Fare di un problema un’opportunità? Immergersi nella pace dei borghi di Comano, come non li si vede mai a Natale, a partire da quello di Rango in una atmosfera inedita di magia e pace che attraversa i volt e le vie di uno dei “Borghi più belli d’Italia”. E poi Balbido coi suoi murales e l’incanto di natura e arte a Bosco Arte Stenico.
Comano, 18 novembre 2020 – Un Natale ritrovato, per chi sa cogliere e scoprire, in un’ottica alternativa al consueto shopping dei mercatini (che quest’anno devono fermarsi a causa delle misure di sicurezza Covid), dimensioni rarefatte e di assoluta bellezza, scevre da assembramenti, per piccole e lente evasioni di immersione nell’essenza pura della festa più amata dell’anno. Nel territorio di Comano, tra il lago di Garda e le Dolomiti di Brenta, tre occasioni di perlustrazione, a pochi chilometri tra loro, dove l’occhio potrà cogliere particolari e spunti che normalmente sfuggono perchè concentrati su altre attrazioni.
Rango, il borgo del Natale.
Rango (“Borghi più belli d’Italia”), da sempre famoso per essere in questo periodo sede naturale di uno dei più suggestivi mercatini di Natale, svela un volto inedito, fatto di luci, addobbi e segni dedicati alla più importante festa dell’inverno, in una atmosfera rarefatta, che esalta i volt, le piazzette e gli androni della antica architettura contadina, invitando a passeggiate lente e rigeneratrici. E, anche se quest’anno non è caratterizzato dalla prorompenza dei famosi mercatini, che a causa della pandemia devono dare appuntamento all’anno prossimo, propone alcune chicche che da sole valgono la pena della gita fuori porta, grazie all’impegno di molti artigiani che normalmente sarebbero impegnati coi mercatini e che hanno voluto dare un segno di amore per il borgo, con la loro creatività. A partire dal presepe sulla fontana. La fontana quadrata della piazza centrale, simbolo del borgo, un tempo abbeveratoio per le greggi e oggi placido ritrovo della gente per conversare, ospita uno straordinario presepe artigianale, interamente fatto a mano: un borgo nel borgo! Il presepe infatti riproduce gran parte del borgo di Rango: l’entrata, con la scalinata di accesso e il portech della Flor, dove un tempo si fermavano pellegrini, mercanti e pastori con le greggi in cerca di ristoro. E la piazza stessa, con i ballatoi e le rastrelliere in legno delle case colme di pannocchie.
La Natività è circondata da scene del mondo contadino e dei vecchi mestieri che un tempo c’erano a Rango: l’arrotino (moleta), l’impagliatore di sedie (caregheta), il calzolaio, l’ombrellaio. C’è una minuziosa cura del dettaglio. Per esempio i panni stesi sono fatti di stoffa. Il presepe è illuminato e la visita in notturna lo rende ancora più affascinante.
E poi, si inizia la visita, tra le piazze del borgo coi due grandi alberi di Natale, anch’essi illuminati di notte, mentre nei punti più suggestivi e caratteristici, dai volt, alle vecchie stalle, sono stati allestiti i presepi, grandi e piccoli, realizzati dagli artigiani del luogo. Il richiamo alle bifore, altro elemento caratterizzante della architettura di Rango, viene sancito, lungo le principali vie del borgo, dalle bifore realizzate in nocciolo e frassino. Ancora qualche passo e, ecco, in un altro volt, ci si imbatte nel “el filò.”: e sarà come entrare in un’altra epoca. Un tributo a un altro segno antico e autentico della storia di questo borgo, che ricorda gli usi di un tempo quando, nelle sere d’inverno, la gente del paese si ritrovava nelle stalle per filare, aggiustare attrezzi, riposarsi dalla fatica della giornata e stringersi nel calore della comunità, e di un buon bicchiere di vino.
Gli animali della stalla sono realizzati unicamente con materiali vegetali da un’artigiana locale.
Ma tra radici e modernità, da assaporare, in diversi punti del borgo, le sculture lignee dei Simposi di Scultura che si sono tenuti a Rango e Balbido negli anni.
E ancora, tra gli spunti di visita, imperdibile per i bambini: il Museo della Scuola, dove sono conservati oggetti e materiale didattico della prima metà del Novecento: è stato creato da Tomaso Iori, che durante la visita propone gli Experimenta didactica., lezioni sperimentali attive per spiegare alcuni temi di carattere scientifico, come la macchina a vapore, la scintilla, le onde magnetiche, il suono, l’accensione del fuoco, l’orologio meccanico.
Immancabili infine, i murales di legno: due grandi opere a muro realizzate da un ‘artista di Rango con centinaia di tronchetti di legno. Una descrive il lavoro del moleta, l’arrotino con la sua slàifera, la macchina per arrotare, mentre l’altra è dedicata a una donna che raccoglie l’acqua alla fontana con secchi di rame, che qui vengono chiamati brentola e craziadei.
Il cameo: la sciarpa di mattonelle per la giornata contro la violenza sulle donne Per onorare la data del 25 novembre, dedicata alla sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, Rango ha aderito al progetto AbbracciAM❤, un abbraccio virtuale, ma allo stesso tempo concreto, a tutte le donne che sono vittime di violenza, che ha visto il confezionamento di una sciarpa in lana con la tecnica granny square, composta da mattonelle fatte ad uncinetto, con centro e bordo rosso, che rappresenta il cuore e il sangue delle vittime di violenza. Questa sciarpa avrebbe dovuto abbracciare il paese di Rango durante i mercatini di Natale ma una parte sarà posta, con grande effetto scenico, attorno alla fontana del presepe. Come ogni anno, è’ stato un tam tam che si è sempre più esteso tra le donne di Rango e dintorni, che si sono unite per contribuire alla realizzazione della sciarpa, inizialmente anche trovandosi insieme, poi continuato con il #iorestoacasa, lontane fisicamente ma vicine nello spirito nobile dell’iniziativa. L’intento era di raggiungere almeno 5000 mattonelle per raggiungere la lunghezza prestabilita, ma si è arrivati a oltre 7000, e il 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, non solo la sciarpa percorrerà il perimetro della piazza di Rango, ma anche un albero che verrà addobbato con le mattonelle bianche, una per ogni donna morta per femminicidio quest’anno.
Balbido. Una galleria d’arte a cielo aperto con la stria, la strega più grande del mondo.
Proprio sulla strada per Rango, tappa d’obbligo è Balbido il borgo dipinto.Con i suoi 48 murales dedicati agli antichi mestieri, sui muri antichi e le 29 sculture lignee posizionate nei diversi punti del borgo, Balbido accoglie grandi e piccini. Tutti resteranno a bocca aperta infatti di fronte alla Stria, la strega più grande del mondo, entrata nel Guinness dei primati che, realizzata con un fitto intreccio di canne di bambù e legno (testa, mani e piedi) misura 10,77 metri, ed è una citazione suggestiva della tradizione popolare locale, legata alle “strie” dispettose, che nella val Marcia si divertivano in passato a gettare le pietre contro i carri dei contadini. Inoltre, anche a Balbido c’è un presepe meta di visita, con i personaggi a grandezza d’uomo, interamente realizzati in legno.
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Bas, Bosco Arte Stenico. Connubio di perfetto equilibrio tra natura e land art, Bosco Arte Stenico, a pochi passi dal celebre castello, diviene una suggestiva occasione di perlustrazione, di rigenerazione spirituale e psicofisica. Ideale anche per famiglie con bambini e con certificazione PEFC di sostenibilità è libera e prenotando si può richiedere la visita guidata. Il percorso è raggiungibile a piedi dal centro di Stenico passando per il borgo seguendo la segnaletica. In auto seguendo le indicazioni si arriva ai parcheggi posti a pochi metri dagli accessi. BoscoArteStenico si può visitare anche con passeggino con calma in un in un paio d’ore, sul percorso panchine e fontanelle con acqua potabile. Per disabili e anziani in carrozzina BAS ha previsto un accesso dedicato con parcheggio, raggiungibile prenotando la visita guidata. Stenico offre oltre al BoscoArte, il percorso dell’Area Natura Rio Bianco con la splendida cascata, raggiungibile con una dolce discesa da BAS, e poi con comodo marciapiede si raggiunge la piazza, sino a che, con leggera salita si può arrivare al castello di Stenico passando accanto al Museo Etnografico Par Ieri.
Altre info su www.visitacomano.it
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