Risveglio a Şanlıurfa, colazione nel nostro hotel Manici ed eccoci pronti a partire per Harran, la città dei profeti, attraversando i paesaggi della Mezzaluna fertile (video). Cosi definì la zona, negli anni Venti, l’archeologo James Henry Breasted nel suo libro Ancient Times – A History of the Early World: “Questa mezzaluna fertile è più o meno semicircolare, col lato aperto che punta a sud, l’estremità occidentale che coincide con l’angolo sud-est del Mediterraneo, il centro che cade direttamente a nord dell’Arabia, e la parte orientale all’estremità nord del Golfo Persico. Si protende come un esercito che punta a sud, con un’ala che si estende lungo la riva orientale del Mediterraneo e l’altra che arriva fino al Golfo Persico, mentre il centro raggiunge le montagne settentrionali. L’ala occidentale termina in Palestina; l’Assiria occupa buona pate del centro; mentre l’estremità dell’ala orientale è Babilonia“
Siamo nella culla della civiltà: tra il 5000 e il 6000 a.C. qui, nella terra compresa tra i due fiumi Tigri ed Eufrate, nacque la prima forma di organizzazione della civiltà umana.
Ad Harran, uno degli insediamenti abitativi più antichi della Mesopotamia settentrionale, troviamo le case a cupola conica (video). Hanno 3000 anni e ricordano un poco i nostri trulli.
È impressionante quanto sia antica questa città. Centro amorreo nel XVIII secolo a. C., famosa per il tempio del dio lunare Sīn, diventò centro aramaico nel IX secolo poi fu annessa all’impero assiro diventando capoluogo di provincia. Harran ebbe grande splendore nella dinastia babilonese quando diventò re Nabonedo che era appunto, di Harran.
La perdita di importanza politica si verifico’ nel periodo dei Persiani e Seleucidi ma conservò la sua importanza logistica tanto che fu teatro della battaglia tra Romani e Parti per poi essere dominata dagli arabi.
Ecco quindi che ad Harran troviamo quello che viene considerato uno dei primi centri scientifico-accademico del mondo, noto come l’università di Harran (video). Qui arrivavano scienziati da tutta la Mesopotamia, per studiare le stelle ma anche la medicina nel luogo in cui un tempo Assiri e Babilonesi veneravano la luna, Sin, simbolo di abbondanza ed eternità
Rientriamo a Şanlıurfa per pranzare presso il Serhan Restaurant (cucina tradizionale) accompagnati dalla Direttrice della Fondazione Palazzo Yildiz, Zeynep Karahan Uslu, dal Sindaco di Sanliurfa Zeynel Abidin Beyazgul, dal Vice Ministro del Ministero della Cultura e del Turismo Ahmet Misbah Demircan e dal Governatore di Sanliurfa, Abdullah Erin
Dopo pranzo partiamo da Harran per il sito Archeologico di Göbeklitepe, il più antico tempio conosciuto al mondo (video). La strada è meravigliosa. La percorriamo pensando che in questi meravigliosi spazi abitarono per secoli i Sumeri, gli Accadidici (Akkad), gli Assiri ed i Babilonesi. In questa terra nacquero le prime città e la scrittura cuneiforme…è un privilegio essere qui…
Eccoci arrivati a Göbekli Tepe (video). Ritrovato nel ’63 da archeologi turchi e statunitensi, è riemerso nel 1995 grazie ai lavori di scavo condotti per venti anni da Klaus Schmidt. E’la scoperta archeologica più importante del secolo, “un assoluto” che sta riscrivendo la storia dell’umanità proprio dove tutto è cominciato: nella mezzaluna fertile della Mesopotamia. Fino ad oggi sono circa 40 le pietre a forma di T portate alla luce: alte sei metri e scolpite con rilievi di animali e motivi geometrici, con il loro enigmatico silenzio ribaltano le consolidate teorie che pongono la nascita dell’agricoltura come causa della sedentarizzazione dell’uomo.
Nel tardo pomeriggio, alle Mura di Beykapı, andiamo all’inaugurazione della Mostra di Fotografia (video) su Göbeklitepe “L’Eredita del Tempo” dei maestri fotografi İzzet Keribar e Francesco Cicconi
Questa volta ceniamo in hotel…
A domani… Ultimo giorno in Mesopotamia