Eccoci pronti a ripartire, con uno splendido sole, per le terre dei Sami.
Abbiamo appena lasciato il delizioso SKAIDI Hotel scelto da Giver Viaggi e Crociere, un gioiellino per i dettagli che vi mostriamo in questo video girato alle due di stanotte sotto un meraviglioso cielo illuminato dal sole di mezzanotte.

Ci incamminiamo oggi in un viaggio nella natura incontaminata nel tentativo di comprendere un po’ della cultura di un popolo straordinario e affascinante, di cui si sa ancora molto poco. Andiamo, per prima cosa, a visitare il Parlamento dei Sami , meravigliosa struttura architettonica sostenibile immersa tra le betulle.

Con Giver Viaggi e Crociere andiamo a scoprire ora le antiche abitazioni sami. A differenza delle tende delle popolazioni asiatiche, le loro hanno una doppia intelaiatura. Due archi di legno disposti secondo due piani verticali e paralleli uniti da tre bastoni orizzontali. Al primo, più in alto, viene appesa la pentola che scende a peso sul fuoco attorno al quale sono riunite le persone, sedute in cerchio lungo la circonferenza della tenda. Sugli altri due bastoni invece vengono appoggiate le pelli di renna che rendono impermeabile la tenda. Per un gioco di temperature, pur essendo aperto in alto, come il Pantheon di Roma, non entrano né pioggia e né neve. Ovviamente, non esistono mobili. Oggi i Sami non vivono più nelle tende ma in case hi-tech.

Spostiamoci ora, con il pullman di Giver Viaggi e Crociere, a Jukkasjärvi per vedere la più antica chiesa di legno del villaggio Sami. Siamo vicino Kiruna, la città più a nord della Svezia, al confine tra la Norvegia e la Finlandia, considerata la capitale della Lapponia svedese.

Sull’altare, il ritratto del patrono della Norvegia, Sant’Olav, noto con il nome di Olav den Hellige (Olaf il Santo) e generalmente raffigurato con i simboli dello scudo, dell’ascia danese e del globo. Fu re di Norvegia dal 1015 al 1028. Durante la sua ultima battaglia fu ucciso dai suoi tre più fedeli servitori che si erano accordati con i sovrani di Svezia e Inghilterra per avere il controllo sul territorio norvegese. Lo uccisero con un colpo al collo, uno sull’addome e uno sulle gambe. Il re fu seppellito dai suoi fedeli soldati in quella che era già allora la città di Trondaim: per evitare persecuzioni, non posero neanche una lapide. Lo lasciarono in una piccola isoletta nel fiume che taglia a metà la città. A distanza di cinque anni, quando le acque politiche si calmarono, i soldati andarono a disseppellirlo e lo trovarono in perfetto stato di conservazione e con le ferite perfettamente rimarginate: uno dei pochissimi miracoli noti in Norvegia. Subito attorno alla sua figura si sviluppò la poesia scaldica, agiografie e saghe e la Norvegia intera si unì attorno al culto del re ucciso che diventò cosi simbolo della Norvegia unita. Per tutti i miracoli a lui attribuiti divenne santo. Sul luogo della sua sepoltura nacque la cattedrale di Nidaros, che ne conserva le reliquie, diventata prima e unica sede arcivescovile in Norvegia. Il 29 luglio è festa nazionale in tutto il Paese, nelle isole Faroe, e in certe province di Svezia e Finlandia (si tiene un pellegrinaggio dal punto in cui Olav fu ucciso fino al santuario di Nidaros, in ricordo del martirio).

La chiesa in legno risale alla metà del ‘700. Rimase tale sino alla Seconda Guerra Mondiale, quando l’esercito tedesco, in ritirata, bruciò tutto per ordine di Berlino. Qui tutte le case erano in legno e quindi fu facile distruggere tutto, compreso la chiesa. Quella che vediamo ora risale alla seconda metà del Novecento ed è una ricostruzione della chiesa originaria.


I Sami sono protestanti luterani- motivo per cui in questa chiesa non ci sono dipinti, ori e sfarzi: alle pareti ci sono i numeri dei salmi e non i quadri. La loro religione è ricca delle tracce sciamaniche che sono all’origine dell’identità Sami. Dopo il battesimo, ogni sami riceve un secondo battesimo con un nome che viene rivelato alla madre in sogno. La madrina dona un amuleto in rame che viene usato durante la cerimonia e posto sotto il braccio del neonato se è maschio, sul petto se è una bambina. E’una cerimonia di consacrazione alla dea creatrice. Se il bambino o la bambina avrà problemi di crescita, la cerimonia sarà ripetuta: pensano che le anime dei defunti vogliano tornare a vivere e saranno loro a dare il nome al bambino. Quando un bambino nasce, i sami, per sapere che tipo di persona sarà, cantano il jojk, un canto antico e senza musica, modulato sulle melodie del vento e del silenzio nella tundra.

Accanto alla chiesa c’è il piccolo cimitero. Notiamo che le lapidi sono molto vicine: in Norvegia, essendo presente il permafrost cioè lo strato di ghiaccio sotto lo strato superficiale della terra, seppellire i morti voleva dire ritrovarli come erano stati lasciati quindi in tutto il Nord della Norvegia il rituale normalmente seguito è la cremazione: le ceneri sono spesso nelle case, non nel cimitero. Per questo le lapidi sono cosi vicine.

Chilometri e chilometri attraversando un oceano di betulle norvegesi senza quasi mai incontrare un’automobile. Il pullman di Giver Viaggi e Crociereprocede tra il verde. Un colore eccezionale acceso, una tonalità unica: siamo dentro la tundra alpina finno-scandinava, ecoregione della ecozona paleartica. Enorme: circa 243.200 km² lungo la penisola scandinava. Siamo nell’altopiano del Finnmark interno, un paradiso di caccia e pesca. È qui che su trova l’orizzonte più ampio. E’un paesaggio quasi mistico, che crea dentro vuoti e distensione pari all’estensione delle betulle dalla corteccia bianca, simbolo di purezza e castità: per i Celti questo albero rappresentava l’inizio di un nuovo ciclo vitale ( il nuovo anno celtico iniziava il primo giorno di Novembre, in seguito alle celebrazioni di Samhain, cioè Allhallows o Hallowe’en). La betulla bianca era considerata la protettrice e la guida spirituale di ogni nuova partenza, fisica o spirituale. Ed è forse per questo che un viaggio nella Lapponia norvegese corrisponde ad un periodo di relax necessario in determinate fasi di vita.


Attraversiamo il confine della Finlandia, che è un’ora avanti, per poi rientrare subito in Norvegia. Divertente vedere l’orologio che va su e giù e gli operatori telefonici che mandami messaggi a go go per dare il benvenuto di qua e di là. Chicche del venerdì pomeriggio con Giver Viaggi e Crociere


Il navigatore dice che è impossibile trovare un luogo nelle vicinanze…intanto in Finlandia troviamo i prezzi in euro
… E in mezzo scorre il fiume…confine orografico. Christian, tour leader di
Giver Viaggi e Crociere ci avvisa del fatto che tra poco squilleranno tutti i cellulari: sono le compagnie telefoniche che avvisano “Benvenuti in Finlandia, Benvenuti in Svezia…” divertente…

Al confine tra Norvegia e Finlandia (foto AM De Luca)

Rientriamo in Norvegia… Rieccoci al confine…tra poco ricompariranno i fiordi… Diretti a cena…


(foto AM De Luca)


Stanotte dormiamo qua con Giver Viaggi e Crociere
Una buona birra artica ci aiuterà a conciliare il sonno, difficile dato che è sempre giorno


Nonostante siano quasi le due di notte il cielo è a giorno, illuminato dal sole di mezzanotte. A nord del circolo polare artico le giornate durano all’infinito perché il sole resta sempre sopra l’orizzonte, di giorno come di notte. È normale per chi vive qui, ed anche per noi che ci siamo per pochi giorni, vivere a mezzanotte come a mezzogiorno. Puoi trovare persone che tagliano il prato o prendono il caffè anche ora. Più a nord si va più dura il sole di mezzanotte. A Bodo dura 35 giorni, dal 4 giugno al 7 luglio, a Capo Nord 79 giorni dal 14 maggio al 29 luglio

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