E allora via con un giro del mondo verso mete che da tempo stanno promuovendo attività eco-friendly come le smart city del Qatar o i tour ecosostenibili del Northern Territory in Australia e progetti per proteggere gli spettacolari ecosistemi, la flora e la fauna che li abitano, dagli ambienti alpini della Valle d’Aosta, alle bellissime tartarughe marine dell’Oman così come il mondo sottomarino delle Maldive, o ancora la biodiversità delle riserve dominicane.
Repubblica Dominicana: protezione delle specie endemiche dell’isola
La Repubblica Dominicana è un paradiso naturalistico unico ricco di parchi e lagune, specie animali protette, natura rigogliosa e incontaminata. Grande l’impegno del Ministero dell’Ambiente e di molte associazioni per mappare e proteggere tutte le aree ecologiche nell’isola, la flora e fauna. Il gruppo Jaragua, un’organizzazione non governativa fondata nel 1987, si occupa della salvaguardia delle numerose specie endemiche in via di estinzione sull’isola e della tutela della grande biodiversità, in particolare nel sud ovest all’interno della Riserva della Biosfera Jaragua-Bahoruco-Enriquillo. All’interno del parco si occupano di proteggere molte specie che esistono solo sull’isola di Hispaniola, tra cui tartarughe marine, iguane, solenodonte, la hutia di Hispaniola (tipo di roditore) diablotin (una specie di uccello), la jicotea del sur (una tartaruga d’acqua dolce) o il pappagallo spagnolo. Quest’ultimo ad esempio, data la sua intelligenza e la capacità di imitare il linguaggio umano, spesso viene prelevato dal suo habitat naturale per diventare un animale domestico e per questo è a rischio d’estinzione. Non solo protezione di specie animali ma anche dei più complessi ecosistemi e della flora nel Parco Nazionale della Sierra de Bahoruco dal pericolo di un’espansione agricola aggressiva, causato ad esempio dalle piantagioni di avocado che deforestano l’area. Qui a rischio sono le particolari palme di tipo Cacheo di cui restano pochi esemplari. Nell’area sorge inoltre la splendida Laguna di Oviedo, circondata da lussureggianti mangrovie secolari, boschi di palme, dune e spiagge, uno dei posti migliori per osservare diverse specie di uccelli, con circa 150 varietà segnalate, e per ammirare gruppi di fenicotteri rosa che risiedono sulla laguna. Info: https://www.godominicanrepublic.com/it/
Alla scoperta delle riserve naturali per le tartarughe marine in Oman – Ras Al Jinz
Il Sultanato dell’Oman offre coste dalle acque turchesi e selvagge, deserti di sabbia dorata, oasi verdi e suggestivi tappeti di palme da dattero, aride gole e wadi nel cuore delle aspre montagne.
Il Ministero del Turismo e quello dell’Ambiente sono impegnati attivamente nella tutela dell’ambiente e delle specie a rischio di estinzione, dal momento che gli oceani che circondano l’intero paese ospitano una grande varietà di pesci, delfini, balene e tartarughe marine verdi, considerate tra le specie animali più rare, ma anche coralli ed esemplari protetti di alghe marine.
Una delle riserve naturali più note dell’Oman è Ras Al Jinz, che ogni anno custodisce ed accoglie la tartaruga marina verde, una specie in via d’estinzione, durante la stagione della nidificazione e della schiusa delle uova. Da fine estate fino a novembre sono due i principali siti di cova prediletti da due diverse specie: le embricata, che mettono al mondo i loro piccoli sulla spiaggia di Ras al Jinz; mentre le caretta caretta sull’isola di Masirah, dove ogni anno arrivano in più di 30.000 esemplari. Per visitare l’area protetta di Ras Al Jinz è necessario prenotare con anticipo uno dei due tour (quello serale che termina al tramonto o quello notturno alle prime luci del mattino) a disposizione presso il Ras Al Jinz Scientific Center che si trova all’interno della riserva e promuove attività di turismo responsabile. Info:https://experienceoman.om/it/
Valle d’Aosta: impegno per la salvaguardia dell’ecosistema alpino
La Valle d’Aosta è una Regione green non solo per il forte legame con il suo paesaggio naturalistico, ma anche per le numerose iniziative che la rendono all’avanguardia nella tutela dell’ambiente naturale. Il progetto VIVA, Valle d’Aosta unica per Natura, rappresenta un modo nuovo di tutelare il patrimonio naturale valdostano, che comprende aree naturali protette, siti appartenenti alla rete ecologica Natura 2000 e giardini botanici alpini, habitat di specie animali e botaniche uniche e rare del territorio valdostano, come orchidee, farfalle, l’Aquila reale e il Falco pellegrino. Il progetto ha lo scopo di promuovere una fruizione guidata e consapevole della natura attraverso una promozione basata su principi di eco sostenibilità, nel rispetto delle esigenze di tutela di queste aree. Di grande importanza anche il progetto Alpine Green Experience, che propone un nuovo modo di scoprire il territorio: lanciato in collaborazione con BMW Italia Elettrica, questa iniziativa permette ai turisti, una volta raggiunto l’aeroporto di Torino, di trovare un’auto elettrica messa a disposizione dalla struttura in cui alloggiano e che possono utilizzare per esplorare liberamente la regione, riconsegnandola in aeroporto al momento della partenza. Info:https://www.lovevda.it/it
Smart City in Qatar
Il Qatar è un Paese ispirato dal passato, ma con lo sguardo proiettato al futuro. Nella sua capitale Doha sono già presenti eccellenti esempi di ecosostenibilità come il Msheireb Downtown Doha, il nuovo quartiere della città completamente ridisegnato in chiave eco sorto in quella che era l’antica area commerciale di Doha, che ospita già hotel di lusso, ristoranti e bar. Gli oltre 100 edifici costruiti secondo i principi della bio-edilizia, e certificati Leed, sono ispirati all’architettura tradizionale, ma in chiave moderna e sono dotati delle più avanzate tecnologie green come pannelli solari per la produzione dell’energia elettrica, chilometri e chilometri di fibre ottiche, un sistema sotterraneo per lo smistamento dei rifiuti, tram elettrici. Questo non è l’unico esempio di smart city, in Qatar sta infatti sorgendo Lusail City, un progetto ambizioso, una città 100% sostenibile con grandi spazi verdi, edifici per ospitare uffici, 22 hotel, strutture commerciali per lo sport, porticcioli e quattro esclusive isole per accogliere 200.000 residenti e 170.000 lavoratori. Una vera e propria città del futuro. Info: https://visitqatar.qa/it/
Maldive: un oceano da proteggere
Le Maldive, paradiso e “casa” per molti animali marini e uccelli, sono da sempre impegnate nella salvaguardia del loro delicato ecosistema e nella protezione degli oceani. Nel Paese infatti sono in atto grandi sforzi per la conservazione e la tutela del prezioso ambiente dell’arcipelago. Diverse sono le specie di pesci e uccelli protetti da specifici regolamenti e sono state anche istituite delle zone volte a tutelare i particolari ecosistemi, la ricca biodiversità, le zone umide e le mangrovie, le aree marine, le barriere coralline, le isole e i fondali. Tra queste la Baa Atoll Biosphere Reserve, unica oasi naturale del Paese tutelata dall’UNESCO come riserva mondiale della biosfera, e l’Addu National Park che comprende le wetland di Eydhigali Kilhi e l’area protetta di Koattey nell’isola di Hithadhoo. Numerosi anche i resort che hanno sviluppato propri programmi di eco-sostenibilità come quelli per la protezione e la riabilitazione delle tartarughe marine, o le ricerche sulla rigenerazione delle barriere coralline. Inoltre, vengono effettuati regolarmente incontri educativi per i bambini in età scolare e per la comunità per sensibilizzare la popolazione sul tema dell’ambiente. Info:https://visitmaldives.com/en
Northern Territory: un turismo ecosostenibile
In tutto il Northern Territory la natura è protagonista: dal verde e tropicale Top End al deserto rosso del Red Centre, ogni area di questo vasto territorio è votata alla natura e alla sua salvaguardia. Una natura selvaggia, tropicale e ricca di flora e fauna endemica caratterizza il Kakadu National Park, un parco di 20.000 km2 che ospita 280 specie di uccelli – il terzo di tutte le specie di volatili presenti in Australia – 2.000 diversi tipi di piante e un paesaggio diversificato che muta mentre ci si sposta da un luogo all’altro del parco: dalle mangrovie alla foresta pluviale fino ai billabong coperti di ninfee. Molti sono gli operatori che propongono tour green ed ecosostenibili: da Sea Darwin che organizza escursioni sull’isolotto di Bare Sand Island, al largo della capitale Darwin, per sensibilizzare sulla protezione delle tartarughe, a Venture North, votato all’ecoturismo, che accompagna gli ospiti in aree remote e incontaminate come il parco nazionale Garig Gunak Barlu, preziosa area con accesso limitato a 20 veicoli contemporaneamente. Mentre nel cuore rosso del Northern Territory, si trova l’Earth Sanctuary un incredibile centro educativo che promuove soluzioni di vita sostenibili. Questo “santuario”, 100% carbon neutral, è situato all’interno di una riserva naturale protetta di 100 acri, 15 minuti a sud di Alice Springs. L’obiettivo dell’Earth Sanctuary è motivare e ispirare al cambiamento sociale per un pianeta sostenibile attraverso l’ecoturismo, l’educazione e gli eventi per ampliare la consapevolezza sulla sostenibilità. Info: https://northernterritory.com/it/it
Israele
Nel cuore del deserto del Negev, in Israele, c’è una comunità di circa 500 persone che vive all’insegna dell’ecologia e della tutela del territorio: si tratta del kibbutz Ketura, fondato del 1973 da un gruppo di giovani trasferitisi qui dal Nord America. Il kibbutz, che basa gran parte della sua economia sulla produzione hi-tech di alghe, è parte del Green Kibbutzim Movement e promuove attivamente tra i suoi abitanti uno stile di vita il più ecosostenibile possibile, fondato su un riciclo efficiente dei rifiuti, sull’utilizzo consapevole dell’acqua (pratica fondamentale quando si vive nel deserto) e sull’utilizzo senza sprechi, nella vita di tutti i giorni, di energia pulita. Oltre a investire molto nella sensibilizzazione dei propri cittadini, infatti, Ketura ospita sia il primo impianto fotovoltaico di Israele, esteso su 8 ettari e capace di fornire 4.95MW di corrente, che il più grande, un’enorme distesa di pannelli da 54 ettari e 40MW collegata alla rete elettrica nazionale. Entrambi contribuiranno al raggiungimento di un ambizioso obiettivo per il 2020: soddisfare il 10% del fabbisogno energetico di Israele attraverso fonti rinnovabili. L’energia pulita non è però l’unico pregio di questa piccola oasi nel deserto: Ketura è infatti anche la sede della ong AIES (Arava Institute for Environmental Studies), un centro di ricerca e formazione attivo del 1996 per proteggere, in collaborazione con i Paesi confinanti, i delicati ecosistemi del Negev e del Mar Morto, promuovendo pratiche di agricoltura sostenibile e di sfruttamento consapevole delle risorse idriche. Info: https://it.citiesbreak.com/