A partire da giovedì 18 marzo un ciclo di cinque incontri online aperti al pubblico con scrittrici e scrittori, storici/che, giornalisti/e e artiste/i che racconteranno la loro visione della città, seguendo specifici percorsi di approfondimento secondo differenti linguaggi e sensibilità.

CINQUE INCONTRI SULLA TOPONOMASTICA PER RILEGGERE LA MAPPA DELLA CITTÀ

CON ALESSANDRA TARQUINI EIGIABA SCEGO I BARBARA BELOTTI E STEFANO GERACI

MAX COLLINI E GRAZIANO GRAZIANI I FILIPPO LA PORTA E VANESSA ROGHI I PAOLO FALLAI

 IMMAGINI DI CITTÀ

Laboratorio artistico sulla toponomastica

e i segni urbani della città di Roma

un progetto Teatro di Roma

 in collaborazione con il DAMS dell’Università Roma Tre

 e con Dominio Pubblico 

Nelle maglie di un intenso percorso di riflessione e osservazione su Roma intrapreso in questi mesi di sospensione, il Teatro di Roma continua ad affacciarsi sulla città alla scoperta di storie, vicende e memorie collettive, interessandosi al loro recupero in una concatenazione di prospettive e punti di vista differenti per rendere ancora più forte e trasversale la connessione con chi la abita.

Su queste tracce si dipanano gli appuntamenti online del progetto IMMAGINI DI CITTÀ, un ciclo di cinque incontri aperti al pubblico con scrittrici e scrittori, storici/che, giornalisti/e e artisti/e che – a partire da giovedì 18 marzo (ore 13) con appuntamenti 25 marzo e 115 21 aprile (sempre ore 13) sui canali social del Teatro di Roma – racconteranno la propria visione della città, per contribuire a costruire un percorso nella toponomastica di Roma e nei segni che marcano le sue strade,attraverso una pratica collettiva che parte dal passato per proiettarsi nel presente e riscrivere la mappa della città attraverso linguaggi artistici e riflessioni teoriche.

Si inizia il 18 marzo (ore 13) con Residui del fascismo e del colonialismo, per confrontarsi con l’eredità del fascismo e disegnando percorsi post-coloniali attraverso una rilettura delle tracce della storia a partire da strade e statue della città, con i contributi della scrittrice Igiaba Scego, che ha realizzato il volume Roma negata, e della professoressa Alessandra Tarquini.

Il secondo incontro del 25 marzo (ore 13) verterà sulla Questione femminile e il funzionamento di una commissione toponomasticaper affrontare il tema della scarsa presenza delle donne nelle intitolazioni delle strade della capitale, con gli interventi di Barbara Belotti, che fa parte della commissione toponomastica del comune di Roma e dell’associazione “Toponomastica femminile”, e del professor Stefano Geraci.

Con il terzo incontro del 1° aprile (ore 13) si esce dai confini della città per un’incursione nella toponomastica emiliana, ricca di segni e nomi legati alla storia del comunismo, e nelle intitolazioni immaginarie nel mondo delle micronazioni con Toponomastiche bizzarre e l’eredità della sinistra italiana, condotto dal musicista Max Collini, cantante e autore dei testi del gruppo emiliano Offlaga Disco Pax, e dal giornalista Graziano Graziani, autore dell’Atlante delle micronazioni.

Nel quarto incontro del 15 aprile (ore 13) saranno protagonisti I luoghi e la letteratura, da Pasolini e Carlo Levi a Gianni Rodari per tornare a parlare delle strade di Roma attraversando il rapporto che ha con la letteratura e i suoi autori, insieme alle riflessioni del critico letterario Filippo La Porta, autore di Roma è una bugia, e della storica VanessaRoghi, autrice di una recente biografia di Rodari Lezioni di fantastica.,

Nel quinto incontro del 21 aprile il giornalista e scrittore Paolo Fallai, un profondo conoscitore delle vie di Roma che ha raccontato da molti punti di vista, porterà alla luce una mitografia verosimile ma inesatta della Roma degli errorialla scoperta dei luoghi “sbagliati” della Capitale, come le targhe che riportano informazioni erronee o le false attribuzioni che si sovrascrivono a quelle vere.

IMMAGINI DI CITTÀ è un laboratorio artistico rivolto a cittadine e cittadini maggiorenni, invitate a prendere parte attraverso una call a un percorso che da marzo a giugno attraverserà la toponomastica della Capitale, lungo tre fasi di lavoro per rileggere e riscrivere la mappa della città. Dopo i cinque incontri di approfondimento sopra citati, il processo laboratoriale continua a maggio con la seconda parte dedicata all’esplorazione della città; durante questa tappa verranno costituiti uno o più gruppi di partecipanti che approfondiranno la storia di una zona di Roma, entrando in dialogo con le associazioni che la animano, teatri e gruppi artistici o di intervento sociale. A giugno la fase finale del laboratorio, dedicata alle mappe immaginarie, raccoglierà il bagaglio di storie, simboli ed emozioni acquisite lungo la strada e negli incontri da ogni gruppo di partecipanti, che sarà chiamato a riscrivere in modo creativo la mappa della città in collaborazione con alcuni/eartisti/e. Le mappe e i segni che emergeranno dai vari percorsi saranno poi raccolte in un’unica mappa, che verrà condivisa in un momento espositivo dedicato alla città di Roma.

Il progetto – nato nel contesto della Stagione 20-21 Cantiere dell’immaginazionededicato al dialogo poroso con la città – vuole rintracciare la stratificazione di segni di cui si sono persi i riferimenti, cancellati dal tempo o dalla naturale metamorfosi di Roma. Un racconto, o una celebrazione simbolica, che nel 2020 è stato al centro di una critica internazionale attorno alle proteste del movimento Black Lives Matters. Statue e simboli, monumenti e nomi delle strade raccontano una storia sancita dal sigillo dell’ufficialità, divenendo tasselli di un dibattito acceso, in cui immaginare lo spazio urbano come un corpo vivo, che risponde alle mutate condizioni della storia e della sensibilità collettiva.

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