Il romanzo di Fulvio Abbate dove si racconta il mondo del Partito comunista italiano.
Più di trent’anni fa, con Zero maggio a Palermo, Fulvio Abbate ha narrato magicamente il mondo di una sezione di quartiere del Pci dei primi anni Settanta. Un libro in cui Palermo e “il sogno di una cosa” (leggi: il “comunismo”) risiedono nel medesimo condominio narrativo. Custodendo sia l’intento sentimentale-topografico del “romanzo di formazione” sia il tentativo di creare un genere narrativo ulteriore: l’affabulazione civile. Un romanzo che piacque molto a Paolo Volponi:
“Me lo confessò, sollevando con due mani il libro come fosse stato un oggetto taumaturgico, una sera a cena da Laura Betti,” ha raccontato Abbate.
Così come la copertina originale è di Mario Schifano. “Di più: Schifano, da amico, rielaborò in chiave “palermitana” (includendo palme, azzurro del cielo, gelsomini e il monoplano di mio nonno Giuseppe) il suo Compagni compagni del 1968”. Quel disegno ha fatto ritorno sulla copertina della nuova edizione per La Nave di Teseo apparsa nel 2017.
Un microcosmo nel quale, oltre la voce di Togliatti incisa su disco, appaiono gli echi del Vietnam, le vignette di Gal che figuravano sui manifesti e gli adesivi (“Fai rabbia a Lyndon”, “La Dc è la balia dei padroni”, “No al codice Rocco”), il ricordo della cagnetta sovietica Laika, la memoria della rivoluzione d’ottobre.
“Nessun rimpianto, se non spazio-temporale, rispetto ai giorni del Pci, ma è altresì vero che, nonostante i suoi limiti, sia pure fra mille distinguo,
quel partito rappresentava una fiaccola nella tempesta e nel quotidiano. Il Pci custodiva infatti comunque un proprio calore rivoluzionario:
la certezza d’esistere per cambiare, prima o poi, la vita,” conclude sempre Abbate nella nota all’edizione di pochi anni fa.
“Zero maggio a Palermo” è tra i romanzi che figurano nel “Book Pride 2016”.
Fulvio Abbate è nato a Palermo nel 1956, e vive a Roma. Ha pubblicato, fra l’altro, i romanzi “Zero maggio a Palermo” (1990-2004-2017),
“Oggi è un secolo” (1992), “Dopo l’estate” (1995), “La peste bis” (1997), “Teledurruti” (2002), “Quando è la rivoluzione” (2008), “Intanto anche dicembre è passato” (2013), “La peste nuova” (2020). E ancora, “Il ministro anarchico” (2004), “Sul conformismo di sinistra” (2005), “Pasolini raccontato a tutti” (2014), “Roma vista controvento” (2015), “LOve. Discorso generale sull’amore” (2018), “I promessi sposini” (2019).
Nel 2012, il Collège de ‘Pataphysique di Parigi lo ha insignito del titolo di Commandeur Exquis de l’Ordre de la Grande Gidouille.
TELEDURRUTI e PACK sono i suoi canali su YouTube.