In epoca di norme anti assembramento la notissima e attesa Sagra della Ciuìga di San Lorenzo in Banale assume una diversa forma ma non perde di certo in sostanza. E che sostanza! Il capolavoro di norcineria, oggi presidio Slow Food ma un tempo sapiente creazione di carne e rape, nata per ovviare alla povertà dei contadini dell’800, a San Lorenzo in Banale, nel Parco Naturale Adamello Brenta (“Borghi più belli d’Italia), è l’ingrediente protagonista di un calendario di appuntamenti sia a tavola che outdoor, per celebrarla in sicurezza e in bellezza. Quella dei borghi incantati e fuori dal tempo del territorio di Comano, tra il lago di Garda e le Dolomiti di Brenta, biosfera Unesco, particolarmente affascinante con i colori del foliage autunnale.  

Il tema è doppio quindi; nelle date del 24, 25, 31 ottobre e 1 novembre, si realizza un palinsesto che unisce appuntamenti nella natura con passeggiate guidate a tema, oltre che la visita del borgo di San Lorenzo in Banale e le sue sette ville, a una road map di ristoranti locali che propongono sfiziosi menu a tema.

GLI APPUNTAMENTI DI CAMMINO SLOW

24, 25, 31 ottobre e 1 novembre ritrovo ore 10.00 Piazza di San Lorenzo in Banale

7 PASSI PER 7 VILLE: Passeggiata guidata tra le ville di San Lorenzo in Banale. Visita alla chiesetta di S. Rocco e Sebastiano, piccolo gioiello d’arte giudicariese affrescata dai pittori Baschenis nel XV secolo, e all’antico affumicatoio della ciuìga

24, 25, 31 ottobre e 1 novembre ritrovo ore 14.30 Piazza di San Lorenzo

UNA VITA IN SALITA: Passeggiata guidata lungo il Sentiero della Ciuìga, fino al borgo di Dorsino dove scoprire i ponti dell’era di Dorsino, simboli di storia e tradizione locale, e visitare la chiesetta di S. Giorgio, tesoro dell’arte di Cristoforo Baschenis. Prenotazioni obbligatorie.

LA CIUÌGA NEL PIATTO !

Gustose proposte menu con ciuìga e prodotti tipici trentini a pranzo e a cena …come ad esempio:

farcia di ciuìga e ricotta nostrana glassati con salsa delicata all’erba cipollina, polenta del Bleggio aromatizzata al caffè e mousse di sedano rapa e ciuìga, taglierini con ciuìga e formaggi di malga, sberlette alla ciuìga, spatzli tricolori con pinoli e speck, tortellone alla ciuìga ripieno di ragù bianco di maiale affumicato e purea di rapa bianca, tagliere rivisitato con fagioli, tortel di patate, formaggio nostrano, zucca al rosmarino e ciuìga del Banale, genzianelle caserecce al ragù di ciuìga, polenta carbonara alla ciuìga accompagnata da capussi conciadi e bocconcini di zucca rostida… Sono solo una parte delle prelibatezze messe in menu dai ristoratori per questa iniziativa: tradizione e un pizzico di innovazione per esperienze che vanno oltre quella culinaria, per divenire incontro con la cultura e la storia  del luogo.

I ristoratori aderenti (coi menu completi sul sito www.visitacomano.it) sono: Agriturismo Il Ritorno , Ristoro Dolomiti Di Brenta, Rifugio Alpenrose, Bar Torcel, Agriturismo Fattoria Athabaska (che, nei due fine settimana, propone anche trekking con lama ed alpaca), Ristorante Nembia , Ristorante Pizzeria Erica (per garantire il posto a tavola e il rispetto delle regole anti-covid la prenotazione è obbligatoria).

Ma c’è di più: la ciuìga la si può anche acquistare per portarne il sapore a casa! È possibile presso la Famiglia Cooperativa Brenta Paganella (Fraz. Berghi, 46 San Lorenzo in Banale tel. 0465 734670), unico produttore ufficiale di ciuìga.

Pacchetto speciale comprensivo di una notte (in garnì, b&b o hotel) a partire da 40€ a persona, con trattamento di pernottamento e prima colazione, comprensivo delle Camminate Slow e della Trentino Guest Card. https://www.visitacomano.it/it/offerte-vacanze/sagra-della-ciuìga-2

Qualche notizia in più sulla ciuìga

Composto da carne suina e rape, il prodotto dall’800 a oggi ha avuto una sua evoluzione. Il salame nasceva allora dagli scarti della carne di maiale (testa, cuore e polmoni) in proporzione del 20% circa. Il resto erano rape cotte tritate. Per dare colore veniva aggiunto il sangue di maiale, ma anche aglio e pepe nero per rendere il sapore piccante, unico e inconfondibile. Le rape venivano coltivate dopo la trebbiatura del grano e maturavano in autunno. Ecco perché la ciuìga veniva tradizionalmente prodotta e affumicata ad inizio inverno, quando il calendario prevedeva il raccolto ma anche l’uccisione del maiale e la lavorazione appunto degli insaccati. La tradizione vuole che il salume, dopo l’affumicatura, si restringesse assumendo una forma strana, quasi fosse una pigna. E proprio ciuìga si chiama la pigna nel dialetto locale. Oggi il recupero della tradizione passa attraverso una nobilitazione del prodotto, invertendo la proporzioni tra carne e rape: 70% di carne suina scelta e il 30% di rape. La ciuìga si può consumare subito dopo l’affumicatura, mentre è ancora fresca.

La sua preparazione è semplicissima: si fa bollire in acqua per circa 15/20 minuti dopo averla bucherellata. Nella tradizione locale la ciuìga cotta è abbinata alla patata lessata (preferibilmente cotta con la buccia) e cicoria tagliata molto finemente.

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