazione? Prendendo spunto da questi due episodi, Il Samba di Priscilla racconta un Brasile corrotto e spietato esplorando i lati oscuri dell’esercizio del potere e la sua vischiosità.
SINOSSI. Brasile, 2011. Una brillante giornalista in carriera, Priscilla Amorim, indaga su un faccendiere italiano emigrato a Salvador de Bahia e sul suo giro di modelle-escort. Di lì a poco si troverà precipitata nell’abisso: due reporter italiani scomparsi, una squillo uccisa da un’overdose di eroina e l’esibita influenza mafiosa della famiglia Magellano. Intanto, a Rio de Janeiro l’avvocato Renato Marconi trama per far riscuotere ai suoi boss – i Pineira, signori della Federcalcio – una milionaria tangente che gli emiri del Qatar hanno promesso in cambio dell’organizzazione dei Mondiali di calcio del 2022. Quando le brame delle due potentissime casate brasiliane – Magellano e Pineira – entreranno in collisione, lo scontro sarà cieco e senza esclusione di colpi. Mai scesa a compromessi, solo Priscilla può trovare la via della salvezza. Saprà imboccarla? Maurilio Barozzi, di casa in Brasile, affresca la contraddizione di una terra ospitale e allegra che spesso deve fare i conti con poliziotti, imprenditori, politici, prostitute, sindacalisti e giornalisti invischiati in un gioco di potere che li usa senza scrupoli. Un mondo degenerato dove il ricatto è la moneta corrente.
«Ho abitato in Brasile per quasi dieci anni (fino al 2010, da gennaio a marzo gestivo un bar sulla spiaggia a Salvador de Bahia) e ho potuto notare come quel Paese viva quotidianamente la contraddizione di una terra ospitale e allegra che deve fare i conti con la corruzione che la pervade ad ogni livello. Polizia, prostitute, sindacalisti e giornali compiacenti sono fagocitati in un gioco di potere che li usa senza scrupoli. Quando poi la notizia degli scandali della Fifa ha iniziato a inondare i giornali brasiliani e italiani, ho pensato che poteva essere la scintilla per raccontare quel mondo dissoluto sui due livelli: il quotidiano e quello dei piani alti.»(Maurilio Barozzi)
Maurilio Barozzi. Giornalista, saggista e scrittore. Nato nel 1967, i suoi lavori sono apparsi su: “Diario”, “Liberal”, “Nasz Powiat” “Cicloturismo”, “Altrafinanza” , “Tu Style” e “Panorama Travel”. Alcuni scritti pubblicati per “Limes. Rivista italiana di geopolitica” sono stati tradotti in Francia e Canada (per Gallimard) e Polonia. Il suo saggio “Do jakiej Unii zmierzamy?” (Verso quale Unione Europea?, 2001) è stato materia d’esame al corso di politica dell’Università Jagellonica di Cracovia. Reporter del quotidiano l’Adige di Trento dal 1996, è autore di articoli editoriali e titolare di rubriche di costume. Dopo “Voci dalla strada” e “TeleBar”, oggi scrive ogni lunedì “La Biblioteca di Babele”. Nel 2014, dal Brasile, ha raccontato la Coppa del Mondo in 35 articoli con la manchette “Caipirinha mundial”. In narrativa ha esordito nel 2003 con il romanzo “Spagna” (Giunti editore). Poi: “Seme di metallo”, “Muro Dolomitico”, “Caro Brasile”, “El Trinche”, “Maracanã. Sull’onda crespa del Brasile” e “Ciclismo senza confini”.