Isola Design District, Atelier KONDAKJI, (via Antonio Civerchio
2, Milano)
Si è conclusa ieri – domenica 14 aprile – alla presenza degli artisti Massimo Usai, Alice Valenti e Andrea Buglisi, la prima presenta alla Milan Design Week di Timelam, azienda siciliana, nata da un’idea di Biagio Corifeo, Ceo dell’azienda, che ha sviluppato una lavorazione innovativa per il trattamento e la decorazione manuale e serigrafica con colori ceramici per Laminam, materiale di ultima generazione, utilizzato per top da cucina, rivestimenti interni e pareti ventilate. La sfida dell’azienda è stata di realizzare oggetti di piccole dimensioni arricchiti da texture e decori che mantenessero le stesse caratteristiche dei grandi formati, ossia, l’antigraffio, la resistenza ai raggi ultravioletti e all’usura, l’a-tossicità, la leggerezza e la praticità. Ogni oggetto è in sé unico e versatile, dialoga e si lascia contaminare da altri materiali diventando parte degli scenari dei vari ambienti della casa.
È nello spazio dell’Atelier KONDAKJI, nel cuore dell’Isola Design District che, dal 9 al 14 aprile 2019, Timelam ha presentato a giornalisti, addetti ai lavori e pubblico vario, “Mythological”, collezione di piatti, orologio, lampade, tavoli indoor e outdoor in legno, laminam e ferro disegnati da Andrea Branciforti – designer, CEO dello studio e laboratorio Improntabarre – che, come suggerisce lo stesso titolo, si rifà a miti e leggende del mondo classico.
Gorgon è la serie di piatti in laminam. Le Gorgoni erano tre sorelle, Steno, Euriale e Medusa che rappresentavano rispettivamente la perversione sessuale, morale e intellettuale. Il mito narra che Perseo, avendo ricevuto l’ordine di consegnare la testa di Medusa a Polidette, signore dell’isola di Serifo, volò, armato, contro le Gorgoni e mentre erano addormentate, tagliò la testa a Medusa che donò alla dea Atena, la quale la fissò al centro del proprio scudo per terrorizzare i nemici. TuncUs è un orologio in legno con innesto in pietra lavica, che idealmente si rifà all’attitudine tipica dei bambini di trasformare in “gioco” qualunque oggetto. Glare (bagliore) è la linea di lampade a sospensione in laminamchesi rifà all’iconografia tantrica e ai quattro elementi naturali: Aer, Ignis, Terra, Aqua. Kyma, (onda) sono tavoli indoor e outdoor con struttura in ferro naturale cromato oro interamente sagomata a mano e top in laminam. Kiosk si rifà alle edicole votive, forme di arte popolare ed espressione di un’antica religiosità in cui custodire immagini sacre o icone. Vetrine di culto popolare che dalle vie cittadine si spostano all’interno della nostra casa per diventare tabernacolo di nuovi oggetti di culto.
Sempre nello spazio dell’Atelier KONDAKJI, è stata molto apprezzata l’installazione SALIGIA acronimo, usato anche da Boccaccio, dato dall’unione delle prime lettere dei sette peccati capitali (superbia, avarizia, lussuria, ira, gola, invidia, accidia). Timelam ha invitato sette artisti – Andrea Buglisi, Demetrio Di Grado, Giovanni Robustelli, Massimiliano Usai, Alice Valenti, Teddy, Willow -a interpretare, attraverso la loro visione contemporanea e personale il piano in laminam nero della serie Kiosk. In questo modo le vetrine di culto popolare si spostano dalle vie cittadine all’interno delle nostre case per diventare tabernacoli dei nostri nuovi oggetti di culto. Oggetti contemporanei o visioni di una società che ha trasformato in icone quelli che un tempo erano chiamati peccati? Aristotele sosteneva che “ogni buona qualità portata agli estremi può condurre al peccato” e ogni artista oltre ad aver interpretato un “peccato” ha scelto una frase per sintetizzarlo.
Aggiornare, studiare, identificare, facilitare, valorizzare, accelerare, personalizzare, progettare: sono i verbi che meglio caratterizzano le azioni svolte quotidianamente da tutto il team di Timelam, azienda simbolo di un made in sicily di elevata qualità e professionalità, sempre al passo con i tempi e con le richieste del mercato.
ANDREA BUGLISI, Palermo 1974
Vive e lavora a Palermo.
Si diploma in Decorazione all’Accademia di Belle Arti nel 1998 con una tesi sulla Street Art. Attualmente, insegna discipline pittoriche al Liceo Artistico E.Catalano di Palermo. Artista attivo dal 1996, si occupa principalmente di Pittura, con particolare attenzione alle contaminazioni e ibridazioni con altri media espressivi. Descrive la sua ricerca come: «una specie di trappola visiva. Tendo ad attirare l’osservatore con immagini accattivanti sotto il profilo cromatico e compositivo che strizzano l’occhio al design e all’advertising. Ad uno strato più profondo di lettura si scorge però qualcosa di inquieto che, attraverso il binario privilegiato dell’ironia, veicola un messaggio critico nei confronti della società con le sue convenzioni e nevrosi collettive». Le opere di Andrea Buglisi sono state presentate in mostre personali e collettive in Italia e all’estero. (Riso, Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia, Mart museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Galleria Regionale Palazzo Bellomo di Siracusa, Stadtgalerie di Kiel, Museum Kunstpalast di Düsseldorf, Biennale di Venezia etc.)
Scheda tecnica
Andrea Buglisi, Palermo, 1974
Vive e lavora a Palermo
Da Ubi Consistam (The Fist Paradox), 2019
tecnica: acrilico e gessetto su laminam
dimensioni: cm 40 x 60 cm
peccato capitale: Invidia
L’invidia nuoce gravemente alla salute. Di se stessi.
La lastra nera di laminam ha subito ricordato all’artista una lavagna, per questo ha pensato a un intervento minimale che ne lasciasse trasparire gran parte della superficie e che ne esaltasse la qualità tattile e visiva del materiale. Si è ispirato al vecchio gioco dell’impiccato al quale tutti abbiamo giocato da piccoli, proprio sulla lavagna di scuola, durante le pause tra le lezioni. La parola da indovinare in questo caso è INVIDIA, il peccato capitale che ha scelto di affrontare e interpretare in senso artistico. Ha immaginato l’invidioso come colui che distrugge la propria vita corroso da sentimenti nefasti. Il patibolo è dipinto in acrilico. Il resto del disegno è a gessetto bianco pertanto si può cancellare e riscrivere più volte, in un continuo gioco interattivo dove si possono indovinare solo parole di sei lettere.
DEMETRIO DI GRADO, Palermo, 1976
Vive e lavora a Palermo.
Dopo un trascorso nella
cultura Hip Hop (dal 1994 al 2000), si dedica alla pittura. Nel 2012,
fonda ManSourcing, associazione volta a promuovere l’arte in tutte le sue
declinazioni possibili. É così che inizia
un percorso ricco di collaborazioni con artisti della scena nazionale e
internazionale, coinvolti in mostre, progetti di street art e festival.
Nel 2016, rivoluziona la sua idea di fare arte:
affascinato, da sempre, dalla tecnica dei
collage, inizia a tagliare, incollare, assemblare immagini e suggestioni,
fermando sulla carta i suoi sogni e i suoi pensieri in un viaggio intimo tra
coscienza e istinto. I suoi collage –
realizzati con ritagli di riviste pubblicate tra gli anni ’20 e gli anni ’50
che cerca con piglio da archeologo – nascono dal suo desiderio di esprimersi
attraverso immagini evocative di un periodo storico ormai lontano, denso di
poesia e nostalgia. Le scene che rappresenta
nei suoi lavori rievocano gli anni della guerra ma anche quelli della
rinascita. La figura umana è sempre al
centro: volti pieni di sofferenza ma anche di un’estrema voglia di vivere e di
riscattarsi. Uomini, donne, bambini,
ognuno di loro reca un messaggio, scorre nel tempo fino a raggiungere il nostro
contraddittorio presente. E, infine, una frase sugli occhi chiude il senso,
lancia una provocazione, propone una riflessione. Occhi che parlano è, infatti, la sua firma. “Vintagepop”: è così che Di Grado definisce il suo
lavoro. Un collage anche questo:
assemblaggio di epoche, in un periodo storico in cui il digitale è sempre più
veloce e la frenesia divora, l’analogico diventa per lui un’esigenza per
fermarsi, nei suoi “ritagli di tempo”.
Scheda tecnica
Demetrio Di Grado, Palermo 1976
Vive e lavora a Palermo
Compiaciuta squisitezza 2019
tecnica: collage analogico e spray paint su laminam
dimensioni: cm 40 x 60 cm
peccato capitale: Gola
La gola è un vizio che non finisce
mai, ed è quel vizio che cresce sempre quanto più l’uomo invecchia.
(Carlo Goldoni)
Gola e avidità convivono in questo lavoro in cui una figura femminile consuma un pasto costituito da pietre preziosi. I beni di lusso e il consumismo ci hanno proprio presi per la gola, mischiandosi e alle volte sostituendosi ai nostri bisogni primari. Cosa ci rende davvero sazi? Cosa ci alimenta? Di cosa non riusciamo davvero a fare a meno?
GIOVANNI ROBUSTELLI, Vittoria (RG) 1980
Vive e lavora a Vittoria (RG)
Dopo gli studi in Storia dell’Arte, Conservazione dei Beni Culturali e Storia dell’Arte Contemporanea all’Università degli Studi di Genova, si dedica completamente alla produzione artistica attraverso varie tecniche: grafite, olio, acquerello e… penna a sfera con cui realizza opere anche di grande formato senza alcun bozzetto preparatorio. Le sue opere oltre a far parte di prestigiose collezioni private e pubbliche, sono state esposte in diverse gallerie Italiane (anche in collettive allestite con opere di importanti artisti contemporanei e moderni). Dal 2009 con lo Spazio Papel di Milano ha avviato una stretta collaborazione, realizzando numerose mostre personali e pubblicazioni di opere grafiche, di libri e cataloghi. Dal 2015 collabora anche con Galleria Lo Magno a Modica e Soquadro a Ragusa. Nel mese di giugno 2015 la città di Napoli gli ha dedicato una Mostra personale esponendo 40 suoi lavori nella prestigiosa cornice di Castel dell’Ovo. La sua versatilità artistica e tecnica gli permette di portare avanti un profondo studio “linguistico” sul segno inteso come significante e quindi sul suo rapporto di valore tra rappresentazione e simbologia, tra astrazione e svuotamento di coscienza. Questo studio è particolarmente esplicativo durante le sue performance live sul palcoscenico, in relazione sinestetica con importanti musicisti tra cui: Francesco Cafiso, Giovanni Caccamo e i Radiodervish. Fra i suoi ultimi progetti il coinvolgimento artistico nello spettacolo multimediale “Corto Maltese – conversazione con Irene”, ideato e scritto da Marco Steiner e che vede insieme a lui altri protagonisti come Francesco Cafiso, Marco D’Anna e Vincenzo Cascone.
Scheda tecnica
Giovanni Robustelli, Vittoria (RG) 1980
Vive e lavora a Vittoria
Lussuria, 2019
tecnica: collage su laminam
dimensioni: cm 40 x 60 cm
peccato capitale: Lussuria
La voglia della voglia.
Rimanendo fedele all’idea di evocare, attraverso le fattezze di questo oggetto, le edicole votive, Robustelli si rifà all’iconografia sacra, in particolare, a quella mariana, ispirandosi per il suo soggetto femminile alla Madonna della Misericordia. La Lussuria viene quasi sacralizzata, divenendo una sorta di icona del piacere da venerare e onorare quotidianamente.
TEDDY
Classe 1971 ma non è importante, in quell’anno però sono morti Louis Armstrong, Jim Morrison e Coco Chanel. Anno caldo, così dicono… e poi… ci sono state le brigate rosse con il loro primo attentato… che palle! La cosa che ritengo interessante accaduta nel 1971 è la passeggiata sulla luna dei tre astronauti americani, molto rilassante. Lavoro…si chiaro ma con calma… e collaboro con altri… se vengono a trovarmi. Vedo gente… quando esco mi capita… faccio qualcosa…non sempre però. Scrivere e presentarsi è noioso.
Ricorda, comunque, che uno sbadiglio ci seppellirà tutti.
Ciao.
Scheda tecnica
Teddy, 1971
Titolo opera (assente): Uno sbadiglio ci seppellirà tutti
tecnica: textur con colori ceramici a bassa temperatura su laminam
dimensioni: cm 40 x 60 cm
peccato capitale: Accidia
Io non studio. Io non lavoro. Io non navigo nel web.
Io non vado al cinema. Io non vado in palestra. Io sto bene.
Massimiliano Usai, Bologna 1976
Vive e lavora a Bologna
Massimiliano Usai nasce nel 1976 a Bologna, dove nel 2005 si laurea in urbanistica contemporanea presso il Dams. Lavora nei primi anni 2000 come sarto con il marchio indipendente “Quémas” . Dal 2005 è designer di gioielli, borse e vari accessori per alcune case di moda e marchi come Moschino, Ferré, Etro, Armani, Versace, Cavalli, Louboutin. Come musicista ha curato e cura gli arrangiamenti del cantautore Roberto Vitale. Da alcuni anni, si occupa di arti visive: dal 2017 con la consulenza della curatrice e storica dell’arte Eleonora Frattarolo. Nel 2017, partecipa al Festival delle arti Ar(t)cevia presso Jesi e a Dialogica, a cura di Francesco Piazza presso il Museo Bellomo di Ortigia, che ha acquisito un suo Trittico; nel 2018, partecipa a Paratissima e a un evento off di Art city a Bologna. Nel 2018, presenta due personali a Palermo e Catania “Flowers and Bodies” a cura di E.Frattarolo e F.Piazza. Da quest’anno, fa parte di “L’ArieteLab” spin-off della Galleria Ariete artecontemporanea di Bologna dove, recentemente, ha esposto un progetto a cura di E.Frattarolo.
Scheda tecnica
Massimiliano Usai, Bologna 1976
Vive e lavora a Bologna
Da Ubi Consistam (The Fist Paradox), 2019
tecnica: mista su laminam
dimensioni: cm 40 x 60 cm
peccato capitale: Ira
Datemi un punto di appoggio e distruggerò il creato.
Cosa succede quando il motore delle nostre azioni è la rabbia? La forza brutale, oltre ad essere riconosciuta come distruttiva, può essere portatrice di bellezza? Esiste un conforto nell’ira? Da Ubi Consistam – The Fist Paradox è un lavoro ispirato al principio delle leve di Archimede da Siracusa, tanto che la frase scelta è una rivisitazione della celebre frase del grande matematico. La ricerca dell’equilibrio può risiedere, talvolta, in una spinta violenta il cui unico scopo è la detonazione dell’ordine precostituito come un pugno incisivo pronto a colpire una natura morta, armoniosa e decadente.
Alice Valenti, Catania, 1975
Vive e lavora a Catania
Pittrice, artigiana, ricercatrice della tradizione figurativa e iconografica popolare siciliana.
Laureata a Pisa in Conservazione dei Beni Culturali, compie il suo apprendistato pittorico nella bottega di carretti siciliani del Maestro Domenico di Mauro ad Aci Sant’Antonio. Negli anni approfondisce i molteplici aspetti dell’arte popolare per approdare a una personale e ironica interpretazione del folklore e dei temi tradizionali siciliani. Ha al suo attivo numerose collaborazioni nel campo dell’arredamento, della moda e del design, tra cui la realizzazione dei Frigoriferi d’Arte Smeg – D&G. Per il terzo anno consecutivo è autrice dell’etichetta Averna Magnum Limited Edition di cui è testimonial in occasione dell’evento celebrativo svoltosi a Palermo nel 2018 per festeggiare 150 anni dell’amaro. Vive e lavora in una casa-laboratorio nel centro storico di Catania.
Scheda tecnica
Alice Valenti, Catania 1975
Vive e lavora a Catania
Er più, 2019
tecnica: smalti sintetici su laminam
dimensioni: cm 40 x 60 cm
peccato capitale: Superbia
Io me ne frego e annaffio il mio ego
Il superbo è colui che ostenta la propria reale o presunta superiorità disprezzando gli altri e nella mia visione l’ho rappresentato attraverso un bambino che è inesperto e ignorante per antonomasia, nell’atto di urinare beffardamente in piedi sulla palla del mondo. Ha in testa una corona e un mantello da supereroe. Mai come adesso penso che questo vizio sia attuale diffuso perché l’arroganza viene considerata una dote per emergere e spesso i genitori sono gli artefici della superbia dei loro figli.
WILLOW, Milano, 1978
Vive e lavora a Milano
Willow, all’anagrafe Filippo Bruno, è nato nel 1978 a Milano e si è diplomato presso la Scuola del Fumetto e Illustrazione di Milano nel 2000. Ha collaborato con case editrici, agenzie pubblicitarie e aziende produttrici di gadgets e articoli da collezione e design. Affermatosi nel panorama artistico italiano con lo pseudonimo Willow, realizza opere in pieno stile neopop collaborando con gallerie d’arte e aziende di design in Italia e all’estero.
Scheda tecnica
WILLOW, Milano 1978
Vive e lavora a Milano
Il miserabile, 2019
tecnica: smalto su laminam
dimensioni: cm 40 x 60 cm
peccato capitale: Avarizia
L’avarizia è sicuramente uno dei sintomi più attendibili di una profonda infelicità.
L’artista attribuisce all’Avarizia il colore arancione e identifica il primo dei peccati capitali con un piccolo personaggio arancione, appunto, confinato nell’angolo in basso a destra dell’opera. Un alone nero lo avvolge racchiudendo tutti i suoi averi, come fosse un guscio in cui proteggere il proprio benessere, psichico e materiale, da possibili attacchi e interazioni esterne. Nella sua bolla nera però, lontano da quella folla colorata, chiassosa e felice, il piccolo avaro scopre la profonda infelicità. Perché nessun sentimento, nessun bene e nessuna ricchezza è reale se non condivisa con altri.
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COMPANY PROFILE
TIMELAM
È il nuovo brand del gruppo Iblea Mosaici, azienda specializzata da venti anni nella lavorazione di materiale marmoreo e ceramica di grandi formati attraverso l’utilizzo di macchinari a controllo numerico. L’idea è di Biagio Corifeo, cuore pulsante dell’azienda madre che ha pensato a una visione innovativa e di design per il nuovo prodotto ceramico laminam.
Una nuova dimensione, quindi, nell’utilizzo di questo materiale, da lavorare con sapienza e capacità artigiana per creare manufatti di altissima qualità in collaborazione con designer e artisti. Ogni oggetto è in sé unico e versatile, dialoga e si lascia contaminare da altri materiali diventando parte degli scenari dei vari ambienti della casa.
IBLEA MOSAICI
Nasce nel 2012 come azienda specializzata nella lavorazione di materiale marmoreo e di ceramica di grandi formati attraverso l’utilizzo di sofisticati macchinari a controllo numerico che garantiscono margini di errore pari a 0,05%.
Una lavorazione altamente specializzata e di grande qualità artigianale che ha saputo diventare punto di riferimento per architetti e designer attraverso la realizzazione di elementi di arredo su misura. L’azienda si è da subito affermata come una delle migliori della Sicilia e insignita di riconoscimenti anche a livello internazionale.
ANDREA BRANCIFORTI | DESIGNER | ART DIRECTOR
Ceo di Improntabarre, studio e laboratorio di design, ideato nel 2004, oggi, collabora con una rete di artigiani per la produzione di manufatti di altissima qualità. Selezionato dall’Osservatorio permanente del design ADI per la pubblicazione sull’ADI Design Index 2015 con il progetto Urban design for tile. È docente del corso La Cultura del design presso Harim|Accademia Euromediterranea e componete della commissione tematica ADI Handmade in Italy. Ha collaborato a installazioni e progetti con Ugo La Pietra, Farm Cultural Park, Fuorisalmone, Accademia Abadir, Accademia Harim, Studio Martinelli Venezia, Moak, Pietracolata, Timelam. Crea oggetti curiosi che cercano di cogliere l’attimo di una società sempre di corsa, utilizzando e innovando materiali antichi, lavorati anche con strumenti e tecniche artigianali.