Il Marocco è un mosaico dai tasselli incredibili. E Letizia Gardin li racconta tutti, uno per uno, con la sua penna lieve e raffinata: dal profumo di tè alla menta al fascino delle kasbah, dagli odori di spezie tra i banchi di un suq, al richiamo dei muezzin tra le terrazze delle città imperiali, senza dimenticare l’aroma dell’olio di argan e il rito dell’hammam, l’architettura variopinta dei riad e i mille modi di fare un cous cous. «Il viaggio in Marocco l’ho cercato per anni. Ricordo bene quel numero di National Geographic Traveler e l’articolo che presentava Marrakech come meta alternativa alle capitali europee per Capodanno: una destinazione vicina, economica, con un clima temperato anche a dicembre. Foto coloratissime e una cultura affascinante. Da quel momento ho corteggiato il Marocco a lungo, raccogliendo informazioni e pianificando l’itinerario nella mia testa, con quell’idea fissa di partire a fine anno», scrive la blogger nell’introduzione. Se davvero un Paese è ciò che noi siamo nel momento in cui lo visitiamo, in questo racconto tutte le suggestioni e gli episodi, anche i più banali, sono il Marocco di Letizia, ma anche la più autentica testimonianza che poche cose a questo mondo ci cambiano con la stessa potenza di un viaggio.
Questo testo va anche oltre gli stereotipi e le falsità troppo diffuse, come scrive l’autrice: «Ho letto forum, ho ascoltato gli avvertimenti di conoscenti e sconosciuti, e quasi tutti mi dicevano essenzialmente la stessa cosa: il Marocco è splendido, ma la sua gente… La sua gente è fastidiosa, assillante, truffaldina. Meglio stare attenti. L’ho sentito ripetere così tante volte che il mio primo giorno in Marocco mi sono guardata le spalle come fossi in territorio nemico, rifiutando le gentilezze di chi incrociavo con la paura che potessero avere un secondo fine. Poi ho capito che quelle paure non mi appartenevano, stavo dando retta a opinioni altrui senza vivere la mia esperienza, senza farmi la mia idea. Questa è la storia di un viaggio che ho cercato a lungo, ma forse è nato davvero solo in quel momento, quando ho iniziato a ricambiare i sorrisi che ricevevo e a conoscere le storie delle persone che incontravo. Quando ho capito che il Marocco è meraviglioso ma la sua gente… la sua gente di più».
Sapori, colori, panorami e volti si sposano in un arabesco narrativo di grande forza evocativa e capace di stupire a ogni pagina con testimonianze dirette e inusuali come quando l’autrice racconta cosa ha imparato guidando: «In Marocco la gente cammina velocemente, e cammina di continuo. Stai guidando lontano dai centri abitati, non ricordi di aver visto case per chilometri, eppure c’è sempre qualcuno ai bordi della strada che cammina, a ogni ora. Quando li vedi camminare indossando la djellaba tradizionale, una lunga tunica scura con cappuccio, sembra di veder passeggiare tanti cavalieri Jedi di Star Wars. In Marocco un centro abitato può contare tre case e nient’altro, ma ci sarà comunque una pattuglia della Gendarmerie pronta a rilevare la velocità e rifilare qualche multa. In Marocco si fa car sharing. La gente lavora nei campi e poi attende, paziente, ai lati della strada. Attende che passi un taxi o anche una macchina qualunque e fa l’autostop. Il taxi può essere privato oppure collettivo, i grands taxi trasportano sette persone. Spesso sono vecchie auto che hanno avuto una lunga vita in Europa, prima di rinascere e diventare taxi a sette posti in Marocco». Ecco un libro da portare con sé sulle strade maghrebine o da leggere prima di partire, per essere introdotti nella magia della sua terra e nell’ospitalità della sua gente.
L’Autrice Letizia Gardin.
Il suo blog mangiaviaggiaama.it ha mezzo milione di contatti sul web e su Instagram. Viaggiatrice per scelta, inguaribile ottimista, mette passione in tutto quel che fa. Adora pianificare, nel lavoro come nello studio di una meta, leggere, preparare dolci, immergersi in una serie televisiva, e la domenica pranzare in qualche nuovo ristorante. Viaggia in coppia: con suo marito Mauro, che ha assecondato la sua passione. Mentre programma la partenza successiva, lavora nel mondo della formazione e degli eventi. Si occupa di social marketing e lavora come tour leader. Questo è il suo primo libro.