La verità è che era un genio, ma a volte era anche un po’ stronzo. Ma perché si finiva sempre per perdonarlo?
Il primo incontro con Fellini avviene sul set di 8½, dove la madre di Marina, Caterina Boratto, è stata presa per interpretare la Signora Misteriosa, ruolo che segna il suo ritorno alle scene dopo un lungo periodo di assenza. Subito tra la sedicenne Marina e il regista scatta un’affinità. Benché sia per natura diffidente con gli altri, e ancor più verso una personalità istrionica e sfuggente come quella di Fellini, Marina si lascia affascinare dal mondo del cinema e prende a frequentare il Teatro 5 di Cinecittà. Tra lei e il Maestro nasce un’amicizia controversa e profonda: condividono l’inclinazione verso tutto ciò che è occulto, spirituale, per l’inconscio e la psicoanalisi, per gli oroscopi e il destino. Solo più tardi si scopriranno anche irrimediabilmente diversi, ma al tempo stesso quasi indispensabili l’uno per l’altra.
Marina, che per tutta la vita gli leggerà i tarocchi, promettendogli la fine dei suoi mali, segue da vicino la vita di Fellini e in queste pagine racconta per la prima volta gli anni di 8½ e i successivi, fino alla morte del regista: descrive la vita sul set e le domeniche a Fregene con gli amici, l’amore con Giulietta Masina e quello per la dolcissima Anna Giovannini, la misteriosa amante, i film realizzati e quelli rimasti incompiuti, le difficoltà del regista e dell’uomo, l’angoscia e i demoni che lo tormentavano.
Un libro assolutamente unico, che riporta alla luce un Fellini enigmatico e inafferrabile, sempre diverso, affettuoso e gelido, geniale e meschino al tempo stesso. Ma soprattutto Marina Ceratto, che scrisse il diario di lavorazione del Satyricon e al cinema preferì il giornalismo, ci fa scoprire il dietro le quinte di un Fellini mai visto prima: un amico che sapeva essere terribile e che si doveva saper perdonare, ce ne indica i difetti e, perché no, anche i limiti.
Marina Ceratto Boratto, nata a Torino, è giornalista e scrittrice. Figlia di Armando Ceratto, erede di una ricchissima famiglia di Torino proprietaria di una clinica esclusiva, e dell’attrice Caterina Boratto, ha recitato in I grandi camaleonti di Federico Zardi nel 1964, in Les Femmes di Jean Aurel e in Block-notes di un regista di Fellini nel ruolo della segretaria di edizione. Ha iniziato la sua carriera tenendo una rubrica su Paese Sera e ha collaborato con varie testate – Il Messaggero, Il Mondo, Gente, Epoca, L’Avanti, La Critica sociologica, Cahiers du cinema, Il Sole 24 Ore, Paragone. Ha pubblicato Il “Chi è?” delle donne italiane 1945-1982 (1982), Il battello dei sogni (2007), dedicato alla figura della madre, attrice “riscoperta” da Fellini, e Caterina Boratto. La donna che visse tre volte (2015).