Esce dal 25 al 29 aprile come film-evento di Claudio Uberti con Margot Sikabonyi e Lorenza Indovina

 Un racconto sugli anni più bui della nostra Storia sulla femminilità negata e la resistenza delle donne

 Esce come film-evento in circa 40 sale il 25, 26, 27, 28 e 29 aprile 2022 distribuito in collaborazione con la rete degli esercenti di Galassia Cinema e con il supporto di alcune associazioni territoriali e nazionali, Bocche inutili un film di Claudio Uberti (Rosso Mille Miglia) interpretato da Margot Sikabonyi, Lorenza Indovina, Nina Torresi, Morena Gentile, Anna GarganoSara Zanier, Lavinia Cipriani con la partecipazione di Patrizia Loreti.

Il film, sceneggiato dallo stesso regista con Francesca Nodari e Francesca Romana Massaro si avvale della direzione della fotografia di Nino Celeste, del montaggio di Marco Guelfi, della scenografia di Paolo Innocenzi, dei costumi di Magda Accolti Gil e delle musiche originali di Andrea Guerra, già Premio come Miglior Compositore agli European Film Awards e nomination ai Golden Globe e ai Grammy Awards per Hotel Rwanda e della collaborazione di Cisco Belotti nella realizzazione di un brano del film.


Bocche inutili 
è prodotto da Angelisa Castronovo ed Antonino Moscatt per Wellsee e da Lucere Film in collaborazione con Rai Cinema, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, il supporto di Emilia-Romagna Film-Commission, in associazione con Mg Production, Lorebea Film Production, Scrigno Production, Ztv Production e con il sostegno del Comune di Carpi e della Fondazione Fossoli ed inoltre di Claudia Caluori, Claudia Marini, Fabrizio Alvisi, Global Solution, Bper Banca, CMB, De Nigris ed Aimag. 


La storia, che prende spunto da testimonianze reali e documentate, di donne sopravvissute all’Olocausto, racconta di Ester, ebrea italiana di 40 anni che viene lasciata sola dopo che la sua famiglia è stata radunata e portata via. Inviata al campo di transito di Fossoli, stringe una forte  amicizia con Ada, ma la mano crudele del destino interviene per rimuoverla da lì in breve tempo. Ester non si perde d’animo, nemmeno quando viene mandata in un altro campo, evitando il convoglio verso Auschwitz che l’avrebbe portata a morte. Con Ada hanno una missione: salvare il bambino che Ester ha scoperto che sta portando dentro di sé, ma cosa rimane della fiducia riposta l’una nell’altra? Ester verrà tradita? Lei e il suo bambino non ancora nato saranno salvati?

Location principale del film il campo di prigionia e concentramento di Fossoli, vicino Carpi, allestito dagli italiani nel 1942 e oggi Museo-Monumento del Deportato, visitato da più di 30mila visitatori l’anno.

La peculiarità che attraversa il film – sottolinea il regista – e ne segna l’originalità è caratterizzata dal concetto dominante di femminilità negata. Concetto questo che, se per un verso fa luce, per la prima volta, su un non-detto circa la resa cinematografica della Shoah, per l’altro fa segno, sia pure indirettamente, alla piaga legata alla violenza sulle donne. Di qui la scelta di utilizzare la finestra come membrana di separazione, ma nello stesso tempo di condivisione, di due mondi: all’esterno la violenza gratuita perpetrata dagli aguzzini nazisti, all’interno della baracca la messa in scena della specificità stessa del femminile con il suo senso dell’accoglienza e della protezione”.

Il 28 aprile uscirà in contemporanea al film, il libro edito da Mimesis Edizioni  “Il tempo e l’altro” di Emmanuel Lévinas a cura di Francesca Nodari, sceneggiatrice del film “Bocche inutili”, che indaga il rapporto tra gli esseri umani, tema caro al filosofo francese di origine lituane.

IL REGISTA

Classe 1975 e nativo di Chiari (Brescia), Claudio Uberti lavora come regista professionista dal 1999, quando ha completato gli studi artistici, acquisendo una vasta esperienza nel cinema e nella televisione, soprattutto dopo l’illuminante e straordinario incontro con la regista Lina Wertmüller, con la quale ha condiviso molte esperienze in cinema, televisione e teatro. Ha diretto numerosi documentari storici e culturali in molti Paesi europei e non solo, oltre a una serie di fiction per la televisione nazionale e internazionale. Nel 2015 debutta come regista nel lungometraggio di finzione con il film Rosso Mille Miglia, interpretato da Martina Stella.

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