È sempre una emozione andare ad un festival del cinema: per dirla con Stern, le arti in movimento sono espressioni delle forme vitali dell’uomo. E allora andiamo! Questa volta www.classtravel.it vi porta in Campania, a Castellammare di Stabia, alla 14esima edizione del Galà del cinema.
Da Napoli a Castellammare il percorso non è lungo, ma è quanto basta per farsi un’idea di quanto il cinema sia importante per l’economia della zona. Basta sentire il racconto dell’autista, dal blocco lavorativo dei due anni di Covid, alla sfilza di nomi del jet set internazionale con i quali sta lavorando ora. Alcuni chiedono proprio lui. Percbe? “Perché li tratto come persone normali, non chiedo foto con loro, non faccio domande sul cinema né adulazioni” . Eh si perché è proprio la normalità quella che noi tutti cerchiamo dopo il Covid.
Del resto, lo dicono anche i dati Istat, la pandemia ha accelerato un cambiamento già in atto, rafforzando nuovi canali digitali di consumo e servizi in streaming, con il 54% del pubblico che dichiara di preferire un film a casa (con i Millennials in testa) e il 22% che non fa differenza con la sala. Eccoci arrivati. Hotel sul mare, di fronte al Vesuvio.
Cosa vuol dire oggi “audiovisivo” in Italia? I dati portati da Cassa Depositi e prestiti, contano un settore da 9 mila imprese e 65 mila posti di lavori diretti, cui se ne aggiungono altri 114 mila nelle filiere connesse. Un fatturato di 13 miliardi di euro, il 10% del totale europeo, con l’Italia quarto mercato di riferimento, terza per produttività dopo Germania e Francia. Alla reception, alla spicciolata, entrano, senza trucco e in jeans, le attrici, gli attori, i registi, i produttori che saranno premiati stasera. Clima quasi estivo, con il mare davanti al Vesuvio ed un venticello leggero che ci ricorda che siamo a settembre.
Ecco arrivare Giorgio Pasotti, Fabrizio Gifuni, Emanuel Caserio, Pietro Masotti. E ancora Francesca Del Fa, Chiara Russo, Enzo Decaro. Ecco il produttore Giannandrea Pecorelli. E poi Giorgio Marchesi, Anna Camerlingo, Elena Radonicich, Nina Soldano, Nunzia Schiavo, Gaia Messerrklinger.
Tra poco la serata avrà inizio. Seguiteci. Spostiamoci nel castello medievale di Castellammare di Stabia: un luogo magico che ospitò anche Boccaccio (che infatti lo descrisse nella giornata decima del suo Decamerone con il vicino Palazzo Reale di Casasana). E’ emozionante che la settima arte abbia scelto questo luogo per celebrare se stessa: da un quadro all’altro, si potrebbe dire, evolvendosi nei secoli. Sì perché nell’Ottocento, con lo sgretolamento delle vecchie pietre e dei vecchi merli ed il prorompere della flora selvaggia dalle mura, il castello visse più che altro nei quadri; diventò il cuore romantico di Castellammare, soggetto preferito di pittori, disegnatori ed incisori da Pitloo a Duclère, da Pinelli a Gigante, da Carelli a Gaeta. E sarà proprio lì la cerimonia di premiazione stasera; il cinema stasera palpiterà nel castello che ha vissuto per due secoli nelle opere degli artisti, specie dei paesaggisti della Scuola Posillipo. Una contiguità ideale tra pittura e cinema, tra quadro e inquadrature, tra colori, narrazioni e idee da rendere visibili. Quasi un ordito della storia, una trama che continuerà anche in futuro ad evolversi con le future forme di comunicazione.