Nell’anniversario dell’eccidio, il libro “Ti ho sconfitto felce aquilina” di Gianni Rigoni Stern, racconta una storia di rinascita con il progetto della Transumanza della Pace
Il nome di Srebrenica, dall’11 luglio del 1995, si lega in modo indissolubile al massacro di 8.372 civili, perpetrato dalle truppe guidate dal generale Mladić. Si trattò di uno degli eccidi più sanguinosi e violenti del Novecento. Oggi a venticinque anni di distanza la stessa zona intorno a Srebrenica è al centro di una rinascita culturale, civile, umana. Quelli che allora erano bambini, spesso orfani dei genitori, sono oggi giovani impegnati in numerosi progetti imperniati sul territorio e sul recupero di una tradizione agricola e pastorale che ha rischiato di essere completamente cancellata dal conflitto.
La pace che segue una guerra significa anzitutto un lungo lavoro di ricostruzione e tra i costruttori di pace c’è Gianbattista Rigoni Stern, che inizia a vivere la realtà di Srebrenica fin dal 2009, accompagnando in uno dei suoi viaggi la regista Roberta Biagiarelli che da anni si occupa di quelle zone. Rigoni Stern scopre una terra assolutamente simile al suo Altipiano di Asiago ma purtroppo ferma in un’altra epoca, devastata dalla recente strage, e bisognosa di rinascere dal punto di vista economico e sociale. Da qui la decisione dell’autore di iniziare un lavoro paziente: laureato in Scienze Forestali, esperto conoscitore di tutti i pascoli e boschi dell’Altipiano di Asiago, e già autore di diverse pubblicazioni in tema di malghe alpine e caseificazione, mette a disposizione il proprio sapere per educare un mondo contadino, apparentemente disordinato, alle buone pratiche di allevamento. Qui individua la terribile felce aquilina, “un’infestante maledetta che si appropria alla svelta della cotica erbosa e per il bestiame, alla lunga, è pure velenosa”.
La lotta contro questa pianta diventa in realtà metafora di un progetto molto più ampio, la Transumanza della pace, cominciato dalla formazione dei superstiti alle corrette pratiche agricole per arrivare alla costituzione di una nuova mandria bovina di razza Rendena e alla successiva costituzione di una filiera lattiero-casearia. La felce aquilina vinta da Gianbattista Rigoni Stern è il segno di una guerra che devasta e lascia germogliare il suo seme cattivo negli anni a venire, ma che si può estirpare con il lavoro e la relazione.
Questa storia di viaggi, intuizioni, voglia di ricominciare è condensata in un libro, Ti ho sconfitto felce aquilina edito da Comunica Edizioni (€ 15,00, pagine 160) che rappresenta un decennio di vita, cinquantaquattro viaggi e migliaia di strette di mano raccontate in prima persona da Gianni Rigoni Stern, instancabile costruttore di pace.