E’ il caso della Sala Concerto dell’Orchestra Sinfonica Presidenziale di Turchia e del Centro Culturale Ataturk in Piazza Taksim la cui apertura è prevista per la metà del 2021.

In Turchia la cultura ha sempre giocato un ruolo fondamentale. Anche quest’anno il paese ha voluto dare un chiaro messaggio di sviluppo andando a realizzare ad Ankara e a Istanbul nuovi gioielli architettonici unici al mondo, in grado di attrarre eventi culturali internazionali di altissimo livello, oltre ad offrire un nuovo assetto urbanistico davvero all’avanguardia.

Il primo chiaro esempio è la Sala Concerto di Ankara, la casa dell’Orchestra Sinfonica Presidenziale di Turchia (CSO) – tra le più antiche al mondo – collocata nel cuore della città, tra il castello e il monumento storico Anitkabir.     
Progettato da Semra Uygur and Özcan Uygur e costato 83 milioni di euro e un’attesa lunga 25 anni, il polo polifunzionale ha visto con la sua inaugurazione la presenza del Presidente della Repubblica di Turchia Recep Tayyip Erdoğan e il Ministro della Cultura e del Turismo Mehmet Nuri Ersoy che hanno assistito all’esibizioni del soprano di fama mondiale, Angela Gheorghiu, e il duo di pianisti nonchè fratelli Güher e Süher Pekinel. A dirigere l’orchestra l’acclamato Cemi’i Can Deliorman, il più giovane direttore che la CSO abbia mai avuto.

Il complesso di Ankara, che colpisce per la sua acustica perfetta – è stata valutata dal Prof. W. Fasold insieme al Fraunhofer Institute for Building Physics – e per la sua architettura assai contemporanea – è un insieme di più spazi: la Sala Principale da 2.023 posti, il Salone Blu da 500 posti, il Salone Storico CSO da 600 posti, diverse aree destinate a concerti all’aperto, il museo dell’orchestra, la biblioteca, una sala archivio e uno shop. L’idea che si è voluta sviluppare è quella di avere in città un luogo da vivere tutto il giorno, un’area che produca arte e ispiri le persone.

Quella stessa idea che verrà replicata anche nel Centro Culturale Ataturk (AKM) che a metà del 2021 darà un nuovo volto a Piazza Taksim ad Istanbul.

La prima edificazione del centro risale agli anni ‘50 e da allora è stato modificato più volte. Ora l’imponente progetto guarda con attenzione alla sostenibilità;  avrà l’ardito compito di fare dell’AKM uno dei migliori teatri d’opera e centri culturali del mondo capace di offrire un calendario di eventi di altissimo livello dove la tecnologia avrà un ruolo davvero importante. Il progetto firmato da Tabanlıoğlu Architects ha a capo Manolo Tabanlıoğlu, figlio del primo architetto che si occupò di edificare il centro nel 1956, e non riguarderà soltanto l’edificio principale da 2100 posti ma anche diversi ambienti che nasceranno tra cui il teatro da 800 posti, un museo di 3 piani, un cinema, caffè, ristoranti – e la riqualificazione dell’intera area che coinvolge piazza Taksim. Il Centro Culturale Ataturk diventerà così luogo prezioso e inclusivo per l’intera città ma anche un attrattore per il turismo; sarà principalmente teatro dell’opera ma il fine è anche quello di rivolgersi ad un più ampio pubblico attraverso la sua chiara versatilità e i suoi spazi accessibili anche da un ingresso secondario laddove sorgerà una seconda piazza. A colpire l’occhio sarà sicuramente la facciata dell’imponente edificio anni ‘60 ma sarà resa più trasparente per mettere in evidenza il rosso del volume della sala principale, a forma di semisfera.

Nella parte superiore dell’edificio principale, ci sarà un ristorante con vista panoramica sul Bosforo che sicuramente catturerà l’attenzione di molti.

materiali impiegati, che nei rifacimenti erano stati importati, ora grazie alla capacità produttiva del paese saranno tutti “made in Turkey”;  dagli autentici pannelli murali in ceramica, al guscio della sala principale rivestito con ceramiche rosse appositamente progettato per impostare la forma della cupola.

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