Primo romanzo storico di Gianni De Seta, edito da Iride edizioni.
E’ la storia di amore e di sangue del popolo valdese, esule in un antico feudo del sud che pago’ con la vita il diritto di esprimere liberamente la propria fede religiosa. Sottoposti ad un rigoroso regime repressivo ad opera della Inquisizione, gli Ultramontani di Guardia Piemontese (Cosenza) furono sterminati su ordine del vicerè di Napoli nella notte del 5 giugno del 1561 complice il Marchese Salvatore Spinelli, signore di Fuscaldo che, con un raggiro, rese possibile alle truppe guidate da Marino e Ascanio Caracciolo di entrare nella Rocca sguarnita e di notte incendiare le case e uccidere centinaia di persone inermi e indifese. Una strage che ancora oggi viene ricordata nelle “litanie” degli Occitani e che affida alla “porta del sangue” all’ ingresso del paese la memoria dolorosa e rinnovati palpiti di fede. A quella triste vicenda e’ legata la storia di Fuscaldo, un paese orgoglioso e ribelle che cerco’ inutilmente di opporsi al Marchese e al Vicere’ e che affidò al coraggio di un giovane la bandiera del riscatto. L’amicizia con re Marcone, brigante calabrese e l’amore per Beatrice, il senso della famiglia, la fierezza delle origini, la difesa della propria identità’ riconducono i fatti storici all’interno di uno scenario che riconsegna fiducia e speranza alla vita.
Il libro è stato scritto durante il primo lockdown della primavera 2020 ed è frutto di una rigorosa ricerca condotta dall’autore attraverso lo studio di fonti storiche, che ricostruisce, oltre alle ragioni storiche della persecuzione, usi e tradizioni della comunità valdese, i benefici che il loro passaggio portò ai territori calabresi e che non sempre ha trovato spazio nelle pagine dei libri di storia scolastici.
Gianni De Seta nasce a Fuscaldo nel 1939. E’ stato un dirigente della Lega delle Cooperative, consigliere provinciale e più volte sindaco del piccolo Comune calabrese. Ha scritto numerosi saggi sulla Calabria. La croce di sangue è il primo di una trilogia di romanzi storici. Gli altri due – La conchiglia d’argento e Bagliori nel sole – riguardano il coinvolgimento dei fuscaldesi durante le vicende legate alla rivolta di Masaniello e al Risorgimento.