La redazione vi consiglia oggi un libro prezioso, appena uscito, scritto da Anna Maria Foli (traduttrice, editor, ricercatrice e viaggiatrice). Ha incontrato abati e madri badesse, priori e superiori conventuali per attingere ai codici medievali della tradizione del cosiddetto «giardino monastico» e ai ricettari della farmacia di San Salvatore a Gerusalemme. E scoprire così che l’interesse per la psicosomatica e la terapia olistica fiorì proprio negli antichi conventi.
Questo libro riunisce secoli di sapienza erboristica nata in seno agli Ordini religiosi, dal Medioevo fino ai nostri giorni. Come spiega l’editore in una nota, il volume non ha fini terapeutici e diagnostici e non può in nessun modo sostituire il parere di un medico o erborista esperto. Le ricette e gli ingredienti dei numerosi preparati descritti, infatti, non sono sempre noti perché il tempo ne ha cancellato le tracce, o – più spesso – perché i monaci che li producono mantengono un grande riserbo; laddove quindi mancano delle informazioni, significa che il segreto che li circonda resiste ancora, gelosamente custodito come patrimonio peculiare irrinunciabile.
All’interno del catalogo di ricette proposte, un posto speciale è accordato alla tradizione francescana: in particolare, la maggior parte dei rimedi proviene dagli archivi della storica farmacia di San Salvatore a Gerusalemme, presso la sede della Custodia francescana di Terra Santa. In un tempo in cui la maggior parte dell’umanità si è allontanata da una vita a contatto con la natura, dirigendosi verso una eccessiva medicalizzazione anche dei più piccoli disturbi fisici, l’autrice ha scelto di farsi raccontare la sapienza erboristica e medica che monaci e frati hanno coltivato fin dai tempi più remoti. Ne è nato un grande prontuario di ricette terapeutiche, tutte naturali.
Un viaggio compiuto è anche nella storia e nella tradizione del Vecchio Continente: come scrive l’autrice nell’introduzione: «Fin dalla loro creazione i monasteri sono stati non soltanto luoghi di preghiera e meditazione, ma anche di operosità e accoglienza. Oltre a radunare uomini dediti all’ascesi e alla contemplazione divina, infatti, spesso offrivano un rifugio temporaneo ai tanti pellegrini e ai viaggiatori di passaggio. Per questo motivo al loro interno si organizzarono centri di assistenza medica, ospizi e ricoveri che inizialmente furono riservati ai pazienti interni al convento, ma che con il tempo si aprirono a utenti esterni rappresentati da poveri, bisognosi e malati. Poco per volta ospitalità monastica e attività ospedaliera vengono quasi a coincidere: non a caso i termini “ospizio” e “ospedale” provengono dalla stessa radice latina hospes, “ospite”. All’interno di queste strutture diventa così necessaria la presenza di figure specializzate in grado di preparare medicamenti naturali destinati a curare disturbi più o meno gravi. Queste persone ricevono gran parte della loro formazione dai confratelli che li hanno preceduti, ma si dedicano anche, più o meno autonomamente, allo studio di testi classici sulle piante officinali e sulla medicina, che spesso sono i monaci stessi a tradurre dal greco o dall’arabo».
La Farmacia di Dio è una guida pratica al riconoscimento delle erbe officinali e al loro uso medicinale, cosmetico, aromatico, dietetico. Di ogni rimedio, la storia, gli aneddoti, le caratteristiche, le proprietà curative, la preparazione e le modalità di utilizzo.
L’Autrice Anna Maria Foli è traduttrice ed editor. Ha pubblicato vari volumi per Piemme, Sperling&Kupfer, Effatò, Edizioni Messaggero Padova, per la maggior parte di carattere spirituale e religioso. Il più recente è Le ricette di suor Mafalda (con suor Mafalda Canevello)