INAUGURAZIONE: venerdì 12 luglio ore 18, alla presenza degli artisti
Droni, Facebook, iPhone, sorveglianza, impianti eolici e solari – sono i benvenutio semplicemente interferiscono nelle nostre vite? L’Interferenza con la tecnologia moderna comporta implicazioni etiche e morali per quanto riguarda la violazione della privacy nell’ambito della nostra sfera umana. Pochi artisti hanno affrontato questo tema attraverso l’arte:presso la chiesa sconsacrata di San Pietro in Atrio a Como,sono stati invitati a presentare le proprie opere 7 artisti internazionali,che hanno indagato l’impatto della tecnologia moderna.
Dal 12 luglio al 4 agosto a Como, presso la ex Chiesa di San Pietro in Atrio, si terrà la mostra di arte contemporanea “INTERFERENCE”: 7 artisti internazionali con oltre 20 opere (alcune appositamente realizzate per la mostra) per portare le proprie riflessioni sull’interferenza che le tecnologie moderne hanno nella nostra vita.
Un tema su cui gli artisti si confrontano raramente ma che richiama importanti e urgenti riflessioni: le grandi innovazioni tecnologiche degli ultimi 10 anni hanno infatti cambiato sempre più il modo in cui gli essere umani comunicano tra loro. Ma, oltre ad averci fatto sviluppare nuovi comportamenti, queste tecnologie ci fanno svelare e condividere una quantità sempre crescente di informazioni su chi siamo, cosa facciamo e quando lo facciamo. Come si inseriscono queste innovazioni nella vita di ognuno di noi? Ci ostacolano o sono utili? L‘interferenza delle tecnologie moderne suscita implicazioni etiche e morali riguardo alla violazione della privacy della nostra sfera umana.
La stessa sede della mostra (una ex chiesa) ricopre un importante ruolo simbolico: un tempo rappresentava il luogo di riferimento in cui persone e comunità, in carne ed ossa, si incontravano e comunicavano. Roberta Gonella, curatrice della mostra e fondatrice di Visionary Art Trends con sede a Zurigo, commenta: “Nel corso dei secoli, la chiesa ha rappresentato il modo dell‘umanità per comunicare alla sua gente. Ora quella forma di comunicazione molto umana è minacciata dalla nostra era tecnologica. Quale luogo è più adatto quindi per organizzare una mostra incentrata su questo confronto, se non questa bella chiesa di Como?”.
Informazioni
Mostra “Interference”
ex Chiesa di San Pietro in Atrio, Via Odescalchi 3, Como
dal 12 luglio al 4 agosto 2019
Orari di apertura: dal martedì al venerdì e la domenica 11.00-19.00 – sabato 11.00-22.00. Lunedì chiuso
Contatti: info@visionaryarttrends.com – Telefono: (+39) 031 41.20.348; (+39) 347 26.35.047
INGRESSO LIBERO
Sette gli artisti internazionali chiamati ad esporre le loro opere:
Sheila Elias
Sebbene la tecnologia la aiuti a creare e a sviluppare le tecniche, nella vita di tutti i giorni può risultare molto invadente. Siamo noi a invitare la tecnologia ad essere tale; siamo noi ad averla resa indispensabile. La sua visione in merito al concetto di “Vigilance” (opere d’arte in mostra) denota una certa prudenza rispetto all’abuso della tecnologia nella nostra quotidianità.
Andres Levin
Ha creato molteplici colonne sonore appositamente per la mostra, presentando diverse ambientazioni di interferenza basate sull’idea di telefonate provenienti da tutto il mondo.
Fabrizio Bellanca
Le sue raffigurazioni “The Sentinel”, “Under control” e “The New Trinity” pongono l’attenzione sulle telecamere di sorveglianza e sull’arrivo di droni in città. Ogni cosa che facciamo si trova in una scia di luce: diamo il nostro consenso per essere monitorati, sia in città sia sul web. Viviamo con l’illusione che questi dispositivi siano utili e solo alla fine ci rendiamo conto di essere solo dei numeri…di carte di credito.
Hongtao Zhou
Per la mostra Hongtao Zhou utilizza la tecnologia della stampa 3D al fine di suscitare interrogativi in merito a vista, conoscenza, informazione e nozione del tempo in relazione all’esperienza umana. Zhou costruisce Textscapes di varie città di tutto il mondo, manipolando il testo per trasformarlo in scenari urbani di dense metropoli come Shanghai, New York e Milano.
Duvier del Dago
Le vere protagoniste della mostra sono tre scatole: una con il ritratto di Adamo ed Eva sdraiati, una con un uomo, un’aquila e un drone, l’ultima raffigurante una lucciola e un drone. Il progetto Adán y Eva (Adamo ed Eva) affronta il tema della conservazione della specie umana e della necessità del genere umano di tornare allo stato primordiale in un’era in cui le nuove tecnologie e i mezzi di comunicazione minacciano l’integrità e l’intimità dell’uomo e della natura. Le installazioni rientrano nelle serie Standby, in cui utilizza rappresentazioni di droni civili e militari per raffigurare l’accelerata diluizione dell’umanità.
Nicholas Berdysheff
Per la mostra Berdysheff esamina le complessità dei moderni sistemi di sorveglianza, concentrandosi soprattutto sulla fotografia e sui mezzi di comunicazione visiva. Il suo lavoro presentato alla mostra (un video e una stampa) affronta temi che spaziano dalle tecnologie utilizzate da enti governativi e regolatori per pratiche quotidiane di sorveglianza che sono divenute parte integrante delle nostre vite, soprattutto nei social media. La domanda è: come possono l’arte contemporanea e la teoria dei media contribuire a una migliore comprensione della nostra società moderna della sorveglianza?
Julio Figueroa Beltran
Julio Figueroa Beltran, tramite il suo lavoro, esplora il tema generale del rapporto tra l’uomo e l’ambiente. I soggetti raffigurati nei suoi dipinti, rivelano tracce di incontri contradditori di realtà lontane. Per la mostra “Interference”, Figueroa Beltran ha creato una serie di tre dipinti che affrontano il concetto della sorveglianza e dell’intrusione, qualche volta celate dalla bellezza della scena rappresentata.