Da giovedì 26 maggio 2022 Certosa District si arricchisce di due nuovi interventi di grafica urbana, ispirati all’identità ex industriale del quartiere e al suo attuale percorso di trasformazione, che si inseriscono nel più ampio programma di rigenerazione e riqualificazione dell’area attraverso il visual design e la cultura. Si tratta di Istruzioni, progetto di poster art realizzato da Davide Benatti in via Varesina 184 e Piante Meccaniche, un grande murale di Anita Giacomin che si sviluppa per 77 mq lungo il muro che collega via Varesina e via Antonio Raimondi.
L’inaugurazione, aperta al quartiere e alla città, si terrà giovedì 26 maggio dalle ore 18.00 presso La Forgiatura – Edificio Raimondi in via Varesina 162.
Gli interventi, sviluppati e prodotti in collaborazione con h+, nascono nell’ambito del contest Generazione YZ, laboratorio progettuale a cura di Francesco Dondina che durante il Milano Graphic Festival (25-27 marzo 2022) ha visto 10 giovani progettisti under 30 lavorare “live” negli spazi dell’hub Certosa Graphic Village a un progetto di urban design pensato appositamente per il quartiere Certosa District. Coordinati da studio FM, i giovani grafici hanno elaborato diverse proposte progettuali lavorando su due media: Poster da affissione e Murales. A vincere il contest sono stati Davide Benatti con Istruzioni per la categoria Poster e Anita Giacomin con Piante Meccaniche per la categoria Murales, aggiudicandosi la possibilità di realizzare gli interventi progettati.
In occasione della loro inaugurazione, dal 26 maggio al 12 giugno 2022 La Forgiatura (via Varesina, 162) presenta la mostra dei 10 progetti di urban design che hanno partecipato al contest Generazione YZ, realizzati da Davide Benatti, Letizia Filisetti, Anita Giacomin, Jacopo Giannitrapani, Beatrice Mezzocolli, Alessandro Papale, Elisa Quadri, Lara Ricci, Alessia Sparacino e Giacomo Torsani. La mostra intende dare visibilità a tutti i lavori candidati mostrando l’evoluzione del processo creativo che, dall’analisi del contesto, ha portato al progetto finale.
Con la volontà di valorizzare gli elementi distintivi del quartiere e di dialogare con chi quotidianamente vive e frequenta il suo spazio pubblico, gli interventi di Davide Benatti e Anita Giacomin nascono in stretta connessione con la storia e la conformazione urbana del Certosa District. Istruzioni di Davide Benatti trae ispirazione dall’identità del quartiere: una zona con un ricco passato industriale dove la segnaletica delle vecchie fabbriche in disuso convive con i cartelli più moderni, che segnalano, ad esempio, la presenza di un wi-fi libero nelle vicinanze.Riflettendo sulle modalità con cui la segnaletica influenza il modo di vivere uno spazio, Davide Benatti ha progettato un nuovo codice con l’intento non di vietare, ma di “invitare” le persone ad adottare determinati comportamenti. Nell’associare ogni “istruzione” a un visual, Benatti ha elaborato un linguaggio iconico ispirato a una serie di elementi presenti nel quartiere e da lui fotografati: dalle visualizzazioni delle piante dei nuovi edifici in costruzione alla rete dei lavori in corso, dai bulloni alle molle presenti nelle fabbriche. Ne è nato così un intervento di poster art che offre un codice giocoso per orientarsi in un quartiere in evoluzione. Piante Meccaniche di Anita Giacomin nasce dalla necessità di rappresentare l’anima del progetto di riqualificazione urbana di Certosa District, che non intende stravolgere l’immagine della zona ma al contrario valorizzare la sua identità industriale.Nella sua progettazione Anita Giacomin si è ispirata alla funzione originaria di uno degli edifici simbolo di questo quartiere: La Forgiatura, dove in passato venivano lavorati i metalli, fusi e tagliati per ottenere elementi nuovi. Associando i tagli geometrici delle lastre di scarto prodotte dalla lavorazione del metallo e la planimetria di alcuni immobili del quartiere in via di rigenerazione, Anita Giacomin ha dato vita a una composizione geometrica nella quale le piante degli edifici ricordano le componenti dei macchinari industriali, riflettendo non solo la storia del quartiere ma anche la riqualificazione che sta vivendo nel presente.Rinnovando la propria attenzione alla creatività quale attivatore di benessere e innovazione visiva, inaugurando questi due nuovi interventi urbani il Certosa District prosegue il percorso di rigenerazione iniziato a novembre 2021 con il grande murale Quando la città cambia tu guarda i suoi colori, realizzato da CamuffoLab con SIGNS in via Varesina 162, con l’obiettivo di diventare, nel tempo, un punto di riferimento per la grafica emergente e per il coinvolgimento e il richiamo di nuovi talenti. |
Certosa District Situato nella zona nord-ovest di Milano, Certosa District è il quartiere al centro di un importante progetto di riqualificazione e trasformazione promosso da RealStep, società italiana di sviluppo immobiliare specializzata nella rigenerazione urbana sostenibile di siti ex industriali, in collaborazione con Jamestown, società globale di real estate focalizzata sul design con 38 anni di esperienza internazionale. Attraverso il connubio fra cultura e innovazione quale strumento di rigenerazione delle aree urbane, l’intervento di sviluppo del Certosa District preserverà la storia e il carattere dell’area, promuovendo allo stesso tempo un quartiere vivace, stimolando nuove opportunità economiche e posti di lavoro, sul modello della “Milano-Città dei 15 minuti”. Il progetto andrà infatti ad includere nuovi uffici, attività commerciali e spazi verdi, insieme a una programmazione di eventi che coinvolgerà tutto il quartiere. In questo modo Certosa District offrirà una nuova prospettiva sulla vecchia Milano, fondendo la sua storia industriale con un futuro innovativo per diventare un importante distretto multifunzionale, capace di interagire con il tessuto urbano e sociale, ricoprendo una posizione strategica di collegamento fra Porta Nuova e il Mind, grazie alla Stazione di Certosa e alla futura Circle Line milanese. |
foto di copertina:
Anita Giacomin, Piante Meccaniche, 2022, murale per Certosa District_©Silvia Galliani