E’la testimonianza di un padre che ha deciso di essere presente alla nascita ed alla crescita della propria figlia e di farlo insieme alla madre, in contrapposizione alla generazione precedente dei papà che erano presenti solo a metà. Il libro, pubblicato dalla Baldini & Castoldi, racconta le fasi della gravidanza, della nascita e dei momenti successivi, delle preoccupazioni, dei dubbi sulle cose da fare per crescere un piccolo, indifeso esserino che ha bisogno per la sua sopravvivenza.
«Gli uomini non parlano mai tra loro, nemmeno quando diventano padri e le loro emozioni li travolgono lasciandoli come mosconi alla deriva. Anche i miei amici maschi, diventati papà molti anni prima di me, sono stati omertosi. Hanno lesinato con le descrizioni e con le esperienze personali. Hanno detto solo «Tu di’ sempre sì» oppure «Verso i due anni ricominci a vivere», ma hanno omesso i particolari che sono tutto.
Da sempre gli uomini si sono accoppiati quando lo comandavano i loro ormoni e non erano le femmine a deciderlo. Questo fino a pochi decenni fa, fai anche un secolo. Oggi invece diventi papà prima ancora di scopare.
Sarò un padre nuovo, mi sono detto, un padre presente, una semi-Madre. Diventando un papà iper-presente sarei stato l’avanguardia di una selezionata schiera di combattenti che cambiano la storia, uomini con tutte le risorse, felici mamme e rigorosi papà. Ma sbagliavo. I maschi sono stati cattivi con me rinunciando alla condivisione delle loro esperienze, unico strumento di crescita dell’Umanità, e io ho deciso che devo rompere la catena che, di generazione in generazione, obbliga tutti a ripetere gli errori di chi è nato e morto prima di te, e quindi svelerò quello che i futuri padri devono sapere. Sono passati due anni da quando è nata Margherita ed è arrivato il momento di dire quello che gli uomini non dicono.»
E’un libro che fa riflettere sul ruolo di essere padre. D’Andrea – già autore su Facebook delle avventure di Gatto morto – mette a nudo le proprie emozioni, le proprie esperienze personali, il voler essere un padre nuovo, un padre presente, attento alle varie fasi di crescita della propria figla e di voler dire tutto quello che gli uomini, diventando padri, non dicono. Il libro è una sorta di manifesto per la liberazione dei padri, spesso chiusi dalle stesse donne in concetti stereotipati. Qui siamo invece di fronte ad un padre che cambia i pannolini, un papà che cura i figli come la madre, considerando ciò un fatto normale e non qualcosa di straordinario. E’questo un libro interessante, consigliato da leggere per i nostri lettori.
Stefano D’Andrea dopo aver vissuto a Roma e a Bologna, ed essersi innamorato di New York, torna a Milano e la fa finalmente casa propria cercando di conoscerla un umano alla volta. Scrittore, animale social, ex sociopatico, storyteller da palcoscenico, cestista e milanista è anche odiatore professionale di alcuni selezionati moralisti. Ha (aveva) quattro nonni di quattro regioni diverse ma rimane attaccato visceralmente solo alle «sue» Dolomiti. Già pseudo-Erode si è trasformato in un uomo 2.0 alla ricerca della propria individuazione, del proprio punto di caduta sulla Terra, un po’ come gli angeli del Cielo sopra Berlino. Vive finalmente felice, sostenuto dal costante percorso junghiano e dagli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, con la Betta, Margherita America e quel fenomeno che è il Gatto Morto. Nel 2018 esce Il padre è nudo (Baldini&Castoldi).